Olgiate: è morta a 66 anni la professoressa Alba Folcio, era un'artista appassionata e capace. Un legame indissolubile col marito scomparso un anno fa e con Fiorella, amica di una vita

Ci sono persone che quando se ne vanno, fanno più rumore di quando con i loro passi calpestavano questa terra. E così sarà per la professoressa Alba Folcio, scomparsa lo scorso venerdì al termine di una lunga malattia, e il cui ricordo ha già oltrepassato i confini della graziosa cascina che lei, Fiorella e il marito Lelio avevano ristrutturato a Mondonico.

Alba Folcio


Classe 1956 da qualche anno era in pensione. Aveva dedicato la vita all'insegnamento e all'arte, ma non un insegnamento qualunque e nemmeno un'arte qualsiasi. Tutto per Alba era fatto col cuore e passava dal cuore. Niente era lasciato al caso.

Un ricordo affettuoso e intriso di dolore lo hanno esternato i colleghi dell'istituto Viganò dove aveva lavorato per tanti anni e dove il suo spirito brillante e creativo hanno lasciato tracce importanti del suo passaggio, di cui ancora oggi gli studenti beneficiano.
"Abbiamo avuto la fortuna di averla a lungo tra le insegnanti della nostra scuola. E' facile ricordarne il valore: per una lunga stagione molte delle iniziative più intense e innovative del nostro istituto hanno portato la sua firma, o perché ne era l'ideatrice o perché sosteneva la proposta dei colleghi con il suo apporto ricco e originale. Alba aveva un'idea speciale dell'insegnamento, per questo quando ne aveva avuto la possibilità aveva allestito un'aula per la sua disciplina, la geografia. Un'aula che non servisse solo a tenere fermi i ragazzi ma li immergesse nell'esperienza geografica. Grazie a lei e a Liliana Bellinvia al Viganò si è coltivata un'attenzione profonda alle difficoltà e al disagio dei ragazzi, degli insegnanti e dei genitori, con un progetto all'avanguardia, il progetto Armonia. E poi la sua presenza nei progetti di scoperta con i ragazzi della realtà del carcere; il suo apporto alla piattaforma sui produttori locali, "Ricominciamo da zero", nata per l'expo del 2015; il sostegno attivo alla collaborazione tra la nostra scuola e una cooperativa sociale con il progetto "Ortografia sociale"; il suo speciale contributo alle prime edizioni della Giornata della Terra; l'importante convegno "le figure della paura" con il quale ha salutato l'esperienza scolastica. Era una donna intelligente, forte e sensibilissima, capace di vicinanza e sostegno a chi viveva un dolore. Era una donna piena di sorriso, di forza e di passione. Amava le persone, la bellezza e la vita. Era un'artista. Era Alba. Le siamo grati di tutto".

 

La ricorda con nostalgia la dirigente dottoressa Manuela Campeggi.
"E' venuta a mancare una figura importantissima per la nostra scuola" ha detto "non mancava mai di sorprenderci con le sue iniziative. Sua la proposta del progetto Armonia che ha portato l'istituto ad essere l'unico con un team di psicologi dedicato a seguire costantemente gli studenti. Ha davvero pensato e realizzato moltissime cose positive per i suoi ragazzi".

 

Alba durante alcune manifestazioni culturali e artistiche a cui aveva partecipato

 

Un ricordo altrettanto riconoscente e carico di stima quello dei colleghi.
"Ha dato vita a tante iniziative importanti" ha rimarcato il prof. Francesco Colotta "lei sentiva profondamente tutto ciò che proponeva. Nulla era improvvisato ma ogni cosa pensata e desiderata.
Era una persona piena di energia e di idee dotata di grande sensibilità".
E della sua spiccata sensibilità ne ha fatto menzione anche la collega Lucilla Barassi. "Alba era una di quelle persone dotate di un'attenzione particolare verso gli altri. Se ti incontrava in corridoio capiva con uno sguardo se c'era qualcosa che non andava. Era attenta alle persone, ti guardava dentro e sapeva comprenderti. Per i suoi studenti aveva un affetto speciale, a loro si dedicava completamente. È stata lei a realizzare una bellissima e immensa aula di geografia, utlizzando banchi particolari affinchè i ragazzi potessero amare la materia. Parlava loro di geopolitica, aiutava i ragazzi a capire e non a immagazzinare a memoria, portandoli a ragionare sulle cose, sui problemi e a sviluppare un proprio pensiero".


La ricorda col sorriso Fiorella che assieme a Lelio, il marito di Alba scomparso in piena pandemia, ha rappresentato dai tempi del liceo la sua famiglia. Un legame fortissimo il loro, iniziato da adolescenti e che solo la morte ha potuto interrompere.
"Io e Alba siamo entrate nella scuola come insegnanti" ha raccontato Fiorella, all'indomani della cerimonia di commiato celebrata nel giardino della cascina di Mondonico, ornata con decine di composizioni di fiori arrivate da ogni parte e con qua e là i "tocchi d'artista" di Alba "da Milano ci siamo trasferite in Brianza assieme a Lelio, che faceva il liutaio e che nel frattempo si era sposato con Alba. Alba aveva frequentato l'università, poi la scuola superiore d'arte di Castello Sforzesco per studiare incisione e infine si era dedicata a lavorare sui metalli e sulle cartografie. Era la sua passione che coltivava nelle parentesi di tempo che l'insegnamento le lasciava".
Creativa e di talento, Alba era riuscita a allestire anche diverse mostre esposte in luoghi di pregio fuori e dentro la provincia. Nell'arte riversava il suo essere positiva, gioiosa, amante della vita e dell'essere umano.
"Era una persona col sorriso, luminosa. Cercava sempre di evidenziare il bello anche quando si parlava di violenza sulle donne, spronava a mostrare la parte positiva della femminilità e a non fermarsi solo su quanto di negativo accade. Diceva sempre che la bellezza andava valorizzata e amata".
Un sentimento che le hanno dimostrato le tante persone che nei tre giorni dalla sua morte, avvenuta poco prima delle 13 di venerdì, hanno voluto stringersi a Fiorella.
Gli ultimi giorni sono stati caratterizzati dalla presenza costante, discreta e sensibile anche dell'équipe delle cure palliative di Merate che hanno alleviato non solo il dolore ma anche il senso di smarrimento e impotenza che si prova negli ultimi momenti.
Ora nella casa di Mondonico è rimasta solo Fiorella, il cui legame famigliare con Alba lo stesso sindaco Giovanni Battista Bernocco aveva ufficializzato 15 giorni fa con una cerimonia celebrata con procedura d'urgenza date le condizioni precarie di salute della donna.

Ma tutto parla ancora di lei, in quella cascina finemente ristrutturata: i quadri, gli arazzi, le composizioni create nel corso di una vita che è stata piena e intensa. Ma soprattutto attenta e sensibile agli altri, feconda e appassionata.

S.V.
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