Accadeva 30 anni fa/119 dicembre: Banca Briantea rapinata in pieno giorno. Merate acquista il terreno per il comando CC

A distanza di qualche giorno dalla rapina il meratese è ancora sconcertato per la tracotanza dei banditi. E' un giovedì qualunque di fine autunno, sono le 10 del mattino. L'obiettivo dei rapinatori è ambizioso, niente meno che la sede centrale della banca Briantea in piazza degli Eroi. Cioè al centro della città. Per entrare nel salone a piano terra c'è una doppia porta. Ma non un metal detector così nessuno si accorge della persona che entra con un pastrano lungo addosso e una sciarpa scura che ne travisa il volto. Appena dentro, stando bene attento a non fermarsi sulla traiettoria delle telecamere l'uomo estrare una mitraglietta. Dietro di lui altri due uomini entrano con le semiautomatiche calibro 9 in pugno. Tra impiegati e clienti ci sono almeno sessanta persone.


Con grande calma due banditi svuotano le casse mentre il terzo tiene tutto sotto tiro. Uno dei rapinatori costringe un impiegato a scendere nel caveau ma non ci sono le chiavi, non sono nella disponibilità degli addetti. Così, dopo qualche minaccia bandito e impiegato tornano nel salone. Intanto le sacche sono piene di denaro. Nel silenzio glaciale trilla il telefono. Un bandito con calma invita l'impiegato a rispondere come se nulla stessa accadendo. Poi, cinque minuti dopo, i tre escono dove ad attenderli c'è il "palo" a bordo di una Lancia Dedra rubata. L'auto schizza verso via Cornaggia ma prima del cimitero viene abbandonata. Qualcuno dirà che forse i quattro hanno continuato la fuga a bordo di una piccola cilindrata. L'allarme scatta non appena i malfattori partono con l'auto. Dalla stazione di Merate arriva una macchina dei carabinieri mentre partono le gazzelle da Lecco agli ordini del tenente Mauro Masic. Troppo lontani. I posti di blocco vengono subito allestiti ma le vie di fuga sono soverchianti rispetto al numero di pattuglie. E dei rapinatori nessuna traccia. Bottino 100milioni di lire.

Amelio Galbusera e il presidente del Parco Eugenio Mascheroni. Sotto le GEV


 La posa di un tubo per incanalare il percolato, una concessione edilizia con data "incerta" e un sentiero abusivo sono le cause, o meglio, il pretesto finale per scatenare la guerra da parte del comune di Rovagnate contro le Guardie ecologiche volontarie del Parco del Curone e contro il suo presidente, che ne avalla "pedestremente" l'operato. Già da diverse settimane la stampa riporta di continui scontri tra Amelio Galbusera sindaco di Rovagnate e le Gev. Secondo Galbusera le guardie avrebbero la penna troppo rapida nell'emettere contravvenzioni senza andare troppo per il sottile. L'ultimo caso deflagra con Galbusera che scrive una lettera piccantissima a Eugenio Mascheroni, presidente del Parco e sindaco di Montevecchia. Il tubo in questione, dice, si ferma a 200 metri dal torrente Curone quindi è falso dire che lì si scarica il percolato e la concessione è datata prima dell'annessione nei confini della riserva di quella porzione di terreno. Sotto in realtà cova l'insofferenza per le nuove ferree regole del Parco naturale. Le Guardie replicano a loro volta con durezza e Mascheroni chiede le scuse di Galbusera altrimenti rassegnerà le dimissioni. Anche il direttore del parco si dimette a causa dell'attacco di Galbusera. Mentre sono in atto le manovre per il rinnovo del Consiglio, e quindi del presidente, calendarizzato tra qualche settimana.

L'area individuata per la realizzazione della caserma

Mario Gallina e Luigi Notaro


L'ennesimo rapina in banca scuote il meratese. Mario Gallina rompe gli indugi e convoca i sindaci del territorio per un'azione congiunta: serve una nuova caserma, quella di via Verdi è del tutto insufficiente per uomini e mezzi a contrastare la malavita. Il Ministero non finanzia la costruzione, semmai la prende in affitto. Tocca al territorio agire. Così torna alla luce il progetto dell'ingegner Emilio Viganoni, estensore del primo Prg di Merate che prevede su una vasta area tra via F.lli Cernuschi e via Turati il nuovo presidio dell'Arma. Giovanni Maldini a Casatenovo, senza perdere tempo aveva già realizzato la nuova caserma prima ancora che fosse chiusa quella di Missaglia. Ora tocca al meratese muoversi. Anche se la sede negli anni a venire, sarà cambiata.

Alcune immagini della fiera



Merate è immersa nella tre giorni fieristica. Tempo grigio, senza neve, nulla che riporti la memoria dei fasti di Sant'Ambrogio quando il freddo era davvero pungente. La novità è rappresentata dalle tante associazioni che punteggiano qua e là tra le 220 bancarelle. C'è la recente Pro Vita che lancia lo slogan "Corri? No vivo" con migliaia di adesivi, guidata da Federico Guzzi. Ci sono Greenpeace, Amnesty International, gli scout. Il consumismo si è fatto un po' da parte per lasciare spazio al sociale. Molta gente, pochi affari e gli zampognari che annunciano l'arrivo del natale.

L'ing. Arturo Comotti

Da "Pompieri Civici Comunali" a "Corpo Nazionale Vigili del Fuoco". A 50 anni di distanza dalla trasformazione di nome e organizzazione anche i Vigili del Fuoco di Merate si presentano. I Pompieri civici meratesi sono nati nel 1848. Con la trasformazione del 1941 la caserma viene inserita nel 25° distaccamento provinciale. La motopompa e la motocarrozzetta sono nell'edificio comunale di piazza degli Eroi. A giugno 1955 viene inaugurata la nuova sede di Piazzetta San Bartolomeo. Il Corpo è guidato dall'ing. Arturo Comotti, conta tre capisquadra e sedici volontari.

