Maurizio Biella, una vita da volontario

Maurizio Biella
Raggiungere i luoghi più diseredati e pericolosi è per lui da tempo ormai una missione. Nulla di strano quindi che in tre giorni insieme agli amici dell'Associazione Hesperia Bimbi abbia caricato due Suv di proprietà del presidente del sodalizio il dottor Paolo Pisani e con altre tre amici e un medico e un ingegnere dell'Unitalsi abbia raggiunto la frontiera tra Polonia e Ucraina, a Prezemyls dove arrivano i treni con migliaia di disperati a bordo, scaricando pacchi di medicinali anche specifici, sacchi a pelo, coperte e altri generi di prima necessità. Da lì il carico è partito alla volta di Medyka, proprio sulla linea del confine. E il 9 marzo, cinque giorni dopo la partenza, al rientro in Italia la conferma che tutti i pacchi sono giunti a Leopoli. Per Maurizio Biella, classe 1953, cernuschese di nascita, paese dove ha vissuto la prima parte della vita accompagnato da un'aurea di rispetto e curiosità avendo indossato per primo la cintura nera di karate, sport quasi sconosciuto nei primi anni settanta, quello al confine ucraino è soltanto l'ultimo di una lunga serie di viaggi che l'hanno portato in luoghi dove soprattutto i bambini vivono in condizioni disperate.

Diplomato prima ragioniere e poi infermiere alla scuola del Mandic allora diretta da Pier Spada, Maurizio Biella entra in Hesperia Hospital, ospedale pediatrico di Modena e incontra il professionista che gli cambierà la vita, il dottor Carlo Marcelletti Il più famoso cardiochirurgo italiano per l'infanzia, uno dei più famosi al mondo: 25 mila bambini curati, 10 mila operati. Uno dei migliori, forse il migliore. Poi la mannaia di accuse infamanti e il suicidio.

Il prof. Marcelletti mette assieme una equipe per operare dove c'è più bisogno. E con lui in sala operatoria c'è Maurizio Biella. La ragnatela di contatti da un ospedale all'altro lo mette in comunicazione col mondo del volontariato. Un mondo fatto di necessità basiche, miseria e disperazione. Nel 1996 parte volontario in Albania dove raggiunge don Antonio Sciarra fondatore della missione di Blinisht. Scopo, organizzare un ambulatorio. La settimana prevista diventerà un mese e mezzo.

Al rientro incontra il professor Stefano Mareschi, oggi responsabile della Cardiochirurgia di Niguarda. Il medico viene contattato dal ministro della sanità del Kosovo per aprire la prima cardiochirurgia pubblica. Operano solo quelle private ma ben pochi possono usufruirne. Il reparto viene aperto a Pristina.

L'esperienza di volontario lo porta in giro per il mondo: Albania, Kosovo, Congo, Uganda. Zimbawe, Perù, Myamar, Colombia , Burchina Faso.

Con Paolo Pisani e Marco Meli, primario di anestesia e rianimazione dell'Hesperia Hospital di Modena dà vita a Hesperia Bimbi, associazione che si occupa prevalentemente di bambini con problemi cardiologici o adulti con patologie congenite. Stefano Mareschi è il cardiochirurgo di riferimento.

In età avanzata si laurea in medicina. Un volontario medico, si definisce, ora che è in pensione. Ma sempre pronto a partire. In Africa ha vissuto per un periodo in un lebbrosario, un piccolo villaggio recintato e presidiato dai miliziani dove nessuno può uscire.

"Ecco se dovessi ripartire, e credo che succederà, è lì che voglio tornare. Stare con i lebbrosi è una esperienza totalizzante, che davvero ti cambia la prospettiva dell'esistenza".

Maurizio Biella oggi vive a Pagnano, dopo quarant'anni è tornato nella sua terra. Ma, sicuramente, la valigia è sempre pronta. C'è un oceano di bisogni in giro per il mondo. E curarne anche una sola goccia fa la differenza.

Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.