Cernusco: ''Note di pace'' per raccogliere fondi, con la testimonianza di donne in fuga
Ad aprire la serata, condotta dal collega Edoardo Mazzilli, sono state le immagini della città di Chernihiv prima e dopo essere stata colpita dal terribile conflitto che si sta consumando da due settimane. A fornire le foto è stata Ania, una cittadina calchese di origine ucraina, in contatto con il fratello, attualmente impegnato ad aiutare bambini, anziani e malati nascosti nei bunker della città.
Ania, invitata a salire sul palco, ha raccontato la paura che sta vivendo da qui sapendo che il fratello e la moglie stanno aiutando i più deboli a sopravvivere e si stanno esponendo a un grosso rischio, poiché ormai - ha spiegato - non vengono colpiti solo i militari.
Ania (a sinistra) con le donne ucraine e i bambini fuggiti dalla guerra
La serata è proseguita con un toccante fuoriprogramma, poiché accomodate in platea c'erano anche tre giovani donne e due bambini fuggiti dell'Ucraina, precisamente da Charkiv, e giunti a Cernusco Lombardone da due giorni, che hanno accettato di salire sul palco e raccontare la loro fuga verso l'Italia. Il viaggio - ha tradotto Ania - è durato sei giorni e sei notti. Da Charkiv hanno preso un treno fino a Leopoli e da lì si sono dirette a Olkusz, Polonia, proseguendo poi fino a Cracovia, dove hanno preso un pullman diretto a Roma. Tra una tappa e l'altra però, hanno spiegato, ci sono state attese anche di 20 ore.
Floria Galbusera
A portare un importante contributo storico-politico e a tratteggiare attraverso i secoli la storia dell'Ucraina e la formazione del suo popolo è stata la professoressa Floria Galbusera, collaboratrice del dipartimento di Storia Moderna e Contemporanea dell'Università degli Studi di Milano. La professoressa in venti minuti ha ripercorso la genesi dei conflitti e le invasioni che hanno colpito lo stato ucraino in modo scientifico e sintetico, offrendo al pubblico un'idea chiara del sommarsi di scenari che hanno portato poi all'attuale scontro, ribadendo tuttavia che le ragioni di questa guerra verranno studiate e comprese solo tra qualche anno.
La serata è quindi proseguita tra musica e poesia. Dario Canossi e I Luf hanno suonato due pezzi, tra cui Ave Maria Migrante, dedicandola a tutti i migranti e in particolare alle ragazze ucraine presenti.
Dopo di loro è stato il poliedrico artista cernuschese Riccardo Clerici ad aver letto e interpretato due poesie inedite, scritte proprio di recente sul tema della guerra. Quindi è stato il turno della corale san Giovanni Battista, diretta dal maestro Federico Porcelli, che ha dato inizio alla propria performance con lo Stabat Mater di Joseph Rheinberger, dove il dolore straziante di Maria davanti alla sofferenza e alla morte del Figlio assume un valore universale per diventare racconto del dolore di tutte le mamme del mondo. Il brano è stato dedicato a tutte le madri ucraine e russe in pena per i propri figli. A chiudere la serata sono stati il corpo musicale Alessandro Pirovano e il corpo musicale robbiatese che, diretti dal Maestro Fabio Giannese, hanno eseguito due pezzi tratti da "La vita è bella" e "Mission".
Canossi e I Luf
Don Alfredo
A fine serata, don Alfredo Maggioni ha ringraziato tutti gli artisti, Ania e le giovani donne ucraine per le loro testimonianze, Giovanna De Capitani per aver contributo all'organizzazione della serata, Hema Cattaneo per aver realizzato le bandiere dell'Ucraina, oltre ovviamente il pubblico per la partecipazione. Nel complesso la serata ha ricevuto donazioni destinate a Cartias Ambrosiana per un totale di 1.630 euro.