Brivio: presunti ammanchi in cassa, assolto l'ex amministratore condominiale
Assolto perchè il fatto non sussiste. Si è chiuso così, quest'oggi in tribunale a Lecco, il procedimento penale a carico di un meratese classe 1937, di professione amministratore di condominio.
L'anziano era chiamato a rispondere dell'accusa di appropriazione indebita per il presunto ammanco di circa 70mila euro, nell'arco temporale dal 2013 al 2017, dalle casse di due condomini di Brivio. La denuncia era stata presentata dall'attuale amministratore dei due complessi, al quale i residenti avevano affidato l'incarico dopo che più di una volta era stata staccata loro la luce senza un'apparente ragione.
La scorsa udienza il Vpo Mattia Mascaro - rappresentate la pubblica accusa - aveva chiesto per l'imputato una pena di 2 anni di reclusione oltre al pagamento di 1000 euro di multa.
Anche la parte civile si era espressa per la condanna del meratese e per la richiesta di un risarcimento danni, sottolineando che nonostante l'ex amministratore avesse ammesso che a gestire il tutto sarebbe stata la compagna, lui non si fosse mai posto il problema di ciò che stava accadendo.
Si era invece battuta per l'assoluzione l'avvocato Simona Crippa, tentando di smontare pezzo dopo pezzo, le contestazioni mosse nei confronti del proprio assistito, rilevando una serie di questioni sia procedurali, sia nel merito del quadro accusatorio sostenuto dalla Procura.
Una tesi la sua, che unitamente a quanto emerso dall'istruttoria deve aver convinto il giudice in ruolo monocratico Giulia Barazzetta che stamani ha sentenziato l'assoluzione del meratese.
L'anziano era chiamato a rispondere dell'accusa di appropriazione indebita per il presunto ammanco di circa 70mila euro, nell'arco temporale dal 2013 al 2017, dalle casse di due condomini di Brivio. La denuncia era stata presentata dall'attuale amministratore dei due complessi, al quale i residenti avevano affidato l'incarico dopo che più di una volta era stata staccata loro la luce senza un'apparente ragione.
La scorsa udienza il Vpo Mattia Mascaro - rappresentate la pubblica accusa - aveva chiesto per l'imputato una pena di 2 anni di reclusione oltre al pagamento di 1000 euro di multa.
Anche la parte civile si era espressa per la condanna del meratese e per la richiesta di un risarcimento danni, sottolineando che nonostante l'ex amministratore avesse ammesso che a gestire il tutto sarebbe stata la compagna, lui non si fosse mai posto il problema di ciò che stava accadendo.
Si era invece battuta per l'assoluzione l'avvocato Simona Crippa, tentando di smontare pezzo dopo pezzo, le contestazioni mosse nei confronti del proprio assistito, rilevando una serie di questioni sia procedurali, sia nel merito del quadro accusatorio sostenuto dalla Procura.
Una tesi la sua, che unitamente a quanto emerso dall'istruttoria deve aver convinto il giudice in ruolo monocratico Giulia Barazzetta che stamani ha sentenziato l'assoluzione del meratese.