La cerimonia in memoria di don Lollo

 


Sabato 7 dicembre don Isidoro Meschi viene insignito della cittadinanza onoraria, alla memoria. Il sacerdote nativo di Merate era l'anima della casa di accoglienza di tossicodipendenti di Busto. E lì una sera di febbraio uno dei ragazzi l'aveva accoltellato a morte. Un martire della carità. Di lui restano due volumi che ne racchiudono il pensiero e l'opera svolta alla "Marco Riva " di Busto, editi da Pianezza editore. "Le 60 prediche di don Isidoro, un martire della carità. Dallo sballo all'empatia".


Con un concerto del Coro La Torr, della Polifonica di Sabbioncello e del Gruppo Armonico, venerdì 6 dicembre viene inaugurato il nuovo salone del cine-teatro dell'oratorio maschile di via Papa Giovanni XXIII. I lavori di adeguamento alle mutate normative in materia di sicurezza e prevenzione incendi sono durati oltre un anno e mezzo e sono costati ben 750 milioni di lire. Ora il salone può ospitare fino a 500 persone per proiezioni cinematografiche e spettacoli teatrali.

L'inaugurazione da Spini

L'inaugurazione a Rovagnate


Il Natale si avvicina e tra le tante manifestazioni si fanno largo le mostre di pittura. Alla gelateria Spini di Robbiate espongono Emiliano Bonfanti e Marco Carnà nell'ambito della rassegna "Arte in Gelateria", mentre in villa Sacro Cuore a Rovagnate è allestita la personale di Bait, al secolo Italo Baldazzi vivacissimo artista romagnolo da anni residente a Lecco.

La caserma di via Gramsci


Con un blitz durante l'ultimo Consiglio comunale dell'anno Mario Gallina fa approvare l'acquisto del terreno su cui costruire il Comando Compagnia Carabinieri. L'area individuata e negoziata non è più quella di via F.lli Cernuschi - che poi ospiterà oltre a una lottizzazione edilizia anche il distaccamento dei Vigili del Fuoco - bensì quella di via Gramsci, via XXV Aprile, via Bergamo. Sono 10.889 metri quadrati di proprietà della famiglia Moretti che passa di mano per 350 milioni di lire, 100 dei quali messo a disposizione dalla Banca Briantea. Chi costruirà? Per ora resta un mistero. Sono programmate visite in Prefettura e in Provincia a Como e incontri tra i sindaci dei comuni che dovrebbero fare riferimento al nuovo presidio.

Mario Botta


Arriva anche il via libera dalla Diocesi di Milano alla costruzione della nuova chiesa di Sartirana progettata dall'architetto Mario Botta. La gara d'appalto ha una base di 3 miliardi di lire, circa mezzo miliardo in meno rispetto alla preventivazione originale per alcuni interventi di contenimento dei costi da parte di Botta e dell'architetto Fabiano Redaelli che affianca il professionista italo-svizzero nella direzione lavori. A dare l'annuncio del via libera, ai fedeli, è il parroco della frazione don Adriano Ferrario.  

Mariuccia e Angelo Tettamanti


Chiude lo storico panificio Tettamanti di via Sant'Ambrogio a Merate. Fondato cent'anni prima dal nonno degli attuali gestori, i fratelli Angelo e Mariuccia, Riccardo Tettamanti di ritorno dall'America con un  attestato di terza elementare. Comperato il terreno accanto alla chiesa parrocchiale costruì il panificio con le abitazioni sovrastanti. Quattro generazioni si sono alternate al forno e dietro il bancone. L'ultima, senza figli, lascia con grande rammarico il 31 dicembre.


Qualcuno forse ancora ricorda la "Camuzzi" di Cernusco, posta dove ora sorge il centro Ellisse. Allora molti si rivolgevano proprio agli sportelli della Camuzzi Gazometri per pagare le bollette del gas. Bene, il 20 dicembre di prima mattina agli sportelli si presentano due individui che tutto hanno in mente fuorché pagare una bolletta. Infatti anziché estrarre il portafoglio impugnano uno una mitraglietta, l'altro una pistola a tamburo. Chi parla ha una inflessione meridionale. Nel locale ci sono una quindicina di persone in fila e tre impiegati. Sono già i nuovi locali di via Europa, quelli lungo la ex statale sono da poco stati demoliti. Il colpo è preciso e rapido: ingresso ore 10.45, solita tecnica: uno tiene tutti sotto tiro l'altro svuota i cassetti. Poi tenta di farsi dire dove si trova la cassaforte. L'impiegata ci impiega un po' a convincerli che non c'è la cassaforte. Una volta convinti i banditi chiudono tutti nel bagno intimando di non uscire prima di mezzora. Poi spariscono. Bottino 25 milioni di lire. Tempo d'impiego, minuti cinque.

Carlo Casati ritira il premio per l'AS Merate


Carlo Casati, capitano della squadra dell'A.S. Merate che ha conquistato la promozione nella passata stagione calcistica è lo sportivo dell'anno. Il premio gli viene consegnato da Andrea Colombo, assessore allo sport nel palazzetto gremito di oltre 500 persone. Colombo chiama uno a uno i giocatori allenati da Angelo Vergani. Nella foto Casati con accanto il sindaco Mario Gallina.

119/continua
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