Merate: la questione di Via Giovanni Pascoli non è ancora risolta
Da settimane ci sono giunte lamentele da parte della cittadinanza sui lavori realizzati in via Giovanni Pascoli parte bassa. Lavori che nelle intenzioni della Giunta Panzeri avrebbero dovuto avere come obiettivo: "la manutenzione straordinaria di via Pascoli, che consiste nel rifacimento del manto stradale in asfalto, e la connessione con piazza Libertà che si compirà mediante la realizzazione di una rampa pedonale necessaria per permettere l'accesso allo spazio pubblico anche alle persone diversamente abili, e il rifacimento della parte più bassa della scalinata esistente che verrà integrata nel disegno della nuova rampa. Oltre alla riqualificazione di via Pascoli, che oggi si presenta con un manto stradale fortemente degradato, l'obiettivo del progetto è di fornire una connessione tra la parte ovest del borgo e piazza Libertà - spazio pubblico recentemente realizzato lungo il fronte nord del Municipio - completando la riqualificazione dell'area in continuità formale, materiale e vegetazionale con quanto già intrapreso, trasformando l'attuale interruzione urbana di via Pascoli in un nodo di connessioni pedonali longitudinali e trasversali per la città".
Se le intenzioni di partenza erano buone, il risultato non è stato all'altezza. Infatti, la via Giovanni Pascoli, dove ancora sussiste la scalinata tra la parte alta e la parte bassa, continua a mantenere un ruolo divisorio tra la via San Francesco e il centro e ad essere interdetta sia alle persone diversamente abili che alle mamme con carrozzine. Dunque, un lavoro fatto a metà che ancora costringe, chi vuole raggiungere piazza Prinetti, a circumnavigare la via San Francesco completamente priva di marciapiede verso la via Cornaggia e per questo molto pericolosa in qualsiasi ora del giorno.
Ma non è finita; infatti, tra i fruitori del luogo sono emerse preoccupazioni circa la pericolosità di parti metalliche poco visibili quindi pericolose per l'inciampo.
Prima che qualcuno si faccia male sollecitiamo l'Amministrazione perché chieda in tempi brevissimi all'Impresa che ha effettuato i lavori un intervento risolutivo. E ci chiediamo come mai nel Palazzo nessuno si sia preoccupato del risultato dei lavori.