Osnago: Pietro D’Alema racconta Silea, l’azienda di raccolta dei rifiuti con la spesa media dell’utenza più bassa d’Italia

L'azienda partecipata Silea, che gestisce il ciclo dei rifiuti per i Comuni della Provincia, si è presentata agli osnaghesi con un nuovo profilo. Non quello dell'azienda dell'inceneritore, bensì l'azienda dell'economia circolare che diventa fornitore delle cosiddette materie prime seconde, ovvero i rifiuti o gli scarti riciclabili. L'occasione è stata la videoconferenza organizzata dall'associazione politica Progetto Osnago, terzo appuntamento del ciclo informativo sulle società partecipate o comunque sugli Enti sovralocali.

 

Il direttore Pietro D'Alema

A portare alto il nome di Silea, il suo direttore Pietro D'Alema, in carica dal 2020. Durante l'esposizione con orgoglio ha evidenziato che la società con sede a Valmadrera rappresenta il terzo operatore pubblico in Lombardia su una quarantina per quanto attiene al settore dei rifiuti. Ha il primato lombardo di azienda che gestisce un'intera Provincia ed è anche l'unica che si occupa dell'intero ciclo di rifiuti. Ha inoltre rimarcato che la Corte dei Conti ha attestato che la spesa media dell'utenza per il servizio offerto è la più bassa in Italia.

Motivo di vanto è stato poi il programma di investimenti che caratterizzerà questo triennio e che, a dispetto di quanto si potrebbe pensare, non sarà finanziato dal PNRR perché per le società partecipate è praticamente impossibile accedervi [possono tuttavia raccogliere le istanze dei Comuni per progetti sui loro territori e presentare un'istanza unitaria, ndr]. Quest'anno verrà realizzato un impianto per la produzione di biometano dalla "digestione anaerobica" ed entrerà in funzione nel 2023. Verrà predisposto per alimentare il futuro Teleriscaldamento. Cambiamenti anche all'impianto di Seruso [società controllata da Silea] a Verderio. Con 10 milioni di euro, tramite un project financing, si passerà dalla selezione di 4 tipologie di plastiche a 14. Finirà dunque nel calderone delle plastiche miste una minor quantità di rifiuto, ciò in vantaggio della vendita di materie prime seconde. Una breve parentesi anche sulla realizzazione di un impianto per il trattamento dei fanghi dalla rete di Lario Reti Holding, per innestare quello che D'Alema ha definito un "circolo virtuoso".

 

Davide Castellazzi, membro di Progetto Osnago che ha intervistato il direttore di Silea

Ma l'investimento più discusso è senz'altro quello del Teleriscaldamento che fino alla scadenza dell'autorizzazione dell'inceneritore (2032) verrà alimentato tramite la combustione dei rifiuti, il 60% dei quali proviene dalla Provincia di Lecco. "Finché l'inceneritore c'è, lo dobbiamo utilizzare perché è un patrimonio per tenere basse le tariffe e trovare le risorse per fare gli impianti del riciclo" ha commentato D'Alema. Successivamente dovrebbe essere alimentato da cascame termico, pompe di calore o pannelli solari. "È stato dimostrato che il Teleriscaldamento può vivere indipendentemente dall'inceneritore" ha dichiarato il direttore. Il quale si è tuttavia dimostrato scettico circa l'opportunità di smantellare il termovalorizzatore. Per due ragioni: intanto perché una quota di rifiuti non differenziabili ci sarà comunque e bisognerà pagare per portarli altrove e poi perché l'area resterà un sito industriale e non potrà trasformarsi ad esempio in un parco urbano. "C'è tanto rifiuto speciale che oggi l'Italia porta all'estero pagando ditte straniere. Vediamola come un'importazione di servizi - ha asserito D'Alema - Questo per contestualizzare la rilevanza degli impianti di smaltimento, per cui credo che ve ne sarà sempre bisogno ed è anche sbagliato dire di portare i rifiuti dal mio impianto a quello di un altro. Le emissioni di anidride carbonica ci saranno ugualmente. È un finto tema. Diverso è il tema delle emissioni sul territorio di inquinanti e smog legato al traffico dei camion". Quanto al futuro di quell'area ancora non ci sono molti punti fermi, ma per il 2025 le idee potrebbero già essere più chiare, alla luce degli sviluppi della ricerca in questo ambito. "Se quell'impianto smetterà di essere utilizzato come inceneritore al suo posto si farà un altro tipo di attività, probabilmente legata al rifiuto o all'energia".

 

Chiara Narciso

Lo spunto per organizzare la conferenza è stato l'avvio della misurazione puntuale ad Osnago da febbraio. Alla vigilia dell'introduzione anche a Osnago del sacco rosso è intervenuta la sindaca di Oggiono Chiara Narciso, che ha portato la testimonianza di come ha funzionato la sperimentazione in uno dei primi Comuni a pilotare il nuovo sistema. Al di là di qualche difficoltà iniziale e un surplus di lavoro per gli Uffici comunali il bilancio è stato estremamente positivo per il primo anno. Lo si può sintetizzare con due dati: 500 tonnellate in meno di indifferenziato e +9% di differenziata. Oggiono partirà l'anno prossimo, se non addirittura entro la fine del 2022, con la tariffazione puntuale.

 

Un saluto conclusivo, con la convinzione del buon percorso intrapreso da Silea, da parte del sindaco di Osnago Paolo Brivio che ha invitato i cittadini che ancora non avessero ritirato i sacchi rossi a recarsi in Municipio.

Marco Pessina
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