Calco: avrebbe rubato il cane del suo ex. Il giudice l'assolve
Si è chiuso con un'assoluzione - pronunciata stamani dal giudice in ruolo monocratico Paolo Salvatore - il procedimento penale a carico di una quarantenne residente a Calco chiamata a difendersi dall'accusa di furto.
La vicenda risale a gennaio 2020 quando la donna - secondo la versione resa dal suo ex marito - gli avrebbe sottratto....il cane. Era stato infatti proprio il già coniuge dell'imputata a presentare un esposto a suo carico alla Procura, addebitandole il furto dell'animale che avevano acquistato qualche anno prima, quando vivevano sotto lo stesso tetto insieme alla figlia piccola.
Una vicenda giudiziaria che si inserisce nel quadro di una separazione un po' turbolenta per la coppia, con la donna finita a processo e assistita dagli avvocati Francesco e Renato Cogliati. E' toccato proprio a lei questa mattina, raccontare la sua verità sottoponendosi ad esame. Nell'occasione ha riferito al giudice che una domenica di gennaio di due anni fa, era a spasso con la figlia quando insieme avevano deciso di recarsi presso l'abitazione dell'ex marito nonchè padre della bambina per mostrare ad un'amichetta e alla sua mamma, il cane.
Arrivate presso la proprietà residenziale, nel limitrofo comune di Olgiate, la piccola avrebbe digitato il codice per aprire il cancelletto, facendo così uscire dal recinto il ''quattro zampe'' che proprio non ne voleva sapere di tornare dentro. A quel punto l'imputata lo ha caricato sull'auto diretta verso casa dove qualche ora più tardi si è presentato l'ex marito rinvendicando appunto l'animale. Una consegna avvenuta senza problemi apparenti, con l'esposto a carico della donna presentato dall'ex coniuge tredici settimane più tardi e la conseguente apertura di un fascicolo penale a suo carico.
Stamane dopo l'esame dell'imputata e l'escussione di un testimone - amico della donna - che ha riferito in aula il contenuto di alcune chiacchiere che si era scambiato con l'interessata subito dopo l'episodio del cane, il vpo Mattia Mascaro ha chiesto l'assoluzione della quarantenne non essendo stata raggiunta la prova in ordine alla responsabilità penale della stessa.
Si sono battuti per dimostrarne l'assoluzione gli avvocati Francesco e Renato Cogliati, mettendo a più riprese in discussione il contenuto dell'esposto presentato all'autorità giudiziaria così come il presunto dolo cagionato dall'imputata che a loro avviso avrebbe agito in buona fede, senza alcuna intenzione di tenersi l'animale acquistato peraltro quando ancora tutti e tre vivevano sotto lo stesso tetto. Dopo essersi ritirato in camera di consiglio, il giudice l'ha assolta.
La vicenda risale a gennaio 2020 quando la donna - secondo la versione resa dal suo ex marito - gli avrebbe sottratto....il cane. Era stato infatti proprio il già coniuge dell'imputata a presentare un esposto a suo carico alla Procura, addebitandole il furto dell'animale che avevano acquistato qualche anno prima, quando vivevano sotto lo stesso tetto insieme alla figlia piccola.
Una vicenda giudiziaria che si inserisce nel quadro di una separazione un po' turbolenta per la coppia, con la donna finita a processo e assistita dagli avvocati Francesco e Renato Cogliati. E' toccato proprio a lei questa mattina, raccontare la sua verità sottoponendosi ad esame. Nell'occasione ha riferito al giudice che una domenica di gennaio di due anni fa, era a spasso con la figlia quando insieme avevano deciso di recarsi presso l'abitazione dell'ex marito nonchè padre della bambina per mostrare ad un'amichetta e alla sua mamma, il cane.
Arrivate presso la proprietà residenziale, nel limitrofo comune di Olgiate, la piccola avrebbe digitato il codice per aprire il cancelletto, facendo così uscire dal recinto il ''quattro zampe'' che proprio non ne voleva sapere di tornare dentro. A quel punto l'imputata lo ha caricato sull'auto diretta verso casa dove qualche ora più tardi si è presentato l'ex marito rinvendicando appunto l'animale. Una consegna avvenuta senza problemi apparenti, con l'esposto a carico della donna presentato dall'ex coniuge tredici settimane più tardi e la conseguente apertura di un fascicolo penale a suo carico.
Stamane dopo l'esame dell'imputata e l'escussione di un testimone - amico della donna - che ha riferito in aula il contenuto di alcune chiacchiere che si era scambiato con l'interessata subito dopo l'episodio del cane, il vpo Mattia Mascaro ha chiesto l'assoluzione della quarantenne non essendo stata raggiunta la prova in ordine alla responsabilità penale della stessa.
Si sono battuti per dimostrarne l'assoluzione gli avvocati Francesco e Renato Cogliati, mettendo a più riprese in discussione il contenuto dell'esposto presentato all'autorità giudiziaria così come il presunto dolo cagionato dall'imputata che a loro avviso avrebbe agito in buona fede, senza alcuna intenzione di tenersi l'animale acquistato peraltro quando ancora tutti e tre vivevano sotto lo stesso tetto. Dopo essersi ritirato in camera di consiglio, il giudice l'ha assolta.