Montevecchia, sinistro mortale del 2019: a giugno testi e consulenti attesi in tribunale

Entrerà nel vivo il prossimo 8 giugno e in quella data il giudice in ruolo monocratico Martina Beggio conta di concludere l'intera istruttoria, escutendo tutti i testi indicati in lista: gli operanti di polizia giudiziaria, un paio di persone che avevano assistito all'evento e i due consulenti. Poi - con tutta probabilità in una successiva udienza - si potrà passare alla discussione e alla sentenza.

La vicenda trattata stamani nell'aula del tribunale di Lecco è quella relativa alla morte del giovanissimo Emanuele Cosentino, deceduto per le conseguenze di un sinistro avvenuto nel settembre 2019 a Montevecchia. Dopo aver trascorso il pomeriggio in Alta Collina, il 17enne - nato a Desio e residente a Seregno - si era messo in sella al suo scooter, di marca cinese pur del tutto simile a una Vespa Piaggio, diretto verso casa. All'altezza dell'intersezione tra via Belvedere e via del Palazzetto, trovandosi la strada sbarrata da un mezzo da lavoro in svolta, lo scivolone costatogli poi la vita. Emanuele, soccorso in gravi condizioni, era mancato infatti il giorno successivo all'Ospedale San Gerardo di Monza.
Iscritto nel registro degli indagati per omicidio stradale (art.589 bis c.p.) C.A. l'autista del veicolo, un dipendente di una ditta di costruzioni con sede a Pavia, classe 1966, di origini straniere. Difeso di fiducia dall'avvocato Massimo Adriatici con studio a Voghera, l'imputato ha deciso di affrontare il dibattimento, convinto di poter dimostrare la propria estraneità ai fatti che gli vengono contestati.

Fondamentale sarà appunto il parere espresso dai due consulenti: l'ingegner Domenico Romaniello, scelto dalla Procura di Lecco e il collega Mattia Silla dell'Università di Pavia, a cui si è invece rivolto l'autista del mezzo rimasto coinvolto nel sinistro.
Il legale pavese stamani ha chiesto di poter inserire nel fascicolo del procedimento anche la consulenza del proprio tecnico, ritenuta fondamentale, con il vpo Caterina Scarselli che ha prestato il proprio consenso.
Il processo a carico del conducente del furgone si giocherà con ogni probabilità sulla dinamica del sinistro costato la vita al 17enne, i cui famigliari sono già stati risarciti, non costituendosi dunque parte civile. Nell'udienza odierna sono stati anche stralciati dal loro ruolo di testi nell'istruttoria. Si torna quindi in aula fra poco più di quattro mesi.
G. C.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.