Seruso Spa, Vivenzio: 'Da lunedì impianto chiuso per 4 mesi. Investimenti tecnologici per 11 mil. Ritorno all’utile nel 2023'

L'avvocato Massimiliano Vivenzio e una foto scattata all'interno dell'impianto Seruso
Nel settore della raccolta, selezione, riciclo e smaltimento rifiuti, la società è di importanza strategica e purtuttavia non spesso sotto i riflettori. Eppure Seruso Spa è l’azienda sulla quale gli enti partecipanti, tutti a controllo pubblico, puntano per i prossimi anni perché la ricchezza soprattutto in una fase di eccezionale aumento del costo delle materie prima, arriverà proprio dai rifiuti, e dalla capacità delle aziende di settore di ricavare i materiali riciclabili. Seruso Spa è controllata al 64.44% da Silea Spa, l’azienda di Valmadrera posseduta dai comuni della provincia di Lecco e da alcuni di quella di Como, al 24.24% da Cem Ambiente Spa, controllata da 68 comuni delle province di Monza, Milano e Lodi che si occupa di servizi integrati per l’ambiente e all’11.32% da BEA, Brianza Energia Ambiente Spa, altra azienda interamente pubblica tra comuni della provincia di Monza. A guidare Seruso Spa è l’avvocato Massimiliano Vivenzio, già vice sindaco di Merate e assessore a Ambiente e Ecologia durante la consigliatura Massironi. A Vivenzio abbiamo chiesto di illustrarci l’attività di Seruso e, in particolare, i programmi per i prossimi anni.

Avvocato Vivenzio, intanto ci "presenti" Seruso Spa, di cui lei è presidente
Seruso Spa è una azienda che gestisce e seleziona i rifiuti solidi urbani raccolti in maniera differenziata.
In particolare, vengono effettuate, per conto di soci e di terzi, le attività di separazione delle raccolte multimateriale (plastica, lattine, tetrapak) e selezione degli imballaggi di plastica per conto di Corepla.
Gli attuali proprietari di Seruso Srl sono tre società pubbliche: la Silea SpA