Ospedale Vimercate, Rianimazione: storia di ''amicizia'' fra un cane e il suo padrone

La prima volta è stata la settimana scorsa; la seconda in questi giorni. Per molti versi è una storia straordinaria di relazione e amicizia.

La Direzione Medica dell'Ospedale di Vimercate ha consentito, qualche giorno fa, l'accesso in Rianimazione di un animale d'affezione (come si dice in gergo), un cane. Il suo padrone infatti è degente e sottoposto ad un trattamento delicato presso il reparto. L'uomo è un ultra ottantenne, con una severa patologia neurologica.

I due sono profondamente legati, stanno sempre insieme, vivono quasi in simbiosi. Allora gli operatori sanitari e la moglie del paziente ne parlano e si decide di portargli l'animale: così, per tenergli compagnia, per aiutarlo a far fronte alla crisi che l'ha portato in rianimazione. Qualche minuto, non di più, ma quanto basta.

E' stato bellissimo, commovente, dicono gli operatori: non era mai successo prima.

L'accesso degli animali da compagnia in via Santi Cosma e Damiano è regolamentato da un documento che prevede il loro accesso nel presidio ospedaliero soltanto nelle aree destinate all'accoglienza, alla prenotazione e all'accettazione. "Però nel caso specifico era più che meritata una deroga, vista la relazione e l'affezione tra i due e la situazione del paziente", spiega Milena Caglio, Direttore Medico di Presidio.
"Assicurare la continuità della relazione empatico-affettiva tra i degenti e i loro animali; generare dalla presenza degli animali un effetto motivazionale utile a superare le difficoltà del paziente": sono gli obiettivi che, in proposito, riconoscono gli specialisti.

Naturalmente il cane che è stato accanto al suo padrone per qualche tempo è "in regola e a posto" dal punto di vista sanitario. Di più: è stato tolettato, per l'occasione, e anche ben spazzolato.

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