Lomagna: è morto Carluccio, volontario e cantore in chiesa, sconfitto dal Coronavirus
Lunedì sera nella "sua" chiesa si è tenuta una veglia di preghiera e oggi pomeriggio la comunità gli ha tributato l'estremo saluto.
Carlo Manganini per tutti "Carluccio" come era riportato sul necrologio funebre aveva 73 anni ed è morto a seguito delle complicanze dovute al coronavirus. Da poco meno di venti giorni era ricoverato all'ospedale Manzoni di Lecco, prima sottoposto a cura con casco Cpap e poi intubato in terapia intensiva.
Nativo di Lomagna, era andato in pensione come bancario dopo avere esercitato a Merate alla ex Briantea e poi in altre sedi.
Come diceva don Vico "era un vero basso russo" e la sua voce nella corale parrocchiale e nel coretto dell'oratorio era inconfondibile: riempiva la navata della chiesa, incantava chi lo ascoltava ed era un inno a Dio, come lui stesso definiva quel suo modo di pregare in musica.
In paese lo si vedeva spesso scorrazzare in sella alla sua bicicletta: conosceva praticamente tutti e spesso dispensava barzellette di cui era un instabile narratore e che, grazie alla sua memoria formidabile, imparava in fretta per poi condividere con gli amici.
Altra sua grande passione erano le carte, svago con cui trascorreva molte serate con la moglie.
In oratorio aveva per tanti anni svolto servizio presso il bar, dedicando qualche ora a tenere aperta la struttura, e poi era conosciutissimo perchè a dicembre era solito travestirsi da Babbo Natale per portare i doni ai bimbi dell'asilo.
Amava anche il calcio ed era un tifoso nerazzurro, seguendo la squadra anche allo stadio quando poteva.
Un lutto che ha scosso l'intera comunità, provata solo la scorsa settimana dalla perdita di un'altra volontaria molto attiva e stimata, la signora Egizia, peraltro zia di Carluccio.