Lomagna: la paura del confronto
Ormai metà del mandato è trascorso, la nostra sindaca ha avuto tempo e modo di farsi conoscere, ha imparato il funzionamento della macchina amministrativa e quali siano le incombenze di Sindaco e Giunta.
Quello che ancora non ha imparato è l'umiltà nell'accettare l'aiuto di tutti, minoranza compresa e non solo dei componenti del proprio "piccolo mondo", perché dalla pluralità di vedute escono le idee migliori.
Nonostante come opposizione abbiamo più volte offerto idee e progetti da condividere, veniamo sempre snobbati, per poi vedere realizzate proprio le nostre proposte giudicate poco prima irrealizzabili. Solo per fare degli esempi l'utilizzo di WhatsApp come mezzo di comunicazione, ritenuto impossibile da realizzare e poi adottato come fiore all'occhiello, la richiesta di cominciare un percorso plastic-free, arrivata dalla minoranza ed ora portata avanti, ovviamente senza il coinvolgimento della minoranza ma con altre associazioni, persino la richiesta di fare qualcosa insieme come gesto nobile contro la guerra è stata manipolata.
L'amministrazione non è per nulla pronta a capire che per il bene del paese a volte è necessario accettare critiche e consigli e soprattutto è INDISPENSABILE il confronto.
Ma piuttosto che ascoltare e confrontarsi, la nostra amministrazione è pronta a sbagliare ed a creare mostri, come la tanto decantata rotonda del lavandaio che fortunatamente la Provincia ha intimato di non realizzare.
Ora, oltre allo studio della viabilità che verte soprattutto su Via XXV Aprile, ci sono due progetti importanti sul tavolo, la messa in sicurezza dell'incrocio di Via Giotto-Via Martiri e l'abbattimento delle barriere architettoniche in Via Roma-biblioteca.
Progetti nobili se realizzati con discernimento.
Proprio per evitare errori che tutto il paese si troverà a subire negli anni a venire, Uniti per Lomagna ha chiesto la presentazione e la discussione di tali progetti nella sede più istituzionale e ovvia: il Consiglio Comunale.
Ma la paura del confronto è troppa e per ben due volte è stata negata la possibilità di discussione con pretesti cavillosi.
Ma noi non demordiamo e abbiamo richiesto per la terza volta la discussione ed il confronto in modo che tutti i cittadini interessati possano sapere cosa si andrà a realizzare. E con la tenacia e la consapevolezza di essere dalla parte dl giusto continueremo a ripresentare le nostre richieste, sempre più convinti che la democrazia deve trionfare su tutto, finché il gruppo consigliare di maggioranza, che pur si è dichiarato in campagna elettorale di centro-sinistra non capirà di essere SOLO portavoce e rappresentante dei cittadini.
Se è vero che il Regolamento del Consiglio Comunale ci insegna che compito del consiglio stesso è la pianificazione urbanistica del territorio con piani particolareggiati e piani di recupero, noi di tali piani vogliamo discutere ed avere conoscenza.
Quello che ancora non ha imparato è l'umiltà nell'accettare l'aiuto di tutti, minoranza compresa e non solo dei componenti del proprio "piccolo mondo", perché dalla pluralità di vedute escono le idee migliori.
Nonostante come opposizione abbiamo più volte offerto idee e progetti da condividere, veniamo sempre snobbati, per poi vedere realizzate proprio le nostre proposte giudicate poco prima irrealizzabili. Solo per fare degli esempi l'utilizzo di WhatsApp come mezzo di comunicazione, ritenuto impossibile da realizzare e poi adottato come fiore all'occhiello, la richiesta di cominciare un percorso plastic-free, arrivata dalla minoranza ed ora portata avanti, ovviamente senza il coinvolgimento della minoranza ma con altre associazioni, persino la richiesta di fare qualcosa insieme come gesto nobile contro la guerra è stata manipolata.
L'amministrazione non è per nulla pronta a capire che per il bene del paese a volte è necessario accettare critiche e consigli e soprattutto è INDISPENSABILE il confronto.
Ma piuttosto che ascoltare e confrontarsi, la nostra amministrazione è pronta a sbagliare ed a creare mostri, come la tanto decantata rotonda del lavandaio che fortunatamente la Provincia ha intimato di non realizzare.
Ora, oltre allo studio della viabilità che verte soprattutto su Via XXV Aprile, ci sono due progetti importanti sul tavolo, la messa in sicurezza dell'incrocio di Via Giotto-Via Martiri e l'abbattimento delle barriere architettoniche in Via Roma-biblioteca.
Progetti nobili se realizzati con discernimento.
Proprio per evitare errori che tutto il paese si troverà a subire negli anni a venire, Uniti per Lomagna ha chiesto la presentazione e la discussione di tali progetti nella sede più istituzionale e ovvia: il Consiglio Comunale.
Ma la paura del confronto è troppa e per ben due volte è stata negata la possibilità di discussione con pretesti cavillosi.
Ma noi non demordiamo e abbiamo richiesto per la terza volta la discussione ed il confronto in modo che tutti i cittadini interessati possano sapere cosa si andrà a realizzare. E con la tenacia e la consapevolezza di essere dalla parte dl giusto continueremo a ripresentare le nostre richieste, sempre più convinti che la democrazia deve trionfare su tutto, finché il gruppo consigliare di maggioranza, che pur si è dichiarato in campagna elettorale di centro-sinistra non capirà di essere SOLO portavoce e rappresentante dei cittadini.
Se è vero che il Regolamento del Consiglio Comunale ci insegna che compito del consiglio stesso è la pianificazione urbanistica del territorio con piani particolareggiati e piani di recupero, noi di tali piani vogliamo discutere ed avere conoscenza.
Roberta Riva