Verderio: la minoranza di 'Cambia' chiede spiegazioni sul ponte e l'incontro a Roma

È ormai noto il dibattito che da parecchi mesi ruota attorno alla questione "ponte San Michele". E anche con l'avvento del 2022 il viadotto padernese è rimasto al centro della scena. Le cose importanti da sapere sono sostanzialmente due: al cavalcavia che collega la sponda lecchese con quella bergamasca rimangono ancora nove anni di vita e i suoi sostituti sono già stati trovati. Saranno, appunto, un ponte ferroviario e uno viario (a doppia corsia sul quale transiteranno anche mezzi pesanti) da completarsi presumibilmente entro il 2030. La terza questione, quella più spinosa, è dovrebbero sorgere a Sud, a poche centinaia di metri dal San Michele, nella perla della valle dell'Adda Leonardesca.


La conferma sul collocamento del nuovo ponte viario l'hanno data le parole dei dirigenti di Rfi, che l'11 gennaio scorso, su invito dell'onorevole Pd Gian Mario Fragomeli hanno incontrato, a Roma, Gianpaolo Torchio, Daniele Villa, e Robertino Manega, rispettivamente sindaci di Paderno, Robbiate e Verderio. La preoccupazione per la quale i tre primi cittadini hanno intrapreso il viaggio nella Capitale è principalmente legata ai volumi di traffico che la nuova struttura comporterebbe. Come si legge nella nota diffusa a seguito dell'incontro si presume un "pesante impatto di traffico, con un incremento nella sola ora di punta del mattino previsto tra il 50 e il 60% dei transiti attuali sulle strade urbane e nei centri abitati e, tra di essi, una quota significativa di mezzi pesanti". Il lato positivo, se così può definirsi, è che Rfi ha assicurato la realizzazione delle cosiddette opere di mitigazione, quali il rinnovo e l'ottimizzazione degli impianti semaforici, insieme a una possibile ulteriore ottimizzazione a lungo termine mediante la soppressione dei due passaggi a livello in località Sernovella e la realizzazione di nuove infrastrutture stradali di collegamento. Sull'aspetto paesaggistico, Rfi ha riferito che "tutti gli aspetti di carattere ambientale e paesaggistici saranno esaminati nei successivi step progettuali previsti dalle normative vigenti".

Tuttavia questo "balzo in avanti" ha fatto storcere il naso a tanti. Primi fra tutti gli esponenti della compagine Bergamasca, tra cui il sindaco di Calusco d'Adda, Michele Pellegrini e l'assessore del medesimo comune, Massimo Cocchi. C'è da dire che la loro posizione sul collocamento del sostituto del San Michele a Sud era già ben nota da tempo, e del tutto favorevole. Ma anche sul versante lecchese "la mossa" non è piaciuta. Lo si legge "tra le righe" del comunicato diffuso dalla presidente della Provincia di Lecco, Alessandra Hofmann e del suo vice, Mattia Micheli, in occasione dell'incontro del 18 gennaio con i sindaci Torchio, Villa e Manega e il prefetto di Lecco Castrese De Rosa per un confronto sul tema: "azioni non condivise e fughe in avanti rischiano viceversa, vista la delicatezza del tema, di tramutarsi in accordi al ribasso per il territorio: un rischio che nessuno, siamo certi, vuole correre".

E adesso a sentirsi "tagliati fuori" sono anche i componenti della minoranza del gruppo consiliare "Cambia Verderio", capitanata dal leghista Marco Benedetti insieme alla consigliera Caterina Viani. Proprio lei ha presentato un'interrogazione urgente al Sindaco, Manega, chiedendo di riferire al consiglio comunale in merito alla vicenda "Nuovo Ponte". Questo "alla luce delle reazioni e polemiche che il comportamento di questa maggioranza ha scatenato da parte degli altri Enti, attori principali nella vicenda, che, inspiegabilmente, non sono stati coinvolti nelle "trattative" che sono state intraprese a Roma" si legge nel testo dell'interrogazione, dove si giudica l'iniziativa come "scellerata" in quanto "rischia di causare conseguenze molto gravi in danno dell'intero processo che mira alla ricerca di soluzioni ottimali per il territorio".

A cornice di tutto ciò si unisce il grido del "Comitato Cittadini Ponti Paderno d'Adda", che proprio una settimana fa ha lanciato una petizione sulla piattaforma Change.org per fermare la costruzione del nuovo ponte, al momento arrivata a quasi 1.200 firme.
F.Fu.
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