Osnago: il sindaco Brivio spiega le ragioni del mancato utilizzo della villetta confiscata

Spettabile redazione Merateonline.
In merito all'articolo «Osnago: il Comune si "disinteressa" da anni del bene confiscato», pubblicato in data odierna dalla vostra testata, mi preme formulare alcune precisazioni ed evidenziare una rilevante lacuna informativa.
Cominciamo dall'incipit. In cui si afferma che il Comune «ha tergiversato nell'assumere nel patrimonio dell'ente il bene confiscato di via delle Robinie e ora i Carabinieri forestali potrebbero sfilargli l'acquisizione e l'utilizzo». Anzitutto, non vi è stata alcuna tergiversazione, semplicemente perché, come è ben noto all'estensore dell'articolo, non vi è alcun obbligo, da parte del Comune, di acquisire beni confiscati. La loro valorizzazione rappresenta un dovere civile per i soggetti istituzionali e può costituire un'opportunità per i territori, ma questo non vale in assoluto. Nel nostro caso, il cattivo stato di conservazione in cui versa lo stabile (che impone investimenti per il risanamento fuori della portata del bilancio del Comune) e la sua collocazione in un contesto particolare e delicato (via privata in zona residenziale, senza possibilità di parcheggio) hanno imposto una doverosa ponderazione sull'opportunità di acquisire l'immobile per scopi sociali. Da qui l'opportunità di ricorrere a un sondaggio preliminare tra soggetti territoriali del welfare, concluso lo scorso 31 marzo con esiti positivi (le 7 manifestazioni d'interesse ricordate dall'articolo): il passaggio non era dovuto ma sarebbe stato incauto, da parte dell'amministrazione comunale, rilevare un bene privo di interesse per il territorio, o in assenza di proposte adatte al contesto. Ciò che l'articolista definisce come tentativo di «ingannare il tempo», è stato in realtà un atto di prudenza, realizzato peraltro in accordo con la sezione milanese dell'Agenzia nazionale per i beni confiscati.
Dopo quell'avviso si è effettivamente verificato un rallentamento nel percorso: sui settori dell'amministrazione comunale interessati dalle procedure di acquisizione dell'immobile si è infatti esercitata, nei mesi primaverili ed estivi, la pressione di emergenze e incombenze di varia natura (adempimenti dovuti alla situazione sanitaria, urgenza di svolgere concorsi pubblici dopo il periodo di blocco degli stessi, carenze di personale, necessità di definire progetti di varia natura nel rispetto di scadenze incombenti di diversi bandi). Non ho dunque ritenuto - mi assumo la responsabilità politica di tale decisione, serenamente espressa e motivata all'autore dell'articolo nel corso del nostro colloquio di qualche giorno fa - di chiedere a tali uffici di anteporre la procedura riguardante lo stabile di via delle Robinie ad altre che io, la giunta e gli uffici ritenevamo più urgenti.
Si è giunti così all'autunno, periodo nel quale è stata convocata dalla Regione Lombardia una Conferenza dei servizi sull'argomento, preceduta da una riunione preparatoria convocata dal Prefetto di Lecco. A proposito di questi due rilevanti passaggi istituzionali, l'estensore dell'articolo omette una notizia fondamentale, che gli avevo ovviamente riportato: in entrambe le sedi ho ufficialmente manifestato, a nome del Comune di Osnago, la disponibilità a rilevare l'immobile, illustrando le cause del rallentamento del percorso e ribadendo la volontà di dare vita a un bando per l'assegnazione dello stabile, una volta acquisito, a scopi sociali, in modo da potere poi - sulla base del progetto selezionato - partecipare al bando di Regione Lombardia per l'assegnazione dei fiondi necessari alla ristrutturazione.
Al termine della Conferenza regionale dei servizi, svoltasi il 15 dicembre, una funzionaria del Demanio ha però informato dell'interesse del corpo dei Carabinieri forestali, manifestatole poco prima. Appresa tale notizia, e invitato da Prefetto e Regione a incontrare il corpo militare in questione prima di procedere alla delibera di Giunta comunale con la quale confermare la volontà di acquisire il bene, mi sono disposto all'incontro con i Carabinieri Forestali. Che giovedì 20 gennaio hanno effettuato il loro sopralluogo, al termine del quale mi hanno manifestato, nel corso di una cordiale conversazione, in cui nessuno ha cercato di «sfilare» nulla a nessuno, il loro interesse a studiare l'insediamento, nello stabile di via delle Robinie, della loro stazione meratese. Nei giorni successivi abbiamo fornito ai Carabinieri forestali la documentazione che ci hanno richiesta; ora siamo in attesa di un loro responso.
Di questo percorso ho sinteticamente riferito venerdì scorso al Consiglio comunale. Se i Carabinieri sceglieranno Osnago, sarà dunque con il pieno accordo dell'amministrazione comunale, nella prospettiva del rafforzamento dei presìdi di legalità e sicurezza del territorio. Altrimenti, daremo corso alla già ufficializzata volontà di acquisire lo stabile per scopi sociali. Tutto - in definitiva - molto lineare e concertato tra le istituzioni. Con buona pace dell'estensore dell'articolo.
Il quale, immagino, tornerà sull'argomento per avere l'ultima parola. Gliela lascio volentieri.
Cordiali saluti


Il sindaco di Osnago
(paolo brivio)



Caro Sindaco,
mi permetto rispondere in vece dell’estensore dell’articolo, il bravo Marco Pessina. Con una sola battuta: il bene è stato definitivamente confiscato e messo a disposizione del Comune – se lo vuole – nel gennaio 2018. A febbraio 2022 la sua destinazione è ancora ignota. Forse arriveranno i Forestali, o forse resterà così com’è per altri quattro anni. E non perché manchino i soldi visto il mega progetto della nuova  scuola in un periodo storico di crollo della natalità. No, solo perché una villetta è una rogna da gestire. Una rogna tale da far perdere di importanza il gesto civile, nonché il riconoscimento al lavoro delle forze dell’ordine e dell’autorità giudiziaria, di utilizzare un bene confiscato per scopi sociali. Tutto qui. Il resto del racconto è pura e semplice burocrazia.

 

C.B.


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