Montevecchia:la biblioteca non si fa. Costi troppo alti. Contratto non era stato firmato


La nuova biblioteca di Montevecchia non si farà. Era stato il cavallo di battaglia della Giunta Carminati, con accorati appelli ai cittadini a donare, uno pseudo referendum per scegliere tra due ipotesi progettuali, uno studio di fattibilità che il sindaco di allora aveva definito "regalato" (ma che in realtà era una compensazione a standard di un Piano attuativo privato, definita successivamente al progetto già realizzato), l'accaparramento di un contributo regionale di 100 mila euro e il costo complessivo del progetto che era quasi raddoppiato passando dai 340 mila euro dichiarati inizialmente a 602 mila euro. Il contratto però non era ancora mai stato firmato dopo che la Stazione Unica Appaltante della Provincia di Lecco aveva definito la graduatoria con la Crea.Mi Srl unica in lizza, con un ribasso proposto del 4,72%. Era il 24 febbraio 2021. Passati i tempi tecnici per attendere eventuali ricorsi, poi non si è più proceduto con la stipula formale del contratto, facendo risultare il Comune inadempiente.

Nel frattempo sono aumentati vertiginosamente i costi delle materie prime e la ditta, che si era unita in un'Associazione Temporanea d'Impresa con la Legnami Malugani Srl, ha comunicato il 14 febbraio, dopo una sollecitazione a inizio mese del Comune, l'impossibilità a firmare il contratto e ha richiesto la restituzione delle polizze trasmesse a titolo assicurativo per completare l'iter di aggiudicazione della gara d'appalto. "Le ragioni del recesso così come descritte da parte delle società scriventi sono da imputare al lungo periodo intercorso tra l'aggiudicazione dell'appalto e la richiesta di firma del contratto ad esso inerente da parte dell'amministrazione comunale che hanno protratto oltre i termini stabiliti dal Codice degli appalti la firma del contratto d'inizio lavori (60gg dall'aggiudicazione dell'appalto, di fatto tra luglio e settembre 2021), ritardo che ha anche portato, stante la conosciuta congiuntura economica a notevoli ed insostenibili aumenti di costi primari di materiali da costruzione (in maniera esponenziale) ma anche gravi difficoltà nell'approvvigionamento di materiali ed apprestamenti per l'esecuzione delle opere" si legge in un comunicato.

È seguito un incontro in Municipio il 21 febbraio, in cui i rappresentanti dell'ATI hanno ribadito quanto già scritto via PEC sostenendo che se fosse partito il cantiere non sarebbero stati nelle condizioni di ultimarlo. Le parti hanno concordato di sciogliere la pratica senza addebiti.

""Non essendo intervenute altre società nella gara d'appalto dovremo ripensare l'intero progetto" dichiara il sindaco Ivan Pendeggia. "Abbiamo a cuore il futuro del centro culturale di Montevecchia per il quale abbiamo già ricominciato a lavorare" continua il primo cittadino. Il fatto è che la nuova biblioteca non è più all'ordine del giorno. "Non ci siamo fatti dare un preventivo con i costi aggiornati, ma la ditta ci ha detto che alcuni materiali sono aumentati di prezzo del 300%, altri del 50 o del 30% - asserisce il sindaco - Il progetto verrebbe a costare una cifra esorbitante e non possiamo permetterci di utilizzare così le risorse comunali. In questo momento perciò non pensiamo di riaggiornare il progetto con i nuovi prezzi, che stanno fra l'altro continuando a variare ancora adesso". Abbiamo chiesto a Pendeggia cosa ne sarà del contributo regionale di 100 mila euro. "Dobbiamo capire se il finanziamento è stato destinato all'iniziativa specifica o su una finalità più generica. In altri termini dobbiamo capire se può essere dirottato su altre progettualità o se va restituito". Da valutare poi che fare delle donazioni dei privati. Sulla piattaforma dell'Art Bonus risultano 26 mila euro erogati da persone fisiche o da imprese ma erano stati trovati altri canali per devolvere delle risorse dei cittadini per il progetto, che fino ad ora ha avuto a carico del Comune solo delle spese tecniche relative alla progettazione e della messa a gara.

M.P.
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