Comodamente sedute/38: la delusione come l'uscita da un gioco per poi rientrare
Conoscendo la mia passione per i cammini, anche quest'anno in occasione del mio compleanno, i miei figli mi hanno regalato un buono per acquistare scarpe da running.
"La delusione è lo stato d'animo doloroso che accompagna la presa d'atto del divario tra ciòche si credeva o si sperava e la realtà".
La delusione nei confronti dei propri figli o dei propri genitori, che ci tocca accettare e subire, perché certi legami sono indissolubili e nessuno al mondo potrà spezzarli.
La delusione di un'amicizia che finisce, di un lavoro che tarda ad arrivare, di un esame andato male, di un appuntamento mancato, di un ciclo mestruale sempre, terribilmente puntuale.
Rimanere delusi significa aver riposto aspettative troppo alte nei confronti di qualcosa o qualcuno, ma accettare la delusione significa anche trasformare i sogni, sceglierne altri più alla nostra portata, più semplici da raggiungere, e qualche volta, persino più belli di quelli che avevamo pensato.
Finito il tempo della delusione, quello spietato spirito di sopravvivenza che vive dentro ogni fibra del nostro corpo, ci esorta a rimetterci in cammino, con una fiducia rinnovata, anzi più forte di quella appena lasciata. Le delusioni vanno raccontate, condivise senza timore di essere giudicati, perché se le teniamo ben custodite dentro il cuore, rischiamo di nutrirle troppo e poi sradicarle diventa complicato. La delusione come il successo, fa parte della vita e spesso il secondo arriva solo dopo aver scalato la prima. Riconoscerla, accettarla, farsene una ragione, e poi lasciare che scivoli via, con il pensiero già rivolto a nuovi cammini, perché non tutte le delusioni si possono aggiustare soprattutto se hanno a che fare con il genere umano. Perché quando si tratta di un paio di scarpe, si può risolvere la faccenda semplicemente come ho fatto io, che sono tornata in negozio, ho presentato le mie rimostranze, e ho ottenuto un rimborso con il quale ho potuto acquistarne un altro paio.
"E' una delusione quella che sta spuntando in giardino Lloyd?
"Credo lo sia, sir"
"Falla estirpare immediatamente! Non la voglio vedere"
"Sir, comprendo il desiderio ma io la lascerei ancora crescere un po'..."
"Personalmente non vedo l'esigenza di tenersi una pianta tanto orribile, Lloyd"
"La delusione, sir, è un rampicante che si attacca solo a false speranze"
"Dici che così potrò riconoscerle?"
"E di smettere di coltivarne involontariamente, sir"
"La natura è meravigliosa, Lloyd"
Mi è tornato alla mente il paio che mi avevano comprato lo scorso anno, che purtroppo dopo soli due mesi si erano bucate in punta e le ho dovute a malincuore sostituire con grande delusione mia, ma soprattutto delle scarpe, che si erano immaginate di percorrere chissà quanti e quali passi in mia compagnia e invece la loro avventura era già arrivata al capolinea.
La delusione
Il verbo dal quale deriva questa parola è composto da de (particella che, in questo caso, indica una fuoriuscita) e ludere, legato al sostantivo ludus che significa gioco. Letteralmente, quindi, la parola delusione indica l'uscita da un gioco.
Un'uscita peraltro da qualcosa che ci piaceva molto, che ci aveva coinvolto, nella quale avevamo riposto tante aspettative. Un'uscita forzata fatta con la consapevolezza di essere stati dentro una situazione che non era affatto quella che speravamo fosse, quindi carica di dispiacere e qualche volta anche di grande sofferenza, soprattutto se in quella storia lì avevamo investito tanto di noi.
F.Macri
La delusione è uno tra i sentimenti più difficili con i quali fare i conti, perché a volta è talmente inattesa, imprevedibile e lacerante che rischia di buttare per aria un equilibrio faticosamente costruito.
Penso alla delusione in amore, in cui precipita chi vive una relazione che scopre essere assai lontana da quella sognata.La delusione nei confronti dei propri figli o dei propri genitori, che ci tocca accettare e subire, perché certi legami sono indissolubili e nessuno al mondo potrà spezzarli.
La delusione di un'amicizia che finisce, di un lavoro che tarda ad arrivare, di un esame andato male, di un appuntamento mancato, di un ciclo mestruale sempre, terribilmente puntuale.
Rimanere delusi significa aver riposto aspettative troppo alte nei confronti di qualcosa o qualcuno, ma accettare la delusione significa anche trasformare i sogni, sceglierne altri più alla nostra portata, più semplici da raggiungere, e qualche volta, persino più belli di quelli che avevamo pensato.
Finito il tempo della delusione, quello spietato spirito di sopravvivenza che vive dentro ogni fibra del nostro corpo, ci esorta a rimetterci in cammino, con una fiducia rinnovata, anzi più forte di quella appena lasciata. Le delusioni vanno raccontate, condivise senza timore di essere giudicati, perché se le teniamo ben custodite dentro il cuore, rischiamo di nutrirle troppo e poi sradicarle diventa complicato. La delusione come il successo, fa parte della vita e spesso il secondo arriva solo dopo aver scalato la prima. Riconoscerla, accettarla, farsene una ragione, e poi lasciare che scivoli via, con il pensiero già rivolto a nuovi cammini, perché non tutte le delusioni si possono aggiustare soprattutto se hanno a che fare con il genere umano. Perché quando si tratta di un paio di scarpe, si può risolvere la faccenda semplicemente come ho fatto io, che sono tornata in negozio, ho presentato le mie rimostranze, e ho ottenuto un rimborso con il quale ho potuto acquistarne un altro paio.
Ben diversa è la faccenda quando a deluderci sono coloro che amiamo e che credevamo di conoscere, o peggio ancora, quando nostro malgrado, siamo noi quelli che deludono.
"E' una delusione quella che sta spuntando in giardino Lloyd?
"Credo lo sia, sir"
"Falla estirpare immediatamente! Non la voglio vedere"
"Sir, comprendo il desiderio ma io la lascerei ancora crescere un po'..."
"Personalmente non vedo l'esigenza di tenersi una pianta tanto orribile, Lloyd"
"La delusione, sir, è un rampicante che si attacca solo a false speranze"
"Dici che così potrò riconoscerle?"
"E di smettere di coltivarne involontariamente, sir"
"La natura è meravigliosa, Lloyd"
"E quella umana lo è ancora di più, sir"
Ma se deludere significa uscire dal gioco, è importante anche tenere a mente, che prima o poi dentro quel gioco, possiamo sempre rientrare.
Vi auguro una buona domenica, a riflettere se vi va, sulla rivincita che vi siete prese sulle vostre delusioni e come sempre, se vi fa piacere, vi aspetto per un saluto nel mio blog www.comodamentesedute.com
Rubrica a cura di Giovanna Fumagalli Biollo