Merate: oltre mille studenti in silenzio dicono ''no alla guerra''. ''La scuola non sia solo scambio di nozioni ma scuola di vita''



Hanno deciso di manifestare in silenzio per la pace in Ucraina. Chi in piedi, chi seduto, chi con in mano un cartellone. Più di 1100 studenti, per un totale di 46 classi, si sono dati appuntamento questa mattina nel campo esterno del liceo Agnesi per dire no alla guerra in Ucraina. "Make love, not war", "La guerra non si può umanizzare, solo abolire", "Più sanzioni, meno equazioni", "Make school not war", "Hands off Ukraine!", "Putin put-out of Ukraine", "Fate l'Agnesi non fate la guerra": questi alcuni slogan che gli studenti hanno voluto imprimere sui cartelloni che hanno tenuto in mano e appeso in cortile.




Si sono fermamente schierati contro la guerra e hanno deciso di farlo con 20 minuti di silenzio tombale, in cui ogni studente ha avuto la possibilità di riflettere su quanto sta succedendo a pochi chilometri da qui, ai confini dell'Europa, magari ad un coetaneo con le stesse ambizioni e i sogni per il futuro, che ora vede infranti.

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"Abbiamo deciso di manifestare perchè secondo noi la scuola non è un luogo di mero scambio di informazioni prettamente scolastiche ma deve essere una scuola di vita che insegni anche a vivere" ha raccontato il rappresentante degli studenti Federico Maggioni, che insieme ai colleghi Emma Vergani, Alice Martinoli e Tobia Sanfratello ha organizzato l'evento, "abbiamo pensato che un avvenimento di questo calibro potesse essere un'occasione per informare tutti gli studenti. È un pezzo di storia che avrà conseguenze anche sulla nostra generazione quindi riteniamo sia utile e doveroso fare questa manifestazione".



Prima di invitare gli studenti a riflettere in silenzio, la professoressa Simonetta Rossi ha letto la poesia di Martin Niemoller, "Prima Vennero": "prima di tutto vennero a prendere gli zingari, e fui contento, perchè rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei, e stetti zitto, perchè mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perchè mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti, e io non dissi niente, perchè non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me, e non c'era rimasto nessuno a protestare".


Successivamente la rappresentante Alice Martinoli ha letto un brano di Antonio Gramsci intitolato "Contro gli indifferenti".
Con rispetto e solo con il rumore delle macchine in transito su via Campi a fare da sfondo, gli studenti hanno osservato i minuti di silenzio, riflettendo su quanti coetanei in Ucraina stiano subendo gli orrori della guerra.
È con il brano di Aristofane, risalente al quinto secolo a.C., intitolato "Gli Acarnesi" e con la poesia "Valore" di Erri De Luca che i rappresentanti hanno lanciato nuovi messaggi che facessero riflettere i propri coetanei, invitandoli ad approfondire maggiormente il tema in classe e con le loro famiglie. Un invito ribadito anche dalla vicepreside Isabella Rossi, che nel ringraziare i rappresentanti per la bella e significativa iniziativa ha rimarcato la profonda sofferenza subita dal popolo ucraino negli ultimi giorni e ore.

Infine la parola è stata presa dalla professoressa Claudia Crevenna che ha elogiato i ragazzi per l'esempio di pace che portano agli adulti: "La mia classe è composta da 27 studenti. In quello spazio vi convivono 27 modi di pensare il mondo, 28 se considero il mio. Ho calcolato che nei pochi metri quadrati della nostra aula ci sono 8 lingue diverse, convivono fedi differenti e racchiudiamo, eccetto l'Oceania, tutti i continenti abitati, da est a ovest, da nord a sud del mondo. Per i miei ragazzi stare tutti insieme è normale ed è una normalità che in questi giorni commuove. La mia classe è un laboratorio di pace. Un luogo dove la pace non è uno sforzo ma è il modo più naturale di stare insieme. Per questo ringrazio ciascuno dei miei ragazzi per l'esempio a noi adulti di oggi e mi auguro di cuore per la pace di domani".
B.F.
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