Merate: le consulte sociali, sport, cultura riunite per l'Ucraina tra criticità e progettio


Comunicare le informazioni e le modalità burocratiche di accoglienza, proporre spunti e idee da offrire a chi si è fatto carico di ospitare dei profughi, passare dalle parole ai fatti concreti.
I tre presidenti delle commissioni cultura (Alessandra Panbianco), sport (Alessandro Albertini) e sociale (Valeria Marinari) hanno così sintetizzato alla platea di sodalizi radunati in auditorium a Merate i prossimi passi che saranno fatti per gestire l'emergenza Ucraina.

Fiorenza Albani, Alessandra Panbianco, Franca Maggioni, Alessandro Albertini, Valeria Marinari


Una riunione questa volta dalla veste istituzionale, alla presenza degli assessori Franca Maggioni e Fiorenza Albani, e che è stata l'occasione di fare il punto sugli arrivi in città e sulle problematiche da affrontare, partendo dall'esperienza anche di chi queste situazioni le vive già, pur non in una emergenza mondiale, con l'utenza che affronta quotidianamente.
In città sono arrivati 45 cittadini fuggiti dalla guerra, ospitati presso privati a parte un paio di soggetti presi in carico da un ente che ha messo a disposizione i suoi locali. La procedura prevede che nelle 48 ore successive all'accoglienza venga compilato il modulo di ospitalità e negli otto giorni che seguono venga richiesto e rilasciato il permesso di soggiorno. A questo va affiancato, data la situazione ancora di pandemia, uno screening sanitario.

Per gli alloggi l'iter prevede che chi ha alloggi da mettere a disposizione lo comunichi all'ufficio casa dell'ambito, nella fattispecie Merate, che farà le opportune verifiche sull'abitabilità dei locali e procederà con le assegnazioni in base alle domande.
Attualmente in tutta la provincia sono stati "offerti" 682 posti e sono state collocate 20 persone a Bellano, 35 a Lecco e 25 a Merate.
Per il nostro territorio due assistenti sociali si occuperanno di tenere i colloqui con le famiglie ospitanti e di verificare l'idoneità degli spazi offerti mentre una gestirà i minori non accompagnati che dovranno poi seguire un percorso di affido.

Altro problema sarà l'inserimento nelle strutture scolastiche dei ragazzi, con l'appoggio di facilitatori linguistici. Come hanno fatto presente in più occasioni i rappresentanti delle associazioni presenti in sala sarà necessario trovare una "occupazione" sia agli adulti, così da farli sentire inseriti in una comunità e con un ruolo attivo, sia ai minori affinchè non perdano la socialità e le tappe essenziali della loro età.
Unanime la volontà di mettere a disposizione spazi nei campus estivi, durante i corsi organizzati e nelle varie attività, sia sportive che culturali. E poi altre proposte dal comitato genitori, da Ronzinante, da Piccoli Idilli, ecc
Sono emerse altre difficoltà più "spicce": il trasporto fino a Lecco del profugo in Questura per il disbrigo delle pratiche di ospitalità e in ospedale per lo screening sanitario.
Per questo Albertini ha auspicato che si chieda che un funzionare della polizia venga dislocato nel meratese per evitare spostamenti che vanno a gravare o sulle famiglie ospitanti o sui volontari mentre l'assessore Maggioni ha detto che si sta cercando di attivare al Mandic un punto per le visite mediche.

E' stato ribadito l'appoggio al fondo "Lecco ospita l'Ucraina" e nessuna raccolta di vestiti e cibo, almeno per il momento, per il timore che non arrivino a destinazione. Non è da escludersi invece una attivazione per le persone che saranno ospitate e che, con buona probabilità, rimarranno sul territorio meratese per diversi mesi.
La riunione si è chiusa con i tre presidenti che faranno da "collettori" di istanze e disponibilità raffrontandosi poi con l'amministrazione comunale, nella volontà di operare in maniera unanime e concorde per un risultato migliore ed efficiente.
S.V.
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