Maurizio Biella, una vita da volontario
Diplomato prima ragioniere e poi infermiere alla scuola del Mandic allora diretta da Pier Spada, Maurizio Biella entra in Hesperia Hospital, ospedale pediatrico di Modena e incontra il professionista che gli cambierà la vita, il dottor Carlo Marcelletti Il più famoso cardiochirurgo italiano per l'infanzia, uno dei più famosi al mondo: 25 mila bambini curati, 10 mila operati. Uno dei migliori, forse il migliore. Poi la mannaia di accuse infamanti e il suicidio.
Il prof. Marcelletti mette assieme una equipe per operare dove c'è più bisogno. E con lui in sala operatoria c'è Maurizio Biella. La ragnatela di contatti da un ospedale all'altro lo mette in comunicazione col mondo del volontariato. Un mondo fatto di necessità basiche, miseria e disperazione. Nel 1996 parte volontario in Albania dove raggiunge don Antonio Sciarra fondatore della missione di Blinisht. Scopo, organizzare un ambulatorio. La settimana prevista diventerà un mese e mezzo.
Al rientro incontra il professor Stefano Mareschi, oggi responsabile della Cardiochirurgia di Niguarda. Il medico viene contattato dal ministro della sanità del Kosovo per aprire la prima cardiochirurgia pubblica. Operano solo quelle private ma ben pochi possono usufruirne. Il reparto viene aperto a Pristina.
L'esperienza di volontario lo porta in giro per il mondo: Albania, Kosovo, Congo, Uganda. Zimbawe, Perù, Myamar, Colombia , Burchina Faso.
Con Paolo Pisani e Marco Meli, primario di anestesia e rianimazione dell'Hesperia Hospital di Modena dà vita a Hesperia Bimbi, associazione che si occupa prevalentemente di bambini con problemi cardiologici o adulti con patologie congenite. Stefano Mareschi è il cardiochirurgo di riferimento.
In età avanzata si laurea in medicina. Un volontario medico, si definisce, ora che è in pensione. Ma sempre pronto a partire. In Africa ha vissuto per un periodo in un lebbrosario, un piccolo villaggio recintato e presidiato dai miliziani dove nessuno può uscire.
"Ecco se dovessi ripartire, e credo che succederà, è lì che voglio tornare. Stare con i lebbrosi è una esperienza totalizzante, che davvero ti cambia la prospettiva dell'esistenza".
Maurizio Biella oggi vive a Pagnano, dopo quarant'anni è tornato nella sua terra. Ma, sicuramente, la valigia è sempre pronta. C'è un oceano di bisogni in giro per il mondo. E curarne anche una sola goccia fa la differenza.