Meratese: 6 sindaci del centrodestra scrivono a Trenord per una proposta sul convoglio cancellato verso Milano Centrale

I sindaci del centro-destra del Meratese cercano una mediazione con RFI, Trenord e Regione Lombardia per ottenere nuovamente una fermata alla stazione di Cernusco-Merate nella fascia calda del mattino con destinazione Milano Centrale. Dal 1° aprile infatti il treno delle 7.38 (ribattezzato con il codice 2855) arriva a Milano Rogoredo e ha fatto sollevare le proteste dei pendolari meratesi, che hanno chiesto la sospensione del provvedimento in attesa dell'apertura di un tavolo di confronto [clicca QUI].

Gennaro Toto
Sei sindaci del territorio hanno avanzato una proposta alternativa, dialogante nei toni e che non collide con alcuna posizione delle parti coinvolte. L'input è arrivato dal primo cittadino di Cernusco Lombardone, Gennaro Toto, che ha sottoposto a tutti gli omologhi del Meratese una possibile soluzione. La condizione attuale, dunque con il treno delle 7.38 che arriva a Rogoredo, potrebbe essere mantenuta, integrandola però con una sostanziale novità. Da Cernusco transita infatti intorno alle 7.15/7.20 la corsa regionale 2813 (ex 2553) che tuttavia non si ferma. Le uniche tre fermate previste al momento per questo treno sono a Calolziocorte-Olginate, Carnate-Usmate e Monza. Il sindaco Toto ha quindi sottoposto all'attenzione dei colleghi l'ipotesi di aggiungere un nuovo stop a Cernusco-Merate. Tutto di guadagnato per l'utenza che avrebbe nell'arco di meno di mezz'ora (nella fascia di punta) ben tre destinazioni, una in più di prima e di adesso: Centrale, Garibaldi e Rogoredo. Riscontri - chiaramente positivi - sono arrivati dai Comuni di Airuno, Merate, Montevecchia, Olgiate Molgora e Santa Maria Hoé. Così nella giornata di ieri, lunedì 4 aprile, il sindaco cernuschese ha formalizzato la richiesta a RFI, Trenord e all'assessorato regionale di competenza.


La lettera inviata dai sei sindaci

La domanda avanzata dai sindaci del centro-destra meratese (non pervenuti gli altri) mira anche a trovare un punto di convergenza nelle relazioni tra i Comuni del territorio e Trenord, che mal aveva digerito una lettera della Conferenza dei sindaci del Meratese, inviata il 28 marzo, una copia-carbone dell'appello lanciato lo stesso giorno dal comitato dei pendolari. Alla richiesta di un tavolo di confronto, come da normativa regionale e come riportato nel contratto di servizio, Trenord aveva gelato i sindaci due giorni dopo, il 30 marzo, rivendicando i numeri positivi sulle corse effettuate dall'azienda e concludendo la missiva: "Pare davvero eccessivo scomodare scenari drammatici come la pandemia o finanche la tragedia della guerra in Ucraina per fronteggiare la nuova destinazione di un treno del mattino". A rendere ulteriormente la misura della presa di distanza di Trenord è il dettaglio che la replica è stata affidata al direttore Comunicazione dell'azienda e non direttamente firmata dall'amministratore delegato, il vero destinatario della lettera degli Enti locali. Per ricucire i rapporti e auspicare così in un esito soddisfacente del confronto potrebbe attivarsi il sindaco di Merate Massimo Panzeri che, precedentemente alla risposta di Trenord, si era riproposto di organizzare un vertice in Regione per affrontare la questione della fermata mattutina del treno per Milano Centrale. 
M.P.
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