Verderio: discussione in aula su modalità di svolgimento del consiglio e aliquote IMU

Un consiglio comunale alquanto faticoso quello che ha aperto il nuovo anno a Verderio e che si è tenuto, diversamente dai precedenti, in modalità streaming senza che però i cittadini potessero seguire "in diretta" la seduta la sera stessa (lunedì 10 gennaio, ndr) ma che è stato reso disponibile sul sito comunale a distanza di qualche giorno.
La nuova modalità è stato uno dei primi temi di scontro sui quali si è focalizzata la minoranza, in particolare il capogruppo di "Cambia Verderio" Marco Benedetti che ha definito "una buffonata" il nuovo sistema. Spalleggiato dall'intervento della collega di minoranza, Caterina Viani, che l'ha giudicata una scelta incoerente: "Ci sono stati tempi in cui la pandemia era più grave, esempio dicembre dello scorso anno, ma a fine consiglio comunale ci siamo scambiati gli auguri con panettone e brindisi. Adesso vediamo i volantini di inaugurazione della Biblioteca senza indicazione di prenotazione obbligatoria o numero chiuso. Per fare un consiglio comunale con 13 persone distanziate, invece, ci è stato detto no".

Al che si sono difesi sia il sindaco, Robertino Manega, che l'assessore allo Sport, Francesco Falsetto, il quale ha fornito maggiori spiegazioni in merito all'evento di apertura della biblioteca in Villa Gallavresi. Manega, augurando prima di tutto che questa sia l'ultima volta di un consiglio in streaming, ha spiegato che così si è deciso dato il notevole aumento di contagi in paese, dunque una scelta prettamente preventiva. Oltre a questo ha fatto menzione di comuni vicini che ancora oggi stanno utilizzando la modalità online proprio a causa dell'emergenza sanitaria.
"Esiste un decreto che regolamenta gli ingressi - ha proseguito Falsetto - a 1/3 della capienza consentita e con green pass rafforzato. Dunque per chi vorrà vedere la biblioteca potrà entrare ma in maniera contingentata".

Superato il primo scoglio la discussione si è concentrata sull'approvazione delle aliquote Imu per l'anno 2022 che come ha brevemente riassunto il sindaco non subiranno alcuna variazione, resteranno tali e quali a quelle approvate nel 2019, grazie ai contributi di cui l'ente beneficia per la fusione.
Sul tema è intervenuta la consigliera Viani, proponendo l'eliminazione o la riduzione ai minimi termini dell'aliquota sulle seconde case (escluse le cat. di immobili A/1, A/8, A/9,) date in comodato d'uso gratuito (dai genitori ai figli o viceversa). "Possiamo fare una valutazione nel caso ci sia la possibilità, nel prossimo futuro, e fare una verifica per capire di che importi stiamo parlando e se il gioco vale veramente la candela" è stata la risposta di Manega pur ricordando che si tratta dell'aliquota Imu più bassa di tutta la Provincia. Non d'accordo con la proposta di Viani nemmeno il consigliere Origo che ha convenuto con il sindaco sul fatto che già l'aliquota è molto bassa, e a maggior ragione non si può pensare a ulteriori ribassi dato che il 2023 sarà l'ultimo anno in cui l'ente godrà dei soldi della fusione. "Nel 2024 verranno meno quindi bisognerà alzare le aliquote per pareggiare il bilancio" ha concluso Origo.

Non soddisfatta dalle spiegazioni fornitele Viani, al momento del voto, ha espresso il "no" astenendosi però sull'immediata esecutività. Inamovibile anche Benedetti, che ha giustificato il dissenso con la "chiusura totale e l'atteggiamento antidemocratico e provocatorio" della maggioranza.

F. Fu.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.