Sei comparse e...uno scomparso

La nota dei sei sindaci di centrodestra indirizzata a Trenord e a Rete ferroviaria Italiana (RFI) potrebbe essere encomiabile se non fosse davvero sconcertante. Ma buttiamo in politica anche i problemi (seri) dei pendolari? Una presa di posizione del genere, assunta dall'ultimo arrivato, Gennaro Toto di Cernusco e sottoscritta anche da Massimo Augusto Panzeri che dovrebbe coordinare il territorio in quanto sindaco del comune capofila nonché consigliere comunale da tre lustri, doveva e poteva essere sottoposta anche ai sindaci di centrosinistra come Paolo Brivio di Osnago, Cristina Citterio di Lomagna e Stefano Motta di Calco. Passi per gli amministratori alle prime armi come Efrem Brambilla e Alessandro Milani ma gente di mestiere come Panzeri e Bernocco dovrebbero sapere che più è compatto il territorio e maggiori sono le possibilità di ottenere i risultati sperati.

E poi, la cosa davvero divertente è che sono proprio i sindaci di centrodestra a protestare contro la Regione, socia di maggioranza (57.57%) di Ferrovie Nord Milano (FNM) che, a sua volta, controlla il 50% di Trenord la quale regione, come noto, è guidata dal centrodestra da 29 anni e dal 2013 da una Giunta a trazione leghista, presidente compreso.

L'Amministratore delegato di Trenord Marco Giovanni Piuri è il direttore generale delle Ferrovie Nord Milano il cui presidente è Andrea Gibelli, leghista della prima ora, già vice presidente di Regione Lombardia e deputato della Lega Nord per parecchi anni, sin dal 2005.

Insomma questo centrodestra "giocherebbe in casa", un po' come per la sanità. Se sapesse giocare e avesse qualche cinghia di trasmissione con la regione. Invece i suoi consiglieri regionali da Formenti all'ultimo arrivato Piazza evidentemente hanno altro cui pensare.

Lasciando così soli i sei sindaci a piagnucolare perché un convoglio anziché in Centrale finirà la sua corsa a Rogoredo. Con la logica dell'ambulante i sei hanno chiesto una compensazione: la fermata a Cernusco di un diretto che oggi sosta solo nelle stazioni di Calolziocorte, Usmate e Monza. Non si capisce quale sia l'interesse dei sindaci di Airuno, Olgiate e Santa Maria a meno di indurre i propri pendolari, che solitamente prendono il treno a Olgiate-Calco Brivio, a portarsi a Cernusco-Merate.

Un'iniziativa davvero di grande spessore, politicamente acuta che senz'altro, nelle intenzioni dei promotori chissà quanto pagherà nelle urne elettorali.

Davvero una caduta di stile e una strategia politica che sconforta. Si spiega anche così la pervicacia con cui si sta smontando il presidio ospedaliero di Merate, con la certezza che non ci sarà alcuna reazione apprezzabile da parte della politica locale.

E a proposito dei sei, manca il settimo, Federico Airoldi di Brivio che dunque non solo è stato espunto dalla chat ma è stato proprio estromesso dall'area politica. Evidentemente dietro a questa posizione assunta pubblicamente e non nel chiuso di un ristorante ci sono ragioni che hanno indotto il centrodestra meratese a espellere il sindaco di Brivio.

Attendiamo di scoprire qualche novità e, perché no, anche qualche sorpresa.

Claudio Brambilla
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