Cernusco: cancellata l’ipotesi ''bitume'' in zona Andegardo. Voto unanime dei Consiglio

È stato un Consiglio comunale fondamentale, quello di mercoledì 23 marzo, per le sorti del comparto Andegardo e il divieto alla produzione di bitumi. L'assise ha approvato all'unanimità la Variante n. 2 del PGT, che cancella l'ammissibilità di produrre materiali bituminosi sia nel Documento di Piano sia nel Piano delle Regole. Nonostante il pressing a desistere della proprietà Valagussa, tra il ricorso al TAR sull'adozione della Variante (lo step burocratico precedente) e le osservazioni mosse durante l'iter verso l'approvazione, l'amministrazione prosegue come da programma sulla propria rotta.

 

"La Variante è relativa all'esatta identificazione della destinazione produttiva ammessa nel comparto AT 2 del Documento di Piano da ricondurre comunque nella sfera della riqualificazione ambientale della zona così come prevista dalle Linee d'indirizzo dell'originario PGT in vigore dal 2011" ha introdotto il sindaco Gennaro Toto. Il primo cittadino ha ricordato che il Comune ha deliberato di costituirsi in giudizio avverso il ricorso al TAR.

 

Sono poi state prese in esame le sei osservazioni pervenute con votazione sulle rispettive controdeduzioni che respingono tutte le osservazioni. Diplomaticamente Toto ha asserito: "Si è valutato con molta attenzione e approfondito confronto ciascuna singola osservazione e parere, al fine di non sottovalutare nulla ma di tenere in giusta considerazione i contributi presentati". La minoranza, che pur ha votato a favore sulla variante al PGT, non è rimasta convinta sul contenuto delle controdeduzioni, astenendosi su ciascuna di essa.

 

Le osservazioni sono state presentate in ordine da UIL del Lario e FENEALUIL Lecco; da IME Srl di Garlate; dal Consorzio CIELO di Vedano al Lambro; dai lavoratori del Gruppo Valagussa; da Valagussa Cave & Calcestruzzi; da ANCE Lecco Sondrio.

 

Il sindaco Gennaro Toto

 

La UIL, in considerazione alla crisi economica ed occupazionale del settore, ha chiesto di coniugare meglio la salvaguardia dei vari interessi in gioco e dunque di non limitare la nascita dell'attività produttiva. Nel respingere l'osservazione il Comune ha sintetizzato le motivazioni dello stralcio, ribadite con leggere sfumature per gli altri 5 documenti pervenuti dalle sopracitate realtà. Da una parte ha fatto presente che nell'AT2, fin dal 2011, il PGT ha sempre mostrato attenzione alla riqualificazione ambientale delle attività di trattamento degli inerti esistenti, oltre al "ripristino dell'area attualmente utilizzata a deposito e ricadente in ambito agricolo strategico" richiesto dalla Provincia di Lecco. A questo proposito l'estensore della Variante Giacomino Amedeo ha dichiarato in Consiglio che la logica era quella di andare a sanare un uso improprio che è stato fatto delle aree attorno al comparto strettamente inteso e che sono considerate aree agricole strategiche. È stato sottolineato che la Variante continua ad ammettere lo stoccaggio per recupero e trattamento di inerti in continuità con le attività produttive già esistenti nel territorio di Merate. Cernusco ha fatto leva piuttosto sul parere avverso ai bitumi di ATS Brianza, specialmente l'ultimo avvenuto esaminando della documentazione fornita dall'azienda Valagussa. La controdeduzione va infine a porre un accento sul fatto che la proprietà Valagussa non sia rappresentativa della maggioranza assoluta dell'area ricadente nell'AT 2.

 

Quanto al respingimento delle osservazioni delle aziende terze, il Comune ha sostenuto che non possono essere considerate in quanto trattasi di operatori non direttamente interessati alla definizione degli aspetti urbanistici del Comune di Cernusco e che la Variante al PGT di Cernusco non ha ricadute su un interesse regionale.

 

Più elaborata la risposta alla Valagussa Cave & Costruzioni, secondo cui "la Variante adottata non tiene conto della tipologia di impianto da installarsi nell'AT2, la cui tecnologia è idonea e rispettosa delle ‘esigenze igienico-sanitarie' degli edifici residenziali presenti nel circondario". Secondo la ditta, l'impianto non comporta dal punto di vista tecnico "nessuna attività di bruciatura o incenerimento". La ditta ha osservato che il bitume verrebbe prodotto in raffineria e poi trasportato da autobotti all'impianto, dove verrebbe soltanto riscaldato mediante resistenze elettriche con energia elettrica generata da fonti rinnovabili, solare o eolico. Verrebbe così eliminato l'uso dell'olio diatermico. Toto ha tuttavia fatto presente che l'area, così come tutto il territorio comunale, è sotto vincolo paesaggistico e, se questa fosse realmente l'idea della proprietà, sarebbe estremamente difficile che ottenga un parere positivo delle autorità preposte. Viene comunque fatto presente che dalla documentazione ad oggi in possesso dell'amministrazione non si evince da nessuna parte l'eventualità di utilizzo di fonti di energia rinnovabile.

 

L'attuale amministrazione ha fatto le pulci anche ai predecessori, riflettendo che la Variante n. 1 utilizzava una "formula dal significato equivoco che lasciava intendere la preesistenza di un'attività di produzione di conglomerati bituminosi in realtà mai esistita nel sito come in tutto il territorio comunale di Cernusco Lombardone nonché nell'ambito aziendale contiguo in Comune di Merate". Toto ha quindi aggiunto: "Non si è mai capito quali fossero le finalità positive delle ricadute di quelle scelte". Ha poi precisato che già nel PGT del 2011, a firma politica di Giovanni Zardoni, non si parlava di produzione di bitumi, ma solo di una riqualificazione dell'area. Ha poi lamentato: "Dopo non aver tenuto conto dei pareri delle Consulte e le insurrezioni dei comitati che si sono costituiti, c'è stata una clamorosa retromarcia dell'amministrazione, fra l'altro guidata dalla stessa maggioranza, che sicuramente ha indebolito la posizione dell'Ente.

 

Il gruppo di minoranza, come detto, si è astenuta sul voto delle singole controdeduzioni. Al termine, prima di votare invece a favore dell'approvazione della Variante n. 2, ha motivato così la scelta: "le controdeduzioni formulate non ci convincono appieno, perché in alcuni casi sembra non entrino nel merito degli argomenti proposti e in altri appaiono contraddittorie con gli indirizzi assunti per la valutazione delle osservazioni stesse". Hanno ribadito di essere contro alla produzione dei bitumi e che per questo avrebbero votato positivamente alla variante in sé. Il sindaco ha commentato la mossa di UPAI dicendo che è difficilmente comprensibile. Qualche equivoco infine sul voto dei pareri di ARPA e ATS. L'opposizione ha tallonato il primo cittadino che in un primo momento aveva sostenuto fossero delle mere prese d'atto da non votare. Ma UPAI ha richiamato il deliberato che invece prevedeva l'ufficializzazione del voto anche su di essi, che poi hanno ottenuto l'unanimità.

 

La palla ora passa a tutti gli effetti al TAR che dovrà esprimersi intanto sull'adozione della Variante in seguito al ricorso presentato da Valagussa, che potrebbe scegliere anche di muovere un secondo ricorso sull'approvazione della Variante stessa.

M.P.
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