Montevecchia: il progetto della biblioteca una ''scatola vuota''. In cc affondo contro i passati amministratori

Era stato il progetto più voluto dall'amministrazione Carminati, quello sulla nuova biblioteca comunale. Lo stop alla sua realizzazione annunciato qualche settimana fa ha provocato inizialmente lo sfogo dell'ex sindaco sui social, poi le reazioni del gruppo di minoranza con un giudizio in generale i primi mesi della Giunta Pendeggia e con un'interpellanza. Dunque la questione ha investito il Consiglio comunale, generando il dibattito più aspro in aula da quando si è insediata la nuova amministrazione lo scorso ottobre.

Il sindaco Ivan Pendeggia



L'interpellanza in sé era dai toni pacati: si chiedeva cosa - e con quali fondi - avesse intenzione di fare il Comune sull'area pensata per la costruzione della biblioteca. L'opposizione voleva inoltre disporre di una copia della corrispondenza intrattenuta con la ditta aggiudicataria dell'appalto. La risposta del sindaco Ivan Pendeggia è stata altrettanto diplomatica, sulla falsa riga della comunicazione diffusa dal Comune in cui si rendeva nota l'interruzione del progetto [clicca QUI]. Quindi un rialzo dei costi dei materiali insostenibile, la difficoltà nel reperire l'attrezzatura e la non avvenuta firma del contratto nei termini prescritti dalla normativa statale. Il primo cittadino ha poi fornito i carteggi richiesti.
 
Non si è accontentato della risposta il consigliere di minoranza Edoardo Sala, ex vice sindaco e tra i principali sostenitori della nuova biblioteca. Collegato in videoconferenza, ha trovato curiosa la motivazione dell'inflazione relativa alle materie prime, sostenendo che è un problema che riguarda tutti e non solo Montevecchia. Ha trovato metodologicamente scorretto che i documenti richiesti non siano stati condivisi prima del Consiglio comunale, non avendo così modo di commentarli approfonditamente. Per Sala c'è stata semplicità e leggerezza nel liquidare l'azienda. Ha dunque affondato: "Ci leggo la volontà politica di non portare fino in fondo il progetto. Sono bastate due mail e una telefonata per dire 'amici come prima'. A parti invertite non sarebbe stato così".
 
Il consigliere di minoranza è voluto tornare sulla mancata firma del contratto. "Il sindaco passato ha spinto per la firma del contratto e il motivo per cui non è avvenuta è la responsabilità dell'azienda e non dell'Ente pubblico. Lasciare cadere così un progetto che guardava al 2030, al 2040, è un dispiacere, ci vedo una volontà politica" ha ribadito Edoardo Sala. Il quale ha chiesto di specificare quali siano gli intenti per il futuro sia per quanto riguarda le donazioni fin qui raccolte sia in generale su cosa fare in alternativa a quel progetto, definito ormai "morto".
 
Pendeggia ha fermamente allontanato le accuse: "Il progetto non è morto. Sembra si voglia dare una colorazione politica a questa vicenda. Non eravamo contrari alla biblioteca. Siamo arrivati lunghi, ma dovreste sapere meglio di me i motivi della non firma del contratto. Ci sono stati dei problemi burocratici dello stesso Comune. Gli uffici hanno detto che diversamente da tutte le altre gare di appalto, la ditta non è stata caldissima a firmare. Probabilmente ci sono state anche delle problematiche interne alla precedente amministrazione".
 
Il sindaco, che ha sostenuto che il progetto del centro culturale sarebbe solo congelato, si è voluto togliere una serie di sassolini dalla scarpa. La progettazione sarebbe stata carente di alcune sue parti fondamentali. Mancava ad esempio un impianto alimentato da fonti rinnovabili per il riscaldamento, come prevedrebbe la normativa per le nuove costruzioni pubbliche. Non rientrava nemmeno l'arredo. Pendeggia ha quindi rincarato: "Il progetto era una scatola vuota". Meno preciso sul futuro, il primo cittadino ha sostenuto che la nuova amministrazione sta ragionando in termini prudenziali, valutando di creare un centro culturale, ma ribadendo che quel progetto - così concepito - non potrà essere fatto. "Capisco l'amarezza, ma non abbiamo affrontato la questione con leggerezza".

