Imbersago: mozione unanime a condanna della guerra e azioni per l'inserimento profughi

Di fronte alla catastrofe umanitaria che la guerra in Ucraina sta comportando, i gruppi consiliari di Imbersago si mostrano compatti e all'unisono dicono "no" alla guerra. Durante il consiglio di lunedì 21 marzo infatti è stata presentata una mozione firmata a nome di "Insieme per Imbersago", "Imbersago in Più" e "Imbersago per Tutti - Zamperini sindaco".

Gli esponenti di minoranza



A farsi portavoce è stata la consigliera Chiara Bonfanti, che ha letto all'aula il testo della mozione. Premettendo che il Consiglio esprime la più ferma condanna per l'invasione militare dell'Ucraina da parte della Russia, con la mozione viene chiesto di condannare, con ogni misura e in ogni sede, l'unilaterale aggressione militare perpetrata dalla Russia; di sostenere l'azione del Governo Italiano già impegnato nel coordinamento con gli altri Paesi europei e attivando tutti i canali della diplomazia internazionale, perché si arrivi ad una cessazione immediata delle ostilità; di impegnarsi al fine di chiedere al Governo italiano, agli Stati membri e alle Istituzioni dell'Unione Europea di impegnarsi in un'iniziativa a contrasto dell'aggressione; di rispettare le direttive indicate dalla Conferenza dei Sindaci del meratese per garantire l'accoglienza delle persone in fuga dall'Ucraina; di partecipare a iniziative per la pace e la garanzia del diritto internazionale, in concorso con le altre istituzioni locali e con la società civile, che si oppongano al sopruso e alla sfida portata alla democrazia e alla pacifica convivenza dei popoli; di sostenere, l'apertura di corridoi umanitari e di percorsi di accoglienza delle persone in fuga; di farsi parte attiva nelle diverse azioni messe in campo a livello di Distretto e di ambito e a livello sanitario con ATS e ASST, per l'adeguata assistenza medica.

Il sindaco Fabio Vergani ha ringraziato i gruppi consiliari per la mozione: "Un gesto che ha mostrato unità". Anche la capogruppo di "Imbersago in Più" Rosana Mauro ha tenuto sottolineare questo fatto: "Abbiamo deciso di presentare insieme agli altri gruppi consiliari e di votare, all'unanimità, la mozione presentata stasera perché riteniamo che sia necessario chiedere a voce sola che l'intervento di occupazione militare che il popolo ucraino sta subendo, in modo atroce, in queste settimane debba essere fermato al più presto. Il periodo che stiamo attraversando è complesso così come complesse saranno le soluzioni che si dovranno attivare per portare alla cessazione della guerra e sappiamo che non sarà la nostra mozione a cambiare le cose, ma pensiamo che la politica italiana e gli amministratori non possano stare zitti davanti a ciò che sta succedendo: ne sentiamo noi stesse la necessità".

Il gruppo di maggioranza

Parola passata infine anche al capogruppo di maggioranza Giovanni Ghislandi, che ha puntualizzato non si tratti di un gesto superfluo. "Averla pensata insieme è un bel gesto". E poi ha citato il professor Stefano Zamagni: "Si vis pacem, para civitatem. Se vuoi la pace, prepara la comunità, - ha tradotto. - Comunità in senso lato, che parte dalla famiglia, passa per il Consiglio, fino ad arrivare alla comunità nazionale. L'augurio è che possano prevalere le ragioni del dialogo". In ultima battuta il sindaco Vergani ha voluto fare un punto su cosa sta facendo il comune per aiutare. In settimana ci sarà un incontro con la direzione scolastica per capire come inserire i bimbi ucraini nelle scuole e la discussione verrà estesa anche agli assessori. Per quanto riguarda la raccolta di beni, ha precisato, Imbersago non si è ancora attivata, anche perché ce ne sono già molte attive sul territorio, per cui si è preferito aspettare. Al momento la Prefettura sta mettendo in guardia di fronte ad alcune di queste raccolte, motivo per cui, per non render vana la generosità dei cittadini, preferiscono aspettare di capire a quale raccolta è meglio affiancarsi per poter contribuire. Un altro punto su cui il Comune dovrà lavorare è il rispetto della fragilità della donne ucraine che hanno lasciato i loro mariti e i loro figli e ora qui cercano aiuto, ma con il rischio che possano essere sfruttate. "Dobbiamo lavorare molto su questo" ha concluso Vergani.

Messa ai voti la mozione (CLICCA QUI per il testo integrale) è stata accolta unanimemente.
E.Ma.
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