Merate: che emozione rivedere Corte Marforio dove sono cresciuto

Buongiorno,
sono Tiberio Magni, anni 61, residente in Stezzano (BG).
Volevo condividere con voi la mia emozione.
Oggi, dopo 53 anni, sono tornato nella corte che mi ha visto crescere.
Certo non è più quella degli anni '60, ma non tutto è cambiato, alcuni angoli hanno mantenuto ancora la struttura originaria.
Tornato nella mia residenza, subito ho cercato informazioni ed immagini di quella che una volta era stata la mia casa.
Google ha trovato l'articolo ho riportato in testa a questa mail, ma è stato semplice, è bastato digitare Corte Marforio Merate.
Non so chi sia chi ha scritto l'articolo, ma sicuramente ha vissuto per un periodo in quella grande casa.
In effetti erano parecchi i cognomi che iniziavano con la C, ma c'erano anche altri cognomi che hanno lasciato un'impronta nella Merate che fu.
Ricordo il sig. Scotti ed il suo negozio di elettrodomestici, dove ho visto le prime radio e le prime lavatrici.
Il sig. Pancera, mitico produttore di gelato.
Il ferramenta all'ingresso del portone, dove si poteva trovare di tutto e di più.
Il vignaiolo, che ai tempi vendeva il vino oltre che nel bicchiere, anche in bottiglia da asporto, e che nella cantina, custodiva botti che ai miei occhi sembravano enormi.
Ma soprattutto il piccolissimo negozio di prodotti in pelle (portafogli, cinture ecc...) con la signora che aveva perso il marito in guerra ed il figlio che l'aiutava.
Per non dimenticare il materassaio che aveva la sua bottega dove ora c'è una pizzeria.
Quanti ricordi, ma soprattutto quanta emozione, nel rivedere il luogo della mia infanzia.
Mentre scattavo alcune foto con il telefonino, da tenermi come ricordo, si è avvicinata una signora un po attempata, che insospettita mi ha chiesto cosa stessi facendo.
Quando ha saputo che 61 anni fa, in quello stabile ero nato e che per ben 8 anni avevo condiviso il cortile con Giovanni, Antonello, Francesco ecc.... (ora alcuni nomi non li ricordo più), con quei giochi elencati nell'articolo ma aggiungendoci il salto della corda, si è quasi emozionata come lo ero io.

Cordiali saluti

Tiberio Magni
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