L'inopportuna politica della 'Giunta-Cerbero'

IL COMMENTO

L'ingresso di Salvatore Krassowski dalla porta laterale del Municipio crea un precedente che merita di essere affrontato doverosamente. Un decreto sindacale, estremamente sintetico nel fornire i dettagli sulle mansioni del collaboratore esterno e sulle motivazioni addotte per giustificare la sua presenza, non è sufficiente a fare chiarezza sugli aspetti più concreti, ma soprattutto sull'interpretazione sui generis dell'ordinamento della politica.

 

Gennaro Toto e Daniela Fiocchi
Partiamo dal generale. La forma di governo che vige in Italia è quella della democrazia rappresentativa, un sistema in cui i cittadini eleggono direttamente i propri rappresentanti. Il corollario è che per rappresentare la popolazione - primus inter pares - un cittadino si debba candidare. Forse occorre precisare all'amministrazione locale guidata da Gennaro Toto che Cernusco Lombardone non è una Repubblica autonoma e non può farsi le Leggi a proprio piacimento. Derogare ai cardini su cui si fonda il sistema democratico di questo Paese è di per sé un fatto grave. Occorre dirlo a chiare lettere.

 

 

Posto che il sindaco Gennaro Toto dovrebbe spiegare sotto quale profilo giuridico sia stato possibile stringere questo rapporto di collaborazione gratuita (non ci sembra rientri nell'alveo di quanto normato dal TUEL, dallo Statuto comunale e, a ben vedere, nemmeno dal Regolamento "di organizzazione e strumenti operativi"), esiste un tema politico di fondo. Krassowski è stato assessore al Bilancio con "Insieme per Cernusco" dal 2011 al 2015, salvo poi dimettersi e passare all'opposizione. Candidatosi nel 2016, è rimasto in minoranza, unico rappresentante per "Cernusco Lombardone Bene Comune". Al suo fianco, in aula, il gruppo di Toto "Identità e Futuro Nostro Cernusco".

 

Tra le due compagini all'opposizione nello scorso mandato si è creata nel tempo una fattiva collaborazione. Molte delle battaglie politiche sono state concepite da Krassowski, con i colpi finali assestati da IFNC. Esempi noti: la lotta contro il Teleriscaldamento, uno dei cavalli di battaglia del capogruppo di CLBC; l'avversione al project financing sull'illuminazione pubblica; la contrapposizione su piazza della Vittoria e l'appoggio al comitato. I due gruppi non erano sovrapponibili, ma hanno condotto delle azioni in comune.

 

Nella fase pre-elettorale è stato tentato di disegnare l'unificazione delle due aree, che partono da posizioni ideologiche differenti. Krassowski ha un'estrazione politica di estrema sinistra, con Rifondazione comunista. Nel 2018 si è candidato al Senato con Potere al popolo. IFNC, pur gruppo civico, guarda a destra. Il sindaco si trova a suo agio nelle rimpatriate tra gli omologhi del centro-destra e alle recenti Provinciali ha salutato con favore l'elezione della leghista Alessandra Hofmann. È di dominio pubblico che l'assessore cernuschese Pietro Santoro si è candidato con lei nella lista provinciale. Quell'unificazione delle due aree che all'atto pratico poteva apparire anche coerente con il percorso di cinque anni di minoranza si è dovuta arrestare di fronte al blocco ideologico. Per certi versi anche questo è il bello della politica.

 

Prima dell'estate le trattative ci sono state e hanno creato scompiglio all'interno dei due gruppi. C'erano i più dialoganti e i più oltranzisti ma alla fine, in sintesi, ciascun gruppo ha rivendicato qualcosa di più rispetto a quanto l'altro fosse disposto a concedere. L'accordo è saltato, non se n'è fatto niente, anche per paura che l'operazione potesse essere controproducente ai fini elettorali. In campagna elettorale non si è parlato di possibili assessorati esterni e i cittadini hanno messo le croci nel segreto dell'urna avendo davanti a sé una scheda che ammetteva due liste, con dei nomi e dei cognomi.

 

Questo breve resoconto del recente passato fa comprendere, per onestà intellettuale, quanto questa rinnovata intesa politica, mascherata con un incarico di collaborazione volontaria, sia eticamente poco seria. Non certo per il nobile tentativo di un cittadino di dare una mano per il proprio paese, sia chiaro. E non si mettano in dubbio nemmeno la competenza e la professionalità di Krassowski, che mastica bene di bilancio. Per correttezza istituzionale nei confronti degli elettori certi accordi, potenzialmente divisivi, vanno palesati prima delle votazioni.

 

Guardando all'oggi, le perplessità non mancano. L'esecutivo di Cernusco sembra difatti assumere le sembianze di Cerbero, la figura mitologica dotata di più teste. Alla Giunta effettiva si aggiunge una sorta di Ufficio di Gabinetto - nemmeno stessimo parlando del capo del Governo di uno Stato - che si sovrappone agli assessorati e li mortifica. Il supporto di Krassowski interessa gli ambiti dei "Servizi finanziari e tributari, Società partecipate, bilancio partecipativo". Quale credito potrà avere allora agli occhi dei cittadini Daniela Fiocchi, assessore ai "Servizi finanziari, Società partecipate, Gestione del personale"? Un discorso che potrebbe essere moltiplicato per ogni incarico di collaborazione gratuita che rimpolperà lo staff della Giunta. Ad esempio Roberto John Razza si dovrebbe occupare di aspetti legati alla Comunicazione, quando esiste già una delega affidata all'assessore Santoro. E ci potrebbe essere persino un terzo aspirante. Ha preferito non deragliare invece Giovanni Zardoni, che continuerà ad offrire il proprio contributo nella Consulta Urbanistica e intesserà i rapporti con l'amministrazione quasi certamente nel ruolo di presidente della Consulta dal momento che non si intravvedono persone di pari livello all'orizzonte.

 

Potremmo tediare su aspetti tecnici poco convincenti del decreto di nomina, ma la scarsa opportunità della "Giunta-Cerbero" fin qui motivata rende già sufficientemente il quadro del contesto. Il sindaco dovrebbe fornire ai cittadini delle delucidazioni su questa scelta politica rispetto a quanto e come fatto finora.

Marco Pessina
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.