Osnago: 2,4 mln di investimenti ma nulla sul bene confiscato. La minoranza insorge

A distanza di una settimana dal precedente Consiglio comunale, a Osnago si è tenuta una nuova seduta, principalmente per approvare la programmazione triennale delle opere pubbliche, quelle che superano i 100 mila euro.

 

Prima si è discusso sull'adesione al Centro Servizi Territoriale della Provincia di Lecco, sulla falsa riga di quanto deliberato poco prima dal Comune di Lomagna. Tramite un project financing affidato alla ditta 3PItalia di Seregno, gli Enti locali della Provincia che si convenzionano possono ricevere dei servizi in ambito informatico. L'adesione costa sui 1.900 euro, ma la cifra esatta sarà definita in base ad alcuni parametri, come il numero di postazioni utilizzate e il numero dei Comuni coinvolti. Poi ogni servizio avrà un costo, che sarà calmierato nella logica dell'economia di scala. Osnago è interessato al DPO (Data Protection Officer), ai firewall e antivirus (in scadenza a maggio), la connettività e la posta elettronica (in scadenza a fine 2022). "Conviene investire la cifra di 1.900 euro circa. Stando alle indicazioni fornite dal CST il servizio per il DPO costa 1.800 euro all'anno, più 720 euro una tantum per le attività di supporto e consulenza - ha dichiarato il sindaco Paolo Brivio - 1.800 euro all'anno è una cifra che è largamente al di sotto degli standard di mercato. Quindi con il solo atto di adesione a questo servizio in qualche modo avremo ammortizzato l'adesione al consorzio". Il primo cittadino ha inoltre annunciato che la Giunta è in procinto di approvare per la prima volto il Piano triennale della digitalizzazione.

 

Il consigliere Marco Riva

Scettico sulla convenzione con il CST il capogruppo di Orgoglio Osnago, Marco Riva. Ha trovato il testo lacunoso e contraddittorio in alcune delle sue parti. Ha ritenuto opportuno poter consultare il listino prezzi per comprendere se davvero è conveniente da un punto di vista economico. Ha inoltre suggerito di superare la ratio di un convenzionamento sovracomunale per territorio di riferimento (la Provincia di Lecco), preferendo piuttosto dei gemellaggi per dimensioni dei Comuni. Riva ha fatto notare che le esigenze informatiche di un grosso Comune possono essere differenti dalle peculiarità di un piccolo Ente locale. Ha poi lanciato una sfida: "La durata minima della convenzione è di tre anni. Se sono così convinti che funzioni, si dovrebbe dare la possibilità di uscire il giorno dopo e non, al contrario, obbligare a restare per tre anni". Di differente avviso Brivio, secondo cui quando si parla di pianificazione strategica è comprensibile che si chieda ai potenziali clienti un impegno per una certa durata. Quanto ai costi Paolo Brivio ha ribadito: "Il costo di adesione al convenzionamento è già ammortizzato con la scelta del servizio del DPO che è molto conveniente".

 

"I 1.800 euro del DPO vanno a sommarsi alla convenzione. Dite le cose in modo più chiaro, altrimenti sembra quasi non abbiate capito cosa è scritto nella convenzione". A questo punto il sindaco ha precisato che il servizio per il DPO sul mercato costa intorno ai 4 mila euro e che dunque in questo senso si può dire che il costo del convenzionamento base viene assorbito già solo con la fornitura di un servizio. La minoranza si è astenuta.

 

A tenere banco è stata la discussione sul Programma Triennale delle Opere Pubbliche, dal valore di 2,4 milioni di euro. Il sindaco ha ringraziato gli uffici che hanno operato con "ritmi forsennati e avulsi". "Basta vedere la cronologia delle riunioni di Giunta convocate per far maturare i progetti. Si pone il tema del consolidamento degli Uffici. Ho dato mandato al segretario e all'Ufficio Personale di vagliare le opportunità che si aprono con il PNRR o comunque con risorse nazionali, per valutare se è possibile rafforzare l'organico con professionisti indicati a seguire almeno alcuni dei lavori".

 

L'assessore Felice Rocca

Gli interventi sono stati dettagliati dall'assessore Felice Rocca. Ci sono gli 882 mila euro per l'asilo nido [clicca QUI], 130 mila euro complessivi per la messa in sicurezza di un tratto di strada al Besteck (via Orane), per cui è servito operare delle integrazioni inizialmente non previste. Compaiono altri 230 mila euro per lo Spazio Opera De André, per lavori aggiuntivi rispetto a quelli appena ultimati. Attraverso un bando regionale (con un piccolo cofinanziamento comunale) si chiederà di migliorare l'illuminazione, di fornire un videoproiettore, l'adeguamento dei bagni e degli spogliatoi, il superamento delle barriere architettoniche per salire sul palco, il cablaggio della sala regia, un sistema di antiintrusione con anche un impianto di videosorveglianza, infine la realizzazione di un palco coperto all'esterno.

 

Con il bando Rigenera si punta a riqualificare tre edifici comunali: la biblioteca (303 mila euro), il Municipio (364 mila euro) e il campo di calcio (204 mila euro). In particolare per quanto riguarda la struttura sportiva (che passerebbe in classe A+) verrà creato un sistema a pompe di calore per il riscaldamento e la climatizzazione. Saranno installati dei generatori che alimenteranno l'illuminazione sul campo da gioco e nel campo di allenamento. I due edifici passerebbero dalla classe energetica D alla A2, con il cappotto esterno, dei nuovi serramenti e i pannelli fotovoltaici, che li renderanno indipendenti dal punto di vista energetico. Interventi pregevoli che si sarebbero potuti estendere al bene confiscato, se solo fosse stato acquisito al patrimonio del Comune a seguito della comunicazione della confisca definitiva avvenuta la bellezza di quattro anni fa.

 

E proprio sull'inerzia dell'Ente locale sull'immobile di via delle Robinie [clicca QUI] ha pungolato la minoranza. "Oltre due milioni di investimenti e nemmeno un euro per sistemare un'opera che da anni possiamo acquisire e mettere a disposizione della cittadinanza. A mio avviso si fa del falso ideologico quando si scrivono certe cose, si fanno certe affermazioni e poi ci si comporta in un modo completamente diverso". Critiche anche ai lavori dello Spazio Opera De André che continua a ricevere le attenzioni con risorse pubbliche, un'opera definita "fallimentare". Ha quindi chiesto provocatoriamente di spostare in 230 mila euro per lo Spazio Opera per riqualificare il bene confiscato, che potrebbe diventare una casa della musica, che doveva essere creata con gli oneri del Piano Marasche le cui risorse sono finite proprio sullo Spazio Opera.

 

Il sindaco Paolo Brivio

"Non sto a dilungarmi sull'argomento che non è materia di questa sera perché non è un'opera pubblica ma si tratta dell'acquisizione al patrimonio comunale. Ho spiegato perché ancora non è stata acquisita, chi vuole intendere intenda" ha commentato il sindaco. Paolo Brivio ha inoltre citato un intervento della presidente della Provincia che auspica che ad Osnago possa insediarsi la stazione del Carabinieri Forestali nel bene confiscato. "Abbiamo voluto, dovuto arrestare un percorso che ci aveva visto esprimere con qualche mese di ritardo ufficialmente il nostro consenso all'acquisizione. Adesso stiamo aspettando la risposta di un Corpo dello Stato che si è fatto avanti. Se arriverà ci farà molto piacere. Altrimenti faremo quello che abbiamo dichiarato di fare nelle sedi ufficiali".

 

Il capogruppo di maggioranza Federico Dusi ha lodato la "capacità di visione" dell'amministrazione per "ridare una Osnago migliore rispetto a come era all'inizio del nostro mandato". Ma si è espresso anche sul bene confiscato. "Il fatto che un immobile confiscato alle mafie possa tornare in un campo di legalità, che sia questo mediante Carabinieri o mediante un'associazione o mediante l'intervento comunale. Ci si sta dimenticando che quell'immobile sta tornando alla legalità e al servizio del territorio". Ancora sulla difensiva ha aggiunto: "Il Comune si è mosso e chi dice di no è perché è cieco o ha un'idea diversa che vuole esprimere ma non dipende dal nostro gruppo e dall'operato di quello che stiamo facendo in questi anni". Ha infine concluso il capogruppo di Progetto Osnago Dusi: "Il campo delle opinioni è vasto. Certo che per trasformare le opinioni in fatti bisogna essere un po' dei matti". E pare non volesse essere nelle intenzioni un'autoanalisi.

Marco Pessina
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