Cernusco: seconda giornata dell’inclusione organizzata dall’IC ''Bonfanti e Valagussa''
La dirigente ha evidenziato che nel percorso organizzativo non è stata da sola, ha avuto infatti il piacere di lavorare con la dott.ssa Maria Cristina Cilli, dirigente scolastico dell'istituto comprensivo "Rita Levi Montalcini" di Missaglia. "È stato un percorso piacevole di condivisione e di confronto, - ha spiegato - un percorso che ha dimostrato che lavorare insieme, nell'ottica della collaborazione, oltre a far stare bene, crea relazioni, ci fa crescere e raccogliere buoni frutti".
La dirigente ha poi ringraziato, oltre allo staff di presidenza e al gruppo inclusione dei due istituti, i sindaci dei comuni di Cernusco Lombardone, Lomagna, Montevecchia, Osnago (presenti in sala) e di Missaglia per aver dato il loro patrocinio alla giornata.
Ha continuato i ringraziamenti rivolgendosi al dottor. Paolo Mauri, referente della scuola Polo per l'Inclusione, del Centro Territoriale di Supporto e coordinatore dello Sportello Autismo, tutti situati presso l'istituto comprensivo "Bonfanti e Valagussa" di Cernusco Lombardone.
La dirigente Alesci ha tenuto a sottolineare che il dottor. Mauri - in rappresentanza dell'Ufficio Scolastico Territoriale di Lecco - è stato colui che ha tenuto le fila di tutta l'organizzazione dando anche un importante supporto nell'elaborazione del materiale informativo. Ulteriori ringraziamenti sono stati rivolti poi a il Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi Caterina Mirjam Suppa, che supportata dall' assistente amministrativa Maddalena Toto si è occupata della gestione amministrativo-contabile della giornata. Un grazie anche al dirigente dell'istituto Professionale Fumagalli di Casatenovo, il dottor. Renzo Izzi, il quale attraverso il coinvolgimento dei ragazzi e dei docenti del suo istituto ha assicurato la presenza del laboratorio di cucina, e anche al dottor. Fabio Dovigo dell'Università di Bergamo per aver accettato di prendere parte alla giornata con un intervento sulle "Pratiche di rete per l'inclusione in contesti difficili".
I ringraziamenti sono stati infine indirizzati ad Angela Cianci, Alberta Zanoni e Romina Papini del team Pippi dell'ambito di Lecco, alle cooperative Retesalute e Lo Specchio Magico, i cui educatori hanno organizzato i laboratori della giornata, dando inoltre testimonianza delle loro positive esperienze.
La dottoressa Anna Maria Alesci
La dirigente Alesci si è infine indirizzata alle figure strumentali inclusione Debora Gallon e Giulia Fabbri dell'istituto Comprensivo di Cernusco Lombardone, complimentandosi per aver progettato il loro intervento su "Come costruire un contesto inclusivo in situazioni apparentemente impossibili". Dunque ha puntualizzato che la professoressa Giuseppina Gernone - figura strumentale inclusione dell'Istituto cernuschese - sarebbe intervenuta nella giornata nella doppia veste di docente e di genitore presidente dell'associazione autismo Lecco.
"Lo scopo della giornata - ha affermato la dirigente - è quello di contaminarci, di rafforzare le relazioni presenti tra le persone che operano nel mondo della scuola in modo da far nascere nuove relazioni e in modo che si possa beneficiare dello scambio costruttivo di idee e progettualità e dare conseguentemente spunti di lavoro".
"L'inclusione scolastica - ha proseguito - è il tema portante di questa giornata, che ha lo scopo di dimostrare come essa sia la chiave del successo formativo, non solo per i ragazzi in difficoltà ma per tutti gli alunni a scuola. Una scuola inclusiva è una scuola capace di accogliere le specificità di ognuno, modificando la propria organizzazione così da proporre modalità educative e didattiche funzionali ai diversi bisogni, rendendo ciascun alunno protagonista dell'apprendimento qualunque siano le sue capacità, le sue potenzialità e i suoi limiti".
L'illustrazione del dottor Paolo Mauri
Ha quindi puntualizzato che l'accoglienza, l'ascolto degli alunni con bisogni educativi speciali favorisce la loro crescita in un clima relazionale sereno, capace di valorizzare le loro potenzialità attraverso la conoscenza e lo studio di metodologie didattico-pedagogiche efficaci.
Per realizzare una scuola inclusiva, fondamentale è lo sviluppo di una rete inter-istituzionale che permetta il confronto e l'integrazione delle diverse prospettive e specificità professionali presenti sul territorio. Gli insegnanti, in collaborazione e condivisione con le famiglie, le agenzie territoriali e i servizi sociali e sanitari, devono garantire una progettazione personalizzata per favorire la realizzazione di percorsi di apprendimento positivi. Tutte le istituzioni scolastiche e formative di ogni ordine e grado sono chiamate a rispondere in modo adeguato e articolato ai bisogni degli studenti che manifestano difficoltà di apprendimento dovute a molteplici cause.
L'eterogeneità degli studenti con bisogni educativi speciali richiede sicuramente la messa in campo di una varietà di risposte che, coniugando una buona progettazione didattico/educativa con innovativi dispositivi pedagogici, sappiano realizzare interventi individualizzati e personalizzati valorizzando le risorse della comunità scolastica.