A cercare di mediare, la capogruppo di "Montevecchia Sempre Insieme", Carmela Palella: "Il progetto del centro culturale è stato voluto da una buona parte della popolazione ed è a loro che serviva una risposta". D'accordo con lei, Pendeggia che ha chiuso la discussione: "L'amministrazione comunale tiene a questa necessità della popolazione".
 
Era tuttavia solo il primo tempo di precisazioni ficcanti del sindaco in replica ai comunicati del gruppo all'opposizione e, di fatto, alle dichiarazioni dell'ex primo cittadino Carminati, figura che comincia a diventare ingombrante per il nuovo corso di Montevecchia Sempre Insieme. Pendeggia, senza troppi giri di parole, ha fatto intendere di non nutrire piena convinzione di quanto fatto dalla precedente amministrazione, alla luce di alcune "criticità" che avrebbe creato. Nelle comunicazioni del sindaco, in coda al Consiglio comunale, Pendeggia ha rivendicato il mandato elettorale riconosciutogli alle urne, in un paese "per molti anni immutato nella guida, ma che oggi ha, da parte dei cittadini, una richiesta chiara: cambiare".
 
Nel motivare il perché di un apparente rallentamento dell'attività amministrativa, il neo sindaco ha poi sferzato un pesante attacco ai suoi predecessori: "Dobbiamo affermare di aver riscontrato più di una volta delle imprecisioni operative e delle approssimazioni che ci hanno costretto a rallentare altre attività, così da poter più adeguatamente esaminare le criticità e cercare di porvi rimedio". Non è rimasto sul generico, il sindaco, che ha citato casi specifici. "Convenzioni da rivedere per vizi di forma, come nel caso di quella per la manutenzione delle aree verdi di via Alta Collina - località Frana - la quale non teneva conto della licenza di ambulante del convenzionato e della legislazione di Polizia urbana che prevedeva la rimozione, a fine servizio, del mezzo utilizzato per la somministrazione di cibo e bevande".
E ancora contratti di locazione scaduti da anni, "come quello dell'immobile in via Donzelli, di cui stiamo ancora ricostruendo la storia e, contestualmente, regolarizzando i pagamenti dei canoni pregressi, fermi al 2018".

Le consigliere di minoranza Claudia Zamarian e Carmela Palella

Altri affondi poi sui progetti insoluti. Già affrontato il tema della biblioteca su cui vi sarebbero state delle disattenzioni, è ripartito dalla Casa delle associazioni, "mancante dell'incarico al professionista, privo di capitoli importanti quali gli impianti di riscaldamento o la revisione degli allacciamenti elettrici, quest'ultima obbligatoria per questioni di sicurezza". Sul punto Pendeggia ha aggiunto un inciso: "Un progetto peraltro finanziato solo in minima parte dal bando GAL e inviso alle maggiori associazioni di volontariato presenti sul territorio". Sono stati riscontrati poi problemi sugli incarichi professionali di altre iniziative pubbliche, come la ZTL, per la quale in aggiunta "abbiamo dovuto lavorare con il supporto di Regione Lombardia per porre rimedio a mancanze e inefficienze burocratiche che avrebbero messo a rischio il progetto sin dall'inizio". A tutto ciò ha denunciato la condizione di carenza del personale negli Uffici comunali nei quali la figura di Responsabile è attualmente ricoperta per due terzi da politici e per l'Ufficio tecnico si fa ricorso ad una collaborazione esterna di 12 ore. Ha quindi annunciato l'attività avviata dalla nuova amministrazione per affrontare il tema dell'organico.
 
Il sindaco ha riconosciuto la durezza del contenuto del suo intervento, ma ha specificato che "non vuole andare nella direzione di uno scontro con l'attuale opposizione con cui per il bene del paese abbiamo tutto l'interesse a collaborare". Ha quindi motivato così il senso dei toni impiegati: "puntualizzare oggettivamente una situazione che andava sanata prima di parlare di grandi progetti o iniziative o d'altro". A tali dichiarazioni non è scaturito un dibattito e la capogruppo di minoranza Palella ha ringraziato il sindaco per le precisazioni offerte.
M.P.
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