Processo per la ''circonvenzione'' a Gilardi: nuova perizia? Il giudice (per ora) si riserva

Il prof. Carlo Gilardi
L'istruttoria entrerà nel vivo il prossimo 20 giugno con l'audizione dei primi testimoni citati dalla Procura. Stamani invece, i difensori dei cinque soggetti accusati a vario titolo di circonvenzione d'incapace nei confronti di Carlo Gilardi, hanno sottoposto alcune questioni preliminari al giudice in ruolo monocratico del tribunale di Lecco, dr.ssa Giulia Barazzetta.
Chiesta infatti una ulteriore perizia attestante l'eventuale capacità (o meno) di intendere e di volere dell'anziano professore nel periodo in cui si sarebbero verificati gli episodi citati nel fascicolo d'indagine, aperto dalla Procura una volta raccolte le svariate notizie di reato connesse ad episodi che avrebbero in qualche modo leso gli interessi del benefattore di Airuno.
Secondo l'impianto accusatorio infatti, gli imputati oggi a dibattimento si sarebbero approfittati delle compromesse capacità critiche dell'anziano, inducendolo ad atti di prodigalità e a devoluzioni di ingenti somme di denaro.
In particolare Abdelmalak Rougui, classe 1982 si sarebbe fatto prestare diverse somme di denaro, mai restituite, per rientrare in Algeria ad assistere la madre malata; Hichem Horroun, algerino classe 1977, sarebbe stato anch'egli beneficiario di somme mai restituite; Khalifa Mejbri, tunisino classe 1982, si sarebbe invece fatto prestare 100mila euro in contanti o con bonifico e assegni per beneficenza e per l'acquisto di un'autovettura; Nedal Abushunar, nato in Israele nel 1973, attualmente detenuto nel carcere di Bollate per altra causa, quale fruitore in comodato d'uso dell'immobile di Airuno e Abdellatif Ben Mustapha Hamrouni, nato in Tunisia nel 1969 che sarebbe stato il beneficiario di svariate somme di denaro per acquistare medicinali a seguito dell'amputazione di un arto inferiore. Gli imputati sono difesi dall'avvocato Andrea Artusi del foro di Lecco, eccetto Abushunar Nedal che è patrocinato dall'avvocato Agnese Cattaneo del foro di Monza e Khalifa Mejbri, difeso di fiducia dall'avvocato Pamela Nodari del foro di Bergamo.
Hanno già definito la loro posizione invece, il briviese Brahim El Mazoury, il badante dell'anziano, e Ameur Rougui: lo scorso 20 luglio 2021, all'esito del processo celebrato con rito abbreviato al cospetto del giudice per le udienze preliminari Salvatore Catalano, il secondo era stato assolto perché il fatto non sussiste, mentre il primo era stato condannato, con il beneficio della pena sospesa e non menzione, a un anno e otto mesi di reclusione oltre al pagamento di 600 euro di multa per essersi fatto elargire da Gilardi 18mila euro per un rimborso prestito mai contratto.
Dopo essersi ritirato per qualche minuto il giudice si è espresso sulla richiesta di perizia, riservandosi di disporla all'esito dell'istruttoria dibattimentale qualora se ne dovesse ravvisare la necessità. Se il vpo Mattia Mascaro si era rimesso alla decisione della dr.ssa Barazzetta, l'avvocato Stefano Pelizzari (parte civile in rappresentanza della collega Elena Barra, amministratrice di sostegno di Gilardi ndr) l'ha definita irrilevante, tenendo conto che fra i testi citati ci siano già i medici che hanno valutato in questi ultimi anni le condizioni di salute del professore, ormai da un anno ospite dell'istituto Airoldi e Muzzi di Lecco.
Rigettata invece l'istanza promossa dall'avvocato Artusi di acquisire agli atti del processo l'intero fascicolo d'indagine relativo all'esposto per circonvenzione di incapace a carico di ignoti che sarebbe stato presentato alla Procura nel 2017 dall'avvocato Carolina Boghi, allora amministratrice di sostegno dell'airunese. Un'azione il cui esito non è al momento noto ma di cui si parla nel fascicolo sul caso Gilardi della volontaria giurisdizione; un'eventuale archiviazione (qualora ci fosse stata) potrebbe infatti rappresentare un punto a favore per la difesa.
Anche in questo caso il legale di parte civile avvocato Pelizzari si è opposto, rilevando come non si consentita un'acquisizione in blocco degli atti, relativi peraltro ad un distinto procedimento; la richiesta a suo parere poteva essere formulata direttamente al giudice tutelare.
Una posizione confermata dal giudice Barazzetta che nel respingere l'istanza ha tuttavia osservato come sia facoltà della difesa chiedere di poter acquisire estratti del fascicolo (se ritenuti rilevanti per l'istruttoria dibattimentale in corso), a fini della loro produzione nelle fasi successive del procedimento.
Si torna in aula il prossimo 20 giugno per i primi testimoni citati dalla Procura, con una seconda udienza calendarizzata per il 12 settembre.
Un processo quello nei confronti dei cinque imputati stranieri che non sarà ripreso dalle telecamere; la scorsa udienza il giudice Barazzetta - accogliendo la richiesta di pubblica accusa e parte civile - aveva rigettato le due istanze presentate da Telelombardia e RTI, sottolineando la mancanza di un interesse sociale rilevante tale da far sussistere il comma 2 dell'articolo 147, tenendo anche conto che il procedimento si svolge tra parti private.
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