Accadeva 40 anni fa/23 dicembre: Cavalieri dell’Adda contro. Il nuovo ponte. Cambiano volto le vecchie cascine di Merate
Merate si prepara a rinnovare la tradizione. Tutta l'area centrale è segnata con gli spazi destinati a ospitare le 179 bancarelle che daranno vita alla Fiera di Sant'Ambrogio, patrono della città. Come sempre i cronisti cercano di datare questa manifestazione secolare. Ma l'unica traccia è una nota risalente attorno al 1450 in cui si parla di un mercato che suscita interesse nella zona. Comunque sia che abbia centinaia d'anni è accertato. Come è accertato che non la Fiera ma la società cambia i costumi, le abitudini e con essi anche le merci esposte. Ci sono ancora gli artigiani che lavorano il legno, i decoratori, gli stagnini ma già la burocrazia condanna la tradizione. Dice infatti il responsabile del settore al cronista di 40 anni fa (ossia chi scrive): la precedenza la diamo agli ambulanti del martedì, poi agli spuntisti e se avanzano posti a quanti hanno fatto domanda entro il 30 ottobre. E addio tradizione.
Difficile momento per l'economia locale. Una delle aziende di maggiore prestigio, la Regina che con il suono della sua sirena scandisce la giornata come le campane della chiesa, soffre della crisi dell'auto e del motociclo. Da luglio si alterna la cassa integrazione. L'ultima di due settimane a dicembre coinvolge 162 addetti agli impianti di Merate e 123 di Cernusco. Ricordiamo che allora lo stabilimento era ancora in via Fiori e la via Mameli serviva soltanto per soltanto il passaggio dei mezzi pesanti.Rilancia invece la Tessitura di Merate, forse il primo esperimento lecchese di azionariato diffuso tra i lavoratori. Dopo brevi periodi di cassa i dirigenti-soci d'intesa con le maestranze, anch'esse socie varano un piano di rilancio tecnologico con l'acquisto in leasing di un primo lotto di 12 telai di ultima generazione per un investimento di 2 miliardi da ripagare in 5 anni oltre a altri 500 milioni rivenienti dalla vendita di immobili residenziali non più funzionali all'azienda. La storica azienda prima controllata dagli svizzeri Siber & Wehrli poi messa in procedura tenta una difficile risalita in un comparto, quello serico, caratterizzato da forte stagionalità e una crisi di fondo.
Don Luciano Galbusera lascia Merate, suo primo incarico sacerdotale per assumere la parrocchia di Cornate D'Adda. Nativo di Maresso aveva preso servizio in città in coincidenza con l'apertura del nuovo oratorio a metà degli anni sessanta. Il 22 novembre 1981 fa il suo ingresso a Cornate.
Resiste la tradizione della cena della leva. Forse oggi sta perdendo quel significato che un tempo si dava alle rimpatriate. Ecco una delle tante feste per ritrovarsi e passare qualche ora assieme. Nella foto la classe del 1956 di Merate.
Si conclude con la cena sociale al ristorante Bonanomi la stagione ciclistica del G.S. Perego. Oltre un centinaio le presenze a dimostrazione dell'attaccamento all'associazione presieduta da Molteni, che svolge la relazione di fine anno.
Un tempo era un gioco per i soliti quattro vecchi. Ora il gioco delle bocce attira sempre più un gran numero di giovani. Lo dimostra la Bocciofila Traghetto di Imbersago che mette in mostra le coppe conquistate nel corso dei vari trofei cui i giocatori hanno preso parte.
Si comincia a parlare di raddoppio ferroviario. Le Ferrovie dello Stato annunciano lo stanziamento di 64 miliardi di lire (alla fine dei lavori saranno 400) per stendere il secondo binario nella tratta Carnate-Calolziocorte con modifiche di tracciato, chiusura di passaggi a livello e realizzazione di sottopassi, con pensiline e barriere fonoassorbenti. La prima assemblea si tiene a Airuno perché secondo F.S. i lavori partiranno da lì con la realizzazione di una nuova galleria sia a nord che a sud. Il tratto in luce sarà di 400 metri con lo spostamento della stazione più a nord di circa 200 metri. E' previsto l'abbattimento di alcune case con immediato indennizzo ai proprietari.
Nel solco della tradizione di cui si diceva prima, anche la classe 1951 di Merate si ritrova per la grande festa dei trent'anni. Tutti a tavola al "Mulin" di Paderno D'Adda.
La classe del 1946, invece, ha varcato il ponte per festeggiare i 35 anni al ristorante "Etrusco" di Calusco D'Adda. Una sessantina i coscritti che hanno preso parte alla festa.
In festa anche i volontari dei vigili del fuoco di Merate che per Santa Barbara si ritrovano al ristorante Lido di Imbersago per la consueta cena sociale di fine anno. Momento ideale per un primo bilancio dell'attività svolta nel 1981: 237 interventi di cui 165 per domare incendi, 14 per incidenti stradali, 23 per soccorso a persone, 17 per allagamenti, 5 per apertura appartamenti e 3 per crolli e scoppi.
