Airuno non versa il contributo al PLIS, ma la Comunità del Parco sta in totale silenzio

Serata complicata per la Comunità del Parco del Curone, quella di lunedì 24 gennaio. Non tanto per i contenuti trattati quanto per la zoppicante trasmissione della videoconferenza in streaming. Omicron ha costretto a un ravvedimento rispetto alla convocazione in presenza e l'assemblea si è svolta da remoto. La sala di Cascina Butto in effetti l'ultima volta era piuttosto affollata tra i vertici del Parco, gli amministratori comunali, gli uditori e i giornalisti. La seduta a distanza è stata quindi intervallata da diverse chiamate d'appello e altri inconvenienti che nelle precedenti sessioni via etere non erano ancora accaduti. E così anche il nuovo arrivato come rappresentante della Provincia di Lecco, il consigliere Fabio Pio Mastroberardino, dopo aver portato i saluti dell'Ente provinciale e offrendo la collaborazione con il Parco, a un certo punto si è dovuto arrendere abbandonando la seduta, come un altro paio di amministratori locali.

Il presidente Marco Molgora

Disguidi a parte, la principale notizia che è emersa - per quanto scivolata nemmeno nel tempo di un respiro - riguarda la volontà di Airuno di non versare il proprio contributo al PLIS, che a sua volta lo gira al Parco del Curone per la gestione effettiva. Senza che il Comune di Airuno sia formalmente e dunque realmente uscito dal Monte di Brianza, tanto che ha ricevuto le attenzioni (e cioè i contributi) per le opere sui torrenti per 44 mila euro, ci risulta che non abbia nemmeno impegnato la sua quota nel 2021. Ricordando che si tratta di appena 1.500 euro, il tema è politico e la Comunità del Parco, che è l'organismo politico del Parco, ha sorvolato sulla questione come se nulla fosse. Così se la cifra stanziata nel 2021 era di 11 mila euro come contributo totale del PLIS al Parco del Curone, ora nel bilancio di previsione 2022 dell'Ente con sede a Cascina Butto il dato scende a 9 mila euro, per poi salire a 10 mila euro nel 2023 e poi anche nel 2024, non si capisce sulla base di quale criterio.

Ironia della sorte, proprio nella seduta di ieri della Comunità, è stato preso atto del contributo ordinario che i Comuni devono conferire al Parco, pari a 1,10 euro per abitante. Nessuno si è domandato, come farebbe qualsiasi cittadino, come mai Airuno no e gli altri sì. Nessuno perlomeno lo ha chiesto al presidente del Parco Marco Molgora o a Matteo Fratangeli, vice sindaco di Olgiate Molgora, Comune che è capo-convenzione del PLIS Monte di Brianza.

Il direttore dottor Michele Cereda

In generale l'approvazione del bilancio e del Documento Unico di Programmazione non ha offerto spunti per maggiori approfondimenti in seno all'assemblea. È stato specificato che potrà essere l'anno buono per dare il via alla redazione del Piano di Protezione civile, con 15 mila euro. Potrà essere sviluppato a livello sovracomunale, con il coordinamento del Parco, ora che sono arrivati i chiarimenti normativi dallo Stato e dalla Regione. Si potrà così partecipare a un bando regionale per ottenere un finanziamento, che premia chi programma a livello sovracomunale.

 

La Comunità ha poi stabilito per la prima volta l'indennità che spetterà al presidente del Parco e al Consiglio di Gestione. Gli incarichi sono stati fino ad ora svolti a titolo gratuito. Erano stati i Comuni a proporre di riconoscere una cifra, che per lo più può essere considerato un rimborso spese, per l'impegno profuso. Ora si è scelto il valore, in linea con la Delibera di Giunta regionale di riferimento. Dunque al presidente spetterebbero 586,71 euro mensili, ma essendo Marco Molgora lavoratore dipendente, la somma è decurtata della metà. Agli altri componenti del Consiglio di Gestione il corrispettivo è il 40% di quanto prenderà il presidente: quindi 234,69 euro. Si applica lo stesso principio poi del presidente nel caso di lavoratori dipendenti. Chi si trova in pensione non riceverà alcun emolumento.

 

Il vice sindaco di Olgiate Matteo Fratangeli

È stata adottata la Variante al PTC (Piano Territoriale di Coordinamento) del Parco di Montevecchia e Valle del Curone per l'ampliamento del Parco, con l'esame delle osservazioni e l'approvazione delle controdeduzioni. L'impianto della variazione non è stato intaccato. Stesso discorso per il Regolamento di Fruizione.

Infine la Comunità ha votato a favore dell'acquisto di un'area vicino a Ca' Soldato di 4.253 mq. Con l'attuale proprietà l'accordo si è trovato per riconoscere 1 euro al metro quadro. Si tratta di un bosco su un terreno semi-pianeggiante. La formazione è riconducibile ad un querco-carpineto collinare di rovere e farnia, con presenza di castagno e robinia e altre specie indigene. Il bosco non è stato oggetto di recenti utilizzazioni, almeno negli ultimi 20 anni. Il Parco si ripropone di effettuare degli interventi puntuali di miglioramento forestale atti a favorire il rinnovamento della farnia, eliminando la robinia e i soggetti in competizione con le piante di quercia.

M.P.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.