Merate, il direttore della piscina: niente in mano, cancello chiuso. Ma ne è valsa la pena

Buongiorno a tutti.

Scrivo queste righe nonostante abbia pensato per un po' se fosse il caso di scrivere qualcosa di personale rispetto alla situazione dei centri sportivi di Merate e Oggiono; dopo qualche ora però mi è sembrato giusto farlo perché ho sempre messo la mia faccia anche nei momenti più difficili di questo periodo e anche quando non era del tutto compito mio.

Anche per me l'arrivo della decisione di chiusura immediata è stato un colpo che non mi aspettavo e che mi ha colto di sorpresa e impreparato a rendermene conto; con questo specifico che non entrerò nel merito nella gestione societaria in queste righe anche perchè non me ne sono mai occupato.

Merate per me è stata casa da quando a 2 anni sono entrato per nuotare fino ad ora che chiudo la porta del mio ufficio di direzione; mentre Oggiono, negli ultimi due anni pieni di sfide, mi ha permesso di vivere nuovi stimoli e conoscere una nuova bellissima realtà.

In questi anni partendo da bagnino arrivando a direttore dei due centri sono stato a contatto con tantissime persone, collaboratori e clienti; con la maggior parte si è instaurato un rapporto di stima reciproca e di amicizia ed è per questo e per tutti i frequentatori dei centri che personalmente tengo a sottolineare che a parte le date ufficiali dei passi del tribunale io stesso ero rimasto e stavamo organizzando almeno i tre mesi di esercizio provvisorio.

Ora che mi trovo con niente in mano e il cancello chiuso, ripenso alle ore spese all'interno dei centri, alle chiamate serali, al suono dell'antifurto di notte, alle sveglie preoccupato che sia tutto a posto, ai lavori di ristrutturazione di Merate e a tantissime altre cose, sopratutto mi trovo a pensare se ne è valsa la pena?
Alla fine la risposta è sicuramente sì, ne è valsa la pena nei sorrisi dei bambini del nuoto, nel saluto gentile delle signore del mattino, dello scambio di battute coi ragazzi dell'agonismo, nei sorrisi stanchi dei collaboratori, nelle grigliate di staff e di tutte quelle piccole ma tantissime routine che solo ora sto capendo che non ci sono più e che riempivano le mie giornate.

Ho sempre cercato di dare il massimo e trasmettere ai miei collaboratori la voglia di far respirare aria di casa all'interno dei due centri e spero che chiunque sia entrato almeno una volta all'interno abbia provato questo.

Colgo l'occasione di questa lettera per alcuni ringraziamenti:

il Comune di Merate e la proprietà privata di Oggiono, con entrambi c'è stato un rapporto di stima e di collaborazione reciproca.

I clienti perché mi hanno sempre dimostrato fiducia personale e stima, anche nelle decisioni "impopolari" ma che sempre con spirito di confronto venivano chiarite.

Ed infine ma non per importanza, anzi, i miei collaboratori di tutti questi anni, avrò sbagliato tante volte nella gestione del gruppo o del singolo ma l'ho fatto sempre per cercare il meglio per ognuno di voi e del centro. Partendo da chi veniva due ore dopo il lavoro per la passione arrivando a chi invece passava la sua settimana all'interno dei centri per garantire tutti i servizi e orari, per voi un enorme GRAZIE e un abbraccio in questa situazione che sicuramente avrei voluto con tutte le mie forze evitarvi.

Ringrazio anche la stampa con cui c'è stato sempre un rapporto schietto, di giusto confronto e di rispetto.

Mi dispiace davvero per tutti i soggetti coinvolti e so che tutti abbiamo lasciato un pezzo di noi all'interno dei centri.

Chiudo questa lettera con la speranza che il futuro e la ripartenza dei due centri sia il più veloce possibile, con le giuste valutazioni, e che venga valorizzito il capitale umano e di capacità di staff all'interno delle strutture perché, secondo la mia esperienza sarà sempre e solo quello che farà sempre la differenza.

Non so se questo futuro cammino sarà ancora insieme o no, ma voglio ribadire che sono fiero e grato di aver vissuto con tutti voi collaboratori, clienti e comune-proprietà questa mia esperienza di direttore e di vita.

Un abbraccio sincero.

Diego Consonni
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