Merate: Simona Vitali rassegna le dimissioni da presidente della Nostra Mela. Ma nessuno si fa avanti. ''Scarsa collaborazione tra i soci''

Simona Vitali
Il 31 dicembre di quest'anno Simona Vitali rassegnerà definitivamente le dimissioni, in finale di mandato, da presidente della Nostra Mela. Se nel corso dei prossimi mesi nessuno si farà avanti il destino per l'associazione dei commercianti di Merate sarà segnato, andando verso la chiusura.
Nella serata di mercoledì 26 gennaio, infatti, si è tenuto il direttivo con 6 presenti degli 8 in carica. Nessuno ha manifestato la volontà di prendere le redini del gruppo e nemmeno ha portato nominativi di colleghi che si siano proposti per rilevare l'incarico.

"Ho deciso di fare da subito un passo indietro data la mia elezione alla guida della proloco" ha spiegato la dimissionaria Vitali "Ma nessuno ne ha fatto uno in avanti. Qualcuno ha proposto di chiudere l'associazione seduta stante ma mi sono rifiutata e ho detto che allora rimarrò presidente sino al termine del mandato dunque al 31 dicembre. A quel punto si convocherà l'assemblea e in quella sede si prenderanno le decisioni inevitabili".

Con una ottantina di iscritti attuali, di cui la metà veramente attivi e partecipanti alle varie attività e proposte, l'associazione era nata tanti anni fa con la volontà proprio di rilanciare il commercio della città e ne erano nate anche iniziative di grande portata come la lotteria di Natale che aveva riempito il palazzetto di via Matteotti, la festa della donna con una città "tinta" di giallo, il mercatino dei bambini.

La quota associativa ad oggi è simbolica, 30 euro, con un contributo invece che viene chiesto di volta in volta in base agli eventi ma che non è sempre corrisposto da tutti.

Uno dei problemi, infatti, è il senso di "coralità" e di gruppo degli iscritti. Punto questo su cui la presidente non ha mancato di calcare la mano.

"Non posso negare che lo spirito di collaborazione con una parte dei commercianti è davvero misero" ha confessato "ho trovato poco coinvolgimento sia in termini di impegno concreto che di partecipazione dal punto di vista economico. Non mi riferisco a tutti chiaramente ma a una parte consistente. Così non si può pensare di far vivere Merate. Si deve collaborare e darsi da fare tutti. Non nascondo che sia faticoso e impegnativo, ma se ci si dà una mano e si fa uno sforzo corale, allora è diverso. Così non è stato. In questi anni mi sono trovata completamente da sola, affiancata da pochi, a organizzare iniziative importanti di cui hanno beneficiato tutti. Un coinvolgimento diverso chiaramente avrebbe avuto risultati ancora migliori".

Insomma se nei prossimi mesi l'associazione non ritroverà lo spirito iniziale che l'aveva fatta nascere e poi contraddistinta, il suo destino è segnato. In negativo.

S.V.
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