Brugarolo: fumi e odori nell'aria. Sopralluogo della PL. Erano i fuochi accesi in un cantiere
Detto fatto, i sopralluoghi eseguiti dagli agenti del comando di palazzo Tettamanti hanno permesso di appurare che la causa, secondo quanto riferito sul posto, era da far risalire ai fuochi accesi in un cantiere per consentire agli operai di scaldarsi e che gli episodi non si sarebbero più ripetuti.
Una giustificazione che, tuttavia, non ha finito di convincere pienamente i residenti, convinti che in realtà le esalazioni sarebbero presenti anche in periodi non freddi e con odori non riconducibili a legna bruciata.
"Le leggi in materia parlano chiaro - spiegano alcuni residenti - secondo la delibera 7095 del 18 settembre 2017 approvata dalla Giunta Regionale il divieto di combustione si applica nei territori la cui quota altimetrica risulti inferiore a 300 metri rispetto al livello del mare dal 1 ottobre al 31 marzo. L'altitudine media a Merate è di 288 metri, quindi nessuno, né operai, né privati cittadini, né imprenditori agricoli sarebbe tenuto a bruciare niente".
Un tema quello ambientale che da sempre è caro ai cittadini di Brugarolo, data anche l'ubicazione della frazione a ridosso di una zona industriale e con una strada particolarmente trafficata e che aveva portato, nel 2020, alla nascita del "Comitato Tutela e Ambiente Brugarolo" dato il sorgere della questione Andegardo con il tema della potenziale produzione di bitumi.