Merate in terapia intensiva

Buonasera Direttore, caro Claudio,
Ti leggo da sempre e, come sempre concordo con le Tue considerazioni che giungono "A FAGIOLO" e che puntualizzi nei Tuoi editoriali sempre pungenti, evidenziando, purtroppo, ciò che è MERATE OGGI.
La nostra tanto amata città è in terapia intensiva, non certo a causa del Covid.
Necessita di ossigeno come non mai,inteso come uomini nuovi e con capacità che la sappiano sollevare dal pantano dove è affondata perchè continui a rappresentare ciò per cui i meratesi DOC come Te, si sono tanto battuti e accalorati parlandone, nel bene e nel male.
Finchè ci saranno persone come Te pronte a lottare per il bene comune,stai tranquillo Direttore che la Tua, la nostra Merate, non sarà solo un punto sulla carta geografica, ma una città che non vuole morire.
Ci devono essere, siamo convinti ci siano, uomini nuovi che, senza voltarsi indietro possono e devono trovare la forza e l'unità per sollevarla e farla ritornare ad essere una realtà viva e proiettata verso un nuovo futuro.
Solo per puntualizzare:
il TARABUSINO da Te citato è una varietà di uccello detto anche GUACCO che esce di sera per procurarsi il cibo e non si nutre di pesci. Per niente tollerante all'uomo.
Spiegami Tu, visto che non tollera gli umani, perchè dovremmo tollerare lui?
Allora, parafrasando il finale del Tuo editoriale, ci chiediamo : ecchecazzo ci frega a noi del Tarabusino? Se esce di sera noi cammineremo intorno al lago di Sartirana di giorno,in un religioso silenzio,senza cani che possono disturbare, incuranti di tutte le transenne che oramai la fanno da padrone.P.S. Una domanda per l'Assessore Robbiani: ma....le rasaerba attorno al lago di Sartirana, non disturbano la nidificazione di tutta la fauna, Tarabusino compreso?

Cordialmente

Denver
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