Montevecchia: un ebook con 15 anni di studio sulle piramidi. Autore Di Gregorio
"Poichè ho raggiunto una discreta età, sopravvivendo alle varie epidemie, ho pensato bene di mettere nero su bianco tutto quello che ha comportato lo studio delle tre piramidi di Montevecchia. Alla fine sono giunto alla conclusione che in epoche proto-storiche vi erano costanti contatti tra il popolo dell'Italia del nord con la civiltà egiziana pre-dinastica" ha spiegato introducendo il suo volume "Prove le abbiamo trovate confrontando i petroglifi della Val Camonica con i primi geroglifici, che pur essendo posteriori come datazione, mostrano di aver preso come riferimento i graffiti dei Camuni (in appendice all'ebook c'è un interessante saggio su questo argomento dell'Antropologa prof. Antonia Bertocchi), unitamente a diversi petroglifi rinvenuti ad Ello. L'archeostronomo Gaspani Adriano, oltre ad aver dimostrato l'artificialità della modellazione piramidale delle tre colline, ha studiato approfonditamente l'utilizzo Celtico della sommità del "belvedere Cereda" (la seconda collina) e in appendice all'ebook, descrive come gli astronomi celtici riuscivano da quella piana a determinare i solstizi di inverno e d'estate".
L'architetto VIncenzo Di Gregorio
L'architetto, di origine siciliana, da tantissimi anni ormai in Brianza, è da sempre un appassionato e profondo conoscitore della comunità dove si è stabilito, Montevecchia appunto, portando avanti la teoria sostenendo cui dietro la conformazione delle colline piramidali ci sia l'impronta umana.
"La eccezionalità di queste zone è la mancanza quasi totale di urbanizzazione che ha preservato intatto un territorio ricco di preesistenze storiche. Rammento che a poca distanza dalle piramidi c'è stato il ritrovamento del più antico abitante della Lombardia. Andando indietro nel tempo nella "proto-storia", cioè in un periodo di cui non abbiamo riscontri scritti, tutto tende a scomparire quasi come non ci fosse stato nessuno.
La scoperta della modellazione artificiale di tre colline da 40/50 metri di altezza indica che quel "nessuno" era in grado di concepire e realizzare opere imponenti e astronomicamente significative. Se si pensa che tutte e tre le piramidi hanno il lato ad est orientato verso l'est astronomico (non magnetico) con una precisione di 0,5 gradi, indica una capacità progettuale e realizzativa difficilmente capibile se non si verificano più e più volte i dati di queste misurazioni".
Nelle foto del belvedere Cereda, ha spiegato l'autore, la macchia chiara indica la presenza di una cavità sotterranea
(tunnel) sopra cui riesce a crescere meglio dei cespugli (in tutta la piramide cresce solo erba. L’intera area è stata chiamata
“prati magri” per questo motivo). Una delle due foto è stata scattata dall'architetto all’infrarosso in un’altro periodo dell’anno.
La macchia persiste in tutte le foto fatte anche da Google negli ultimi 20 anni.
Per suffragare la sua tesi ha anche sorvolato numerose foto dall'alto, immortalando la conformazione del territorio, con l'impiego di georadar e termocamere aveva attraversato le miniere di Montevecchia e negli anni si è anche avvalso di collaborazioni con archeologi.
L’entrata alla camera del “re” di Keope
"Le piramidi di Montevecchia sono quindi uno "stargate" aperto in un periodo storico ancora tutto da scoprire. Un'occasione più unica che rara per capire le origini dei primi agricoltori che hanno colonizzato queste zone. In ultimo si indica la localizzazione dell'ingresso di un'ipotetica camera ipogea sotto il Belvedere Cereda, di cui abbiamo rinvenuto diversi indizi. Scopo del libro è anche questo: smuovere l'immobilismo delle istituzioni e cercare di trovare altri interlocutori al fine di realizzare degli scavi archeologici. L'unico modo per uscire dal campo delle ipotesi ed entrare in quello delle certezze. Per questo scopo entro il mese prossimo usciranno di questo ebook sulle maggiori piattaforme online edizioni in varie lingue: inglese, spagnolo, francese e russo".