Merate: una fenice su mosaico colorato commemorerà le vittime del coronavirus

Sarà una fenice su mosaico che rinasce dalle sue ceneri a rappresentare le vittime del Covid. La commissione preposta ha infatti scelto il monumento che sarà collocato nella rotatoria davanti all'ospedale san Leopoldo Mandic e che dovrà ricordare la sofferenza e la rinascita.



20 le buste arrivate dopo l'apertura del bando, 5 quelle scartate perchè fuori tempo massimo e un designato, l'artista Manuela Mocellin. Tre a pari merito coloro che si sono classificati secondi: Giorgio Grosso con "Il volo", "Mani che pregano" di Giancarlo Leone e "Mani giunte" di Josephine Capozzi.

Diversi i parametri cui i commissari (architetto Ramona Lazzaroni, dottoressa Rita Gaeni, architetto Lorenzo Albani, professoressa Elisabetta Parente, ragioniera Sabina Casatisi sono attenuti per assegnare i punteggi: qualità e originalità, coerenza e integrazione con l'ambiente, realizzabilità tecnica, durevolezza e facilità di manutenzione.

ABSTRACT DI PROGETTO
L’opera è costituita da un mosaico di elementi ceramici dipinti o smaltati che si avvolgono allestiti su di una struttura a forma di spirale che si sviluppa attorno al lampione posto al centro dell’aiuola circolare I 4 elementi della struttura, tondeggianti, sono giustapposti quasi a rincorrersi e raggiungendo il centro della composizione si ergono verso l’alto ad evocare una tensione verso il cielo Il tema proposto per il concorso di dee viene sviluppato sia attraverso il movimento verso l’alto, che richiama l’ergersi, il rialzarsi, ma anche tramite gli elementi della raffigurazione, un fregio continuo che corre lungo tutta la struttura e che avviluppandosi racconta di una corona di spine che via via si trasforma nel volo di una fenice E proprio l’elemento della fenice, animale mitologico che rinasce dalle sue ceneri e simbolo di rinascita, è fulcro e conclusione della tensione che corre lungo tutta l’opera, è esplosione di colore, ed esplosione di vita, dopo la lunga sofferenza Gli elementi del mosaico saranno realizzati a mano dall’artista Gli elementi ceramici saranno rifiniti con sfumature e decorazioni a engobbio e/o smalto, al fine di ricreare l’aspetto cromatico proposto nello schizzo del progetto La superficie non sarà interamente rivestita, ma il mosaico riguarderà solo le parti che nel disegno sono colorate, pertanto rimarrà a vista la superficie bianca o grigio chiarissimo del supporto I pezzi curvilinei dei rami spinati e delle volute variopinte che richiamano il piumaggio della fenice saranno separati attraverso dei tagli che permetteranno al mosaico di seguire la curvatura del supporto murale e una migliore maneggevolezza durante le fasi di asciugatura, cottura, installazione Le fughe saranno stuccate con materiale apposito La scelta del materiale è stata operata considerando la richiesta di attenzione del bando nell’uso di materiali durevoli Altri materiali, più idonei e certamente più longevi e adeguati al luogo dell’installazione (fusioni o sculture in pietra) sono stati scartati per i costi elevati e non sostenibili con l’importo messo a bando

"La fenice" è composta da un mosaico di elementi in ceramica dipinti o smaltati dall'artista, ha una forma a spirale che si sviluppa verso l'alto e i quattro elementi che fanno da perno, sono tondeggianti e "giustapposti quasi a rincorrersi e raggiungendo il centro della composizione, si ergono verso l'alto ad evocare una tensione verso il cielo".

L'assessore alla cultura Fiorenza Albani

Una volta espletate tutte le formalità burocratiche l'artista avrà sei mesi di tempo per la realizzazione del manufatto. Perplessità è stata espressa dal consigliere di minoranza di "Cambia Merate" Roberto Perego non tanto sull'opera scelta quanto sulla sua collocazione. "Mettere un'opera d'arte al centro di una rotonda non la valorizza di certo, avrei optato per una diversa ubicazione".
Per visualizzare la sintesi delle opere presentate in commissione CLICCA QUI

S.V.
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