Idiozia collaterale

Gentile direttore,

In questa devastante guerra di aggressione condotta dall'inquietante autarca russo, come in tutti i conflitti, vengono coinvolti i civili in numero superiore ai militari in campo, tali stragi hanno una cinica definizione: danni collaterali. Ma esiste anche la stupidità collaterale alla guerra, faccio alcuni esempi che in contesti diversi sarebbero comici.

Gli stati europei, e in particolare i nostri governi, dopo aver venduto alcuni miliardi di armamenti al paese aggressore ora regalano armi agli aggrediti; ovviamente senza distinzioni, col rischio che vengano distribuite alle numerose squadracce naziste che operano in "difesa" della popolazione. Se gli stati europei e l'inutilmente pericolosa NATO non avessero la memoria del pesce rosso ricorderebbero quanto accaduto in Serbia e Kossovo: dopo aver armato le squadracce di Milosevic ci siamo trovati lo stesso condannato al Tribunale dell'Aja come criminale di guerra. Stendo pietosi veli sui disastri provocati dalla NATO in Afghanistan, trovo triste che una persona per bene e impegnata per gli altrui diritti come Luigi Manconi sia caduto nel tranello.

L'assemblea dell'ONU ha consigliato ai Paesi membri di non definire "guerra di aggressione" quanto accade in Ucraina, non commento!

Il rettore dell'Università Bicocca voleva censurare un corso di approfondimento su Fedor Michalovic Dostoevskij per poi rimangiarsi l'idiozia.

Nella classifica non mancano certo i fogli fascio trash, che pur di difendere Salvini ricordano gli incontri del Papa e dei nostri ex Presidenti del Consiglio, come se gli incontri istituzionali fossero paragonabili ai peana e patetici attestati di stima espressi dal mozzo del fascio leghismo che è collaterale a se stesso, e che se avesse un briciolo di cervello si nasconderebbe per almeno dieci anni dopo la figuraccia planetaria in Polonia - non succederà.

Anche su queste pagine ho letto inconcepibili otto righe ad opera dei soliti coraggiosi in difesa del loro condottiero, vorrei che colui di questi che ha sostenuto che Giorgio Napolitano (che comunque non mi è mai stato simpatico) avrebbe applaudito all'invasione Sovietica dell'Ungheria nel 1956, citasse frasi che attestassero tale avvenimento: Napolitano, nato nel 1925, durante i fatti di Ungheria era un giovane deputato del PCI, allora nel partito per quelli come lui era impossibile contestare la linea, quindi non ha pubblicamente condannato l'aggressione. Il Segretario Generale della CGIL e importante dirigente comunista Giuseppe Di Vittorio condannò l'aggressione rompendo per un po' con Togliatti, questa è la storia prima di scrivere cazzate conviene informarsi.


Grazie per l'attenzione,

Fulvio Magni
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