PD: assemblea provinciale

Assemblea Provinciale del PD
25 Luglio 2011, Lecco

L'Assemblea Provinciale del Partito Democratico Federazione di Lecco, riunitasi il 25 luglio 2011, dopo ampia discussione sugli argomenti dell'attualità politica:

- Il riordino delle istituzioni pubbliche
- La manovra economica
- I costi della politica
- La questione morale

esprime le proprie valutazioni nei seguenti termini:

IL RIORDINO DELLE ISTITUZIONI PUBBLICHE
E' necessario promuovere il riassetto delle istituzioni pubbliche, dal Parlamento ai Comuni, secondo un disegno organico che non può essere improvvisato, ma deve essere rapidamente avviato e portato a termine, per dare maggiore efficienza all'organizzazione dello Stato in tutte le sue articolazioni, per contenerne i costi, per abolire gli sprechi e dare agli Amministratori eletti strumenti efficaci per l'esercizio del loro mandato.
Il punto di partenza di questa operazione è la Proposta di Legge Costituzionale N. 4439 presentata il 21 giugno 2011 alla Camera dei deputati da Bersani, Franceschini e altri. Su tale base dovrà essere avviata una riflessione con la cosultazione del territorio e il massimo coinvolgimento dei cittadini.
In ogni caso, tra Regioni e Comuni si ritengono necessari enti intermedi determinati dalla sovranità popolare - presenti peraltro in tutti gli Stati europei - le cui dimensioni e competenze vanno ridisegnate organicamente per evitare sovrapposizioni, produrre efficienza ed eliminare sprechi.
I criteri per la definizione delle dimensioni di questi enti devono tenere conto, oltre che del numero dei residenti, anche delle specificità culturali, storiche, sociali ed economiche dei territori.
Vanno invece drasticamente tagliati gli altri numerosi enti di secondo livello, non soggetti cioè al voto democratico, che producono, spesso, costi e inefficienza.
Infine è necessario che le competenze dei vari livelli di governo siano definite con precisione e che si ponga fine al frequente sconfinamento, da parte della Regione Lombardia, nell'esercizio di competenze amministrative proprie di Comuni e Province.

LA MANOVRA ECONOMICA
La manovra approvata dal Centrodestra è da rifiutare nel suo complesso perchè è ingiusta e sperequata a svantaggio dei ceti più deboli; essa non produce riforme e non incentiva lo sviluppo nè la domanda di lavoro, ma:
- aumenta i ticket sanitari
- aumenta le accise sulla benzina
- penalizza le pensioni anche basse
- taglia ancora i fondi a Regioni, Province e Comuni imponendo il ridimensionamento dei servizi per trasporti, scuole, asili nido, sanità e assistenza
- non apre prospettive per i giovani nè per l'occupazione femminile

Tale manovra, ben lontana dal garantire "l'esistenza libera e dignitosa" di cui parla l'art. 36 della Costutuzione, impone di fatto un'esistenza subordinata a una contribuzione diseguale.
Il Partito Democratico è a fianco dei ceti deboli e chiede con forza una redistribuzione della ricchezza, così ampiamente polarizzatasi negli anni del Centrodestra; denuncia il tradimento del federalismo autentico da parte della Lega e del Centrodestra, che hanno continuamente mortificato le istituzioni più sane e vicine ai cittadini, come i Comuni, attraverso pesanti tagli dei trasferimenti, l'imposizione di vincoli alla loro libertà di azione, il trasferimento di compiti senza le risorse necessarie ad assolverli.

I COSTI DELLA POLITICA
Alla politica deve essere garantita una propria autonomia economica per evitare che diventi prigioniera degli interessi privati e sia riservata agli abbienti; tuttavia la politica deve essere, soprattutto in considerazione dell'emergenza economica, un rigoroso modello di responsabilità, sobrietà e trasparenza. Si condividono pertanto le dettagliate proposte di rigore e razionalizzazione già avanzate dal PD nazionale e regionale in questa materia.

LA QUESTIONE MORALE
Si deve affrontare apertamente la questione morale, aggravatasi pesantemente nel ventennio berlusconiano e che, per quanto riguarda il Centrodestra, ha assunto i connotati di un sistema organizzato finalizzato alla corruzione e concussione. Ne risultano tuttavia coinvolti anche esponenti del Partito Democratico. 
Affermando piena fiducia nella magistratura per gli aspetti di sua competenza, l'Assemblea provinciale chiede che, per i rapporti interni al partito, si applichino con rigore le regole previste da Statuti e Codice etico.
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