I bambini dimenticati

Buongiorno,
Scrivo a voi nella speranza di avere una qualsiasi tipo di visibilità.
Scrivo a voi nella speranza che la mia voce magari faccia emergere altre voci.
Scrivo a voi, nella speranza che qualcuno sicuramente più competente di me, leggendo queste parole scritte di notte, con il cuore, riesca in qualche modo a trovare una soluzione.
Sono una mamma come tante altre, mia figlia ha quasi 4 anni e vivo nell'ansia di una nuova quarantena.
Quest'anno come lo scorso anno, ci siamo chiuse in casa al primo starnuto (perché da disposizioni anti-covid non si può portare il bambino all'asilo se non in perfetta salute), ci siamo chiuse in casa per "contatto stretto con un positivo" quando all'asilo qualche bambino finiva in isolamento a seguito di un tampone positivo (Con la stregua di tamponi che poi vengono effettuati adesso, praticamente riuscire a fare 15 giorni consecutivi all'asilo è diventata una chimera)
Ci siamo chiuse in casa nuovamente, per un altro contatto con un positivo e poi per qualche altro sintomo influenzale (risultato poi con tampone negativo).
Non sono una di quelle mamme che nega televisione o dispositivi digitali, ma allo stesso tempo cerco in tutti i modi di limitarli al più possibile e così, negli ultimi 2 anni ho speso moltissimi soldi per materiali di "lavoretti", cartoncini, pennarelli, tempere, colla e spago.. e poi ancora puzzle, libri e chi più ne ha più ne metta... ormai i miei risparmi vengono dirottati principalmente su acquisti mirati a stimolare la crescita di mia figlia pur di non piazzarla davanti ad una TV all'ennesima quarantena.
Ma dopo 2 anni sono stanca, stanca di vivere con la paura di doverla chiudere nuovamente in casa, di vederla guardare fuori dalla finestra, sola, dove in quel momento l'unico pensiero che entra nella mia testa è "ma in che mondo ti sto mettendo piccola mia?"
Ogni giorno che passa mi chiedo sempre più se davvero ci sia la necessità di serrare in casa i bambini per così tanti giorni e per quanto ancora dovremmo farlo.
In tutta questa situazione, da un lato, mi ritengo ancora fortunata, perché non lavorando posso permettermi di riempire le giornate interamente alle sue attività, ma cerco di mettermi anche nei panni di una mamma che in mezzo a tutte queste quarantene deve anche lavorare.
È inevitabile che il figlio/a finisca davanti alla TV o ad un dispositivo a volte per molto tempo..e non credete che tutto venga fatto senza che la mamma, la sera, prima di chiudere gli occhi non abbia sensi di colpa per aver "abbandonato" il proprio bambino ad uno schermo.
Probabilmente chi leggerà queste mie parole penserà "Beh, niente di nuovo"..ma credetemi, per una mamma il pugno al cuore diventa sempre più grande, ad ogni quarantena, ad ogni giorno di "vita non vissuta".
Non entro in merito al discorso vaccini, no-vax o quello che vi pare..dopo 2 anni, io sono "solo" stanca, stanca di non poter dare a mia figlia l'infanzia che si merita.
Come ogni mamma continuerò a fare di tutto per tenere alto il suo umore, ogni giorno di "reclusione dal mondo", continuerò a ballare e cantare con lei, anche quando l'unica cosa che vorrei fare è andare da chi ha sicuramente più competenze di me a chiedere "per quanto tempo dobbiamo andare avanti con questa vita? Per quanto tempo i nostri figli vivranno situazioni psicologicamente stressanti come quella di NON VIVERE I PROPRI ANNI DI INFANZIA?"
Non so se questo mio "sfogo" verrà pubblicato, o se si, chi avrà avuto la pazienza di leggerlo fino alla fine...purtroppo "andrà tutto bene" è scaduto come un vasetto di jogurt e probabilmente si è anche inacidito.
M.C.
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