'Progetto Osnago' trasforma le strade con nomi femminili per la Giornata della donna
L’associazione politica Progetto Osnago, a cui fa riferimento il gruppo consiliare di maggioranza dalla metà degli anni Novanta ad oggi, lancia una sfida e ridisegna utopisticamente lo stradario comunale. In occasione dell’imminente Giornata internazionale della donna, la cartina topografica del paese targata “Progetto Osnago” vede sostituiti tutti i nomi delle vie o delle strade dedicate a uomini. Al loro posto esempi al femminile che, realizzandosi personalmente, hanno anche fatto progredire l’Italia e non solo. Si è scelto di mantenere il criterio dell’ambito professionale proprio per evidenziare che in ogni sfera del sapere, della tecnica e delle arti vi sono donne che meriterebbero di essere ricordate tanto quanto gli uomini. Un principio ovvio che però non trova corrispondenza con lo stradario comunale, per cui Osnago è tutt’altro che un’eccezione.
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Secondo i dati diffusi dall’associazione “Toponomastica Femminile” (e forniti dal Comune di Osnago) in paese ci sono 86 tra strade, via, piazze, ecc. Di queste le uniche intestate a donne sono via Ilaria Alpi (giornalista assassinata nel 1994 in Somalia insieme all’operatore Miran Hrovatin) e via sant’Anna. L’associazione considera anche un’intitolazione alla Beata Vergine di Loreto, riferendosi probabilmente a piazza Santuario.
L’iniziativa di Progetto Osnago è in un certo senso provocatoria. L’intenzione non è quella di inserirsi tra le pieghe di una “cancel culture” che vorrebbe eliminare dalla memoria pezzi di Storia, quanto bensì essere da stimolo con un gesto simbolico nel dedicare nuove strade alle donne. “Ovviamente non possiamo cambiare i nomi delle vie del paese: non ha senso cancellare il passato, ma bisogna lavorare per creare un futuro che valorizzi sempre di più le donne. La toponomastica può essere un piccolo segnale – commenta l’associazione osnaghese – L'iniziativa vuole porre il tema all'attenzione delle cittadine e dei cittadini e costituire uno stimolo all'amministrazione comunale affinché, nelle future intitolazioni di spazi pubblici, siano valorizzate le figure femminili”.
Anche sulle intestazioni degli edifici comunali Osnago è carente da questo punto di vista. La scuola primaria è intitolata a Carlo Collodi, la secondaria di primo grado (con sede a Cernusco Lombardone) a Giovanni Verga, l’Istituto comprensivo ad Antonio Bonfanti e Angelo Valagussa (deportati a Mauthausen), la biblioteca a Primo Levi, la sala civica a Sandro Pertini, il centro culturale a Fabrizio De André.
L’ultima inaugurazione di una strada risale ad appena un anno fa: nel quartiere Marasche è stato creato il Largo Gaetano Casiraghi, ucciso dai nazisti e al quale è già dedicato un cippo in via Roma. È in corso di realizzazione un controviale lungo la Provinciale SP 342 dir, nei pressi della nuova area commerciale. Potrebbe essere forse questa l’occasione per una intitolazione in rosa. L’altro controviale, poco distante (zona Conbipel), era stato intitolato a John Lennon.
Ad aprire sul territorio meratese l’attenzione alla toponomastica femminile era stata un paio di anni fa l’associazione di Cernusco Lombardone Punto Rosso, con un appello ai Comuni del circondario, ribadito l’anno successivo. Il tema era entrato veramente nel dibattito pubblico locale nel 2021, a Merate, dove il gruppo di minoranza aveva proposto di intitolare due scuole primarie della città a figure femminili, sottolineando come l’assenza di nomi di donne nella toponomastica fosse un indicatore della differenza di genere. Ne era scaturita una discussione in Commissione Cultura e Istruzione, in cui la maggioranza aveva replicato che il compito di intitolare le scuole spetta agli Istituti scolastici, declinando perciò l’invito. Ne era scaturito un ampio dibattito a mezzo stampa a suon di comunicati dall’una e dall’altra parte e poi del mondo associativo. Era intervenuta anche Marinella Maldini, allora segretaria del PD di Lecco, che ha poi promosso nel gennaio scorso l’evento “Le Strade della parità”, organizzato dalla “Conferenza delle Donne Democratiche provincia di Lecco”, e tenuto dalla vice presidente nazionale di Toponomastica femminile, dall’assessore al Welfare del Comune di Milano, moderato dalla consigliera di Merate Patrizia Riva.
“Riteniamo che un'amministrazione comunale possa aiutare a creare le condizioni affinché le donne possano realizzarsi anche nel lavoro, rendendosi indipendenti economicamente affinché ogni legame familiare sia fondato sull'amore e non sulla necessità. Per questo dal 1995 in poi le amministrazioni di Progetto Osnago hanno introdotto servizi che prima non c'erano che aiutano le famiglie a conciliare cura dei figli con il lavoro” sostiene l’associazione politica osnaghese, che elenca il servizio dell’asilo nido (in vista della costruzione di una nuova sede), la mensa scolastica con la sorveglianza, il pre-scuola, il post-scuola, il Piedibus. “Riteniamo che il ruolo delle donne debba essere promosso nei luoghi dove si decide” conclude Progetto Osnago che evidenzia come la Giunta sia a maggioranza femminile.
M.P.