E' uno degli ultimi grandi casolari contadini posto nel nucleo storico di Merate. E' la località Pozzetto, dietro la chiesa in via Oreste Bonfanti. Ma quanti ancora si ricordano del Pozzetto? Ben pochi. L'edificio storico occupava 1.800 mq. per una volumetria di 5.000 mc. Standard monetizzati con irritazione del Partito Liberale. In compenso è stata allargata la strada e realizzato un marciapiede.
Ecco un'immagine davvero curiosa scattata alla Roncaglia di Pagnano: attorno ai due cachi quarantennali il casale di Pietro il fruttivendolo in un romantico intreccio tra natura e edilizia.
Dopo tre anni di corso il sospirato diploma: Luigi Zappa, presidente dell'Ussl di Merate consegna i 33 diplomi ai giovani infermieri e infermiere che hanno superato il corso. Il primo messaggio di augurio arriva da Maria Teresa Ferrari, direttrice della scuola. Poi è la volta del dottor Antonio Rossi ex presidente della scuola. A seguire Gianfranco Montanari, primario di Rianimazione, Emilio Gola rappresentante dei medici, Giacomo Molteni dell'Ussl e Giuseppe Ghezzi sindaco di Merate.
Un'altra porzione storica della città sta per essere ristrutturata. Si tratta del cortile di via Trento, 30. L'epoca di costruzione del fabbricato principale risale al 1930 mentre le costruzioni adiacenti adibite a legnaia, depositi, un tempo abitazioni dei contadini, data almeno 1720 come indicato al Catasto Teresiano. A intervenire è la proprietà la Cooperativa Trento Srl che ha sede in via Roma 14. Il progetto dei geometri Brivio e Colombo di Montevecchia prevede di lasciare inalterata la facciata esterna e il relativo portone e di ristrutturare completamente tutti gli edifici interni.
Una tradizione sempre rispettata quella del Babbo Natale organizzato dalla Banca Briantea. Claudio Mandelli l'impiegato con la barba bianca e il vestito rosso per la gioia dei bambini. Pare che quest'anno, 1981, l'abito di Babbo natale sia stato disegnato da Ferrari, il meratese che ha spaventato milioni di spettatori col suo "Squalo" meccanico di Steven Spielberg. Il vice direttore generale Lucio Motta ha coadiuvato Mandelli nella distribuzione dei doni.
L'ing. Fabrizio De Miranda (foto da https://www.demiranda.it)
Oggi è il comitato "No Ponte". Quarant'anni fa a opporsi al nuovo viadotto progettato dagli architetti Michele Achilli, Antonio Acuto e dall'ing. Fabrizio de Miranda, vincitori del concorso lanciato nel 1979 dalle Ferrovie dello Stato e gli assessorati alla viabilità della regione e delle province di Como e Bergamo, col titolo "Adda Ottanta" furono Italia Nostra e i cavalieri dell'Adda. Il progetto De Miranda prevedeva un nuovo ponte a pochi metri a sud dell'attuale, con doppia corsia sopra e doppio binario sotto mantenendo il San Michele per i ciclopedoni. Un'opera che avrebbe evitato quarant'anni di disagi e tanti ancora ce ne saranno nei prossimi anni se ancora prevarranno i no al nuovo ponte. Secondo gli oppositori il nuovo ponte si doveva costruire almeno a 400 metri più a sud e lo stesso estensore del Prg di Paderno architetto del Sante la pensava in egual modo avendo appunto previsto un aggancio al confine con Verderio con la sponda bergamasca. Ma il concorso lanciato dalle Ferrovie prevedeva in modo esplicito che i punti fissi degli scambi dovessero restare a Paderno e Calusco. Del resto spostando a sud il viadotto sarebbe stato necessario costruire anche le due stazioni nuove con costi stellari. Così da una discussione all'altra siamo arrivati ai giorni nostri. Con un nuovo progetto e un nuovo comitato "No Ponte".
Cena sociale di fine anno per gli associati della Fulgor di Cernusco Lombardone. La bocciofila ha una notevole notorietà nel territorio grazie a tanti giocatori di alto livello. La cena è all'interno della sede della Fulgor, il ristorante Roma sempre di Cernusco alla presenza del presidente onorario Rodolfo Springorum e del presidente Giuseppe Magni.
Sempre a Cernusco termina la gara di scala 40 svoltasi tra i bar del paese: Dema, Pablito e Gargantini dove si è tenuta la finale. Il torneo era iniziato il 28 novembre a vi avevano preso parte centinaia di scalisti da tutta la Brianza. Primo classificato Ezio Cereda, seguito da Pietro Colace, Piero Proserpio, Peppo Conti, Alberto Panzeri. Giuseppe Panzeri, Mario Dozio e Ivano Marazzi.
Qualche immagine per concludere la rievocazione dei fatti principali del 1981:
1) Il Cral Jucker di Lomagna organizza una festa per tutti i duecento dipendenti e le loro famiglie. Nell'immagine i bambini che vi hanno partecipato
2) Ottimi risultati per il basket di Imbersago che alla pausa si trova in seconda posizione nel campionato girone B C.S.I.
3) Anche il Motoclub Merate brinda ai successi ottenuti al ristorante Bonanomi, con un centinaio di presenze oltre al sindaco di Merate Giuseppe Ghezzi.
23/continua