Lomagna: la nascita e la passione di Gesù nell'immancabile presepe di Elio Brioschi
Se nella passata versione era Gesù bambino che viaggiava per Betlemme per manifestarsi al popolo, questa volta sono i tre Re magi che ruotano attorno alla capanna. Una mangiatoia molto fedele a quella che poteva esserci 2000 anni fa, con il fieno per le bestie conservato in fondo alla grotta e organizzato in un'ampia cesta. Un'altra variazione riguarda il mulino, non più ad acqua, ma a trazione animale con un cammello a cui viene richiesto di muovere le pietre per la macinatura del grano. Vicino il fornaio che infila con la pala le forme di pane per cuocere in forno.
Tra le novità il vasaio al tornio e il fabbro che forgia il metallo con il maglio. Non manca poi il capretto cucinato allo spiedo, con la fiamma tenuta viva dal mantice, e la stella cometa su nel cielo.
Ma la portata concettuale innovativa per quest'anno è data da due elementi caratteristici. Il signor Brioschi ha voluto realizzare due impianti energetici: un sito estrattivo di petrolio che sgorga dal terreno e poco distante un sistema di pale eoliche. Il passato e il futuro nella coesistenza del presente. Una tematica, quella della ricerca di fonti rinnovabili per abbattere il consumo di anidride carbonica e salvaguardare il mondo in cui viviamo, che tocca la contemporaneità e sui cui il presepista amatoriale ha voluto porre un accento.
E soprattutto la svolta del presepe per il Natale 2021 è che ospita sia la nascita di Gesù sia la morte del Cristo. In secondo piano il Signore porta in spalla la croce, percorre la via che porta al calvario. In automatico la statuina si ferma tre volte, in corrispondenza delle tre cadute di cui parlano i Vangeli. Quindi l'arrivo in cima al Golgota, un'altura rupestre che nell'immaginario comune è spesso pensata come una montagna, dove sono già state issate le croci per i ladroni e i centurioni romani vigilano sulla folla. Il ciclo della vita, dalla nascita alla morte e nell'attesa della resurrezione, che per Brioschi ha un significato particolare, un confronto diretto con l'inesorabile destino che vale per tutti.
Così la rappresentazione posta in secondo piano conquista la scena e dà modo di apprezzare ancora di più il presepe a tuttotondo, non solo dalla vista frontale, ma anche dal punto di vista laterale e posteriore. Forse non a caso Elio Brioschi ha tenuto a illuminare maggiormente il "plastico" rispetto alle annate passate.
Ancora per qualche settimana il sig. Brioschi manterrà il suo presepe, che a differenza del periodo pre-Covid non è stato visitato da molti conoscenti per le dovute precauzioni. E come sempre sta già progettando nuove soluzioni per il prossimo Natale.