La dirigente Alesci ha evidenziato che una scuola che collabora e condivide con le famiglie, le agenzie territoriali e i servizi sociali e sanitari può garantire una progettazione personalizzata, e realizzare quindi favorire percorsi di apprendimento positivi.
Elaborare un percorso inclusivo di qualità è possibile, ha tenuto a dire, perché è il frutto di un lungo percorso che la scuola italiana ha sperimentato negli anni, arrivando a maturare concetti e buone pratiche che sono il risultato di tanta esperienza e sperimentazione.
"L'iter normativo mostra come la scuola italiana negli anni ha operato per indirizzarsi
verso una scuola inclusiva, dove cioè il diritto all'istruzione è inteso come diritto che deve essere riconosciuto a tutti attraverso un approccio che può e deve essere personalizzato. Se si parte dall'evidente diversità di ogni allievo, la didattica tradizionale non può essere più utilizzata. La didattica si trasforma in didattica personalizzata adattandosi ai bisogni di ciascuno. L'insegnamento si adatta agli stili cognitivi di ogni alunno. L'alunno è co-protagonista della propria maturazione e del proprio processo di crescita. L'offerta formativa viene calibrata sull'unicità che caratterizza il bisogno di ciascun ragazzo. Personalizzare gli interventi significa dunque progettare. L'alunno è al centro. Finalità, metodologie, strumenti e sussidi vengono quindi scelti e orientati con flessibilità, l'insegnante e l'alunno sono co-responsabili e co-apprendono insieme".
"I risultati ottenuti - ha puntualizzato la dirigente - vanno a dimostrare come realmente l'inclusione sia una risorsa, in quanto ha sviluppato processi di cambiamento che hanno migliorato la qualità della scuola: la comunità educante ha dimostrato maggior sensibilità nel riconoscimento delle differenze; la formazione continua è sentita come necessaria per la conoscenza più ampia delle differenze e dei bisogni di ciascuno; il corpo docente ha sviluppato: maggior coesione nella condivisione di finalità, metodologia e didattica, maggior flessibilità e disponibilità all'adattamento della didattica verso i bisogni speciali di ciascuno, miglioramento delle capacità comunicative; i ragazzi soprattutto, nella parte tecnico professionale, hanno raggiunto l'eccellenza".
In conclusione la dirigente ha tenuto a ribadire che i punti di lavoro sono ancora tanti. L'inclusione è un tema complesso che necessita di riflessione. È opportuno continuare a lavorare per migliorare la capacità di relazione educativo-affettiva e di negoziazione, punto nodale per favorire la crescita del benessere in classe. Ciò su cui la scuola deve maggiormente puntare è l'utilizzo più sistematico nelle attività d'aula di una didattica laboratoriale per l'acquisizione delle competenze. Il laboratorio del fare porta a imparare ad acquisire quelle competenze che aiutano l'allievo ad un proficuo inserimento nel tessuto sociale di riferimento.
In ultima battuta la dirigente ha chiuso con il testo "Inclusion" di Stepehen Northwood, a cui è seguito il video di Marco Mengoni "Credo negli essere umani", considerato manifesto sull'inclusione.
La giornata ha proseguito con la partecipazione dei presenti ai laboratori presentati dalla scuola di Missaglia e della scuola La Traccia. Alla fine dei laboratori i lavori sono continuati in sala civica con un'introduzione dell'esperienza dell'istituto comprensivo "Rita Levi Montalcini" di Missaglia, a cura della dirigente Maria Cristina Cilli, un approfondimento formativo a cura del dott. Fabio Dovigo, la presentazione dell'iniziativa P.I.P.P.I. e lo scambio di esperienze da parte degli educatori di Retesalute e di alcuni insegnanti delle scuole della provincia. Tra gli interventi conclusivi anche la testimonianza dell'assessore all'istruzione del comune di Osnago, Tullia Ascari.
L'istituto comprensivo di Cernusco Lombardone, oltre che essere scuola polo dell'inclusione è sede del CTS, il Centro Territoriale di Supporto, un centro che ha come scopo quello di fornire consulenza sul tema degli ausili didattici, sulle metodologie che favoriscono l'inclusione degli alunni con disabilità attraverso tecniche e strumenti a supporto dell'apprendimento. In questi ultimi quattro anni il Centro Territoriale ha potuto distribuire numerosi ausili e sussidi didattici a seguito di un finanziamento erogato dal Ministero dell'Istruzione.
Nell'istituto inoltre è attivo lo sportello autismo: un servizio rivolto ai docenti, agli educatori e alle famiglie, che offre consulenza rispetto alle modalità di intervento nel lavoro con gli alunni per favorire il percorso verso l'inclusione. Sul tema dello spettro autistico durante questo anno scolastico ci sono state diverse iniziative di formazione rivolte agli insegnanti: un corso di formazione di base seguito da una serie di quattro incontri laboratoriali che hanno potuto affrontare diverse tematiche: la modalità di comunicazione e gli strumenti per supportarla, come affrontare e gestire i comportamenti problema, favorire la relazione tra pari. Le modalità di contatto e richiesta di una consulenza sono presenti sul sito del CTS www.cts-lecco.it nella sezione dedicata allo sportello.
A conclusione della giornata il dirigente dott.ssa Alesci ha sottolineato come questo momento debba essere non un punto di arrivo, quanto piuttosto un punto da cui partire per scambiarsi esperienze positive da poter realizzare nelle scuole.