Umanità a un bivio

In Europa, dopo sette decenni di pace, la guerra, orribile demone che pensavamo sparito per sempre, ha ripreso ad agitarsi, nefasto. Sbigottiti e increduli, abbiamo ascoltato le notizie agghiaccianti e visto le scene pietose che hanno invaso le nostre reti di comunicazione.
Pensavamo che mai più pacifici esseri umani sarebbero stati cacciati dalle loro case e sbattuti su strade incerte e pericolose alla ricerca di un riparo, di una protezione da armi di morte.
Noi, direttivo e soci de La Semina, leviamo la nostra voce- ferma e chiara- insieme al coro di sdegno e di condanna, che da tante parti del mondo si sta levando. Non si sono ancora del tutto spente le voci dei padri e dei nonni che ebbero la sventura di vivere gli orrori dell'ultima guerra mondiale ed ecco che dalle profondità dell'umana malvagità sorge di nuovo quello spettro.
La società civile, basata sui diritti della persona e sull'autodeterminazione dei popoli, è in crisi. Non esiste un motivo accettabile, una giustificazione plausibile che possa
permettere la violenza e la sopraffazione che la guerra scatena.
Ci auguriamo che le persone di buona volontà, oneste e sagge, ispirate ai valori dell'Umanesimo, costituiscano la maggioranza, abbiano la meglio su coloro che seguono la logica del profitto, della sopraffazione e della violenza e sappiano fare un fronte compatto, non costituito da altre armi, ma da pensieri, idee, azioni solidali.
L'umanità è di fronte ad un bivio: la vita di tutti gli esseri viventi in armonia e in pace, da una parte, e autodistruzione e morte dall'altra e dunque assoluta solidarietà con il popolo ucraino.
Ass. Culturale La Semina
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