Sull'editoriale di Retesalute

La conferma di Massimo Panzeri come presidente dell'Assemblea dei soci di Retesalute è l'unico risultato positivo che Merate ha portato a casa. Ma ha l'aria di essere più che altro un contentino, un gesto umanitario di Filippo Galbiati sindaco di Casatenovo che non ha voluto infierire,
Perché tutto il resto è stato vinto dai casatesi e il circondario di Casatenovo si riconferma la vera fucina politica della Brianza sud-orientale. Con Merate a fare da spettatore.

Panzeri, invece, preferisce un CdA, pur dichiarandosi disposto a modificare lo statuto per prevedere l'A.U. ma è determinato a portare avanti lo scontro giudiziario. Nonostante i duri colpi subiti nei primi due pronunciamenti della magistratura lecchese che ha respinto prima col giudice del lavoro poi col collegio della sezione civile la richiesta di blocco dei beni a carico di due figure di primo piano della precedente gestione.

Egregio direttore vorrei fare un commento su queste tre frasi del suo editoriale. Premesso che ritengo fondamentale il ripristino del buon funzionamento di Retesalute e giusto il ripianamento da parte dei comuni, del buco che si è venuto a creare, per i servizi usufruiti dai cittadini,però non dobbiamo rinunciare a capire chi ha volutamente coperto, andando a falsificare i bilanci della società causando un enorme danno anche ai comuni dell'oggionnese che vi avevano appena aderito. Errare umano est perseverare diabolicum. Non si tratta di arrivare allo scontro giudiziario, ma un chiarimento dovuto ai cittadini che finanziano. Non si tratta di arrivare alla conta fra casatesi o meratesi ma nemmeno ritrovarci da Cosa Loro a futura Cosa Nostra. Abbiamo bisogno non di Papi, ma di persone competenti nelle materie che dovranno trattare! Non voglio dire che i precedenti amministratori erano incapaci, semmai i politici che hanno suggerito e coperto questa truffa, non di piccolo valore. Non si comprende come mai non siano intervenuti d' ufficio i Magistrati. A Milano per i 450.000 euro di camici poi regalati, il Presidente Fontana dovrà andare a processo. Purtroppo, anche la fucina del casatese è chiusa da oltre trentanni, tanti da quando il patriarca Maldini ha lasciato. Grande il suo pensiero e il suo lavoro per la Grande Brianza, non per la destra o sinistra, ma per i cittadini specialmente per la salute!

Grazie per l'attenzione

R.C.

Guardi che non c'è stata alcuna truffa, ormai perizie e controperizie hanno accertato spostamenti di incassi e pagamenti da cassa a competenza e viceversa, utilizzo improprio di fondi dell'Ambito con restituzione del non speso ai comuni, ammesso che ne siano davvero i destinatari dato che i fondi arrivano per lo più da Stato e Regioni. Insomma un gran pasticcio dal quale però nessuno ha ricavato un euro per se. Per questo riteniamo come Filippo Galbiati che la costituzione di parte civile sia fuori luogo. Quello che i comuni non hanno pagato prima, stretti anche nelle spire del Patto di stabilità, lo hanno pagato ora in unica soluzione. E difatti la macchina riparte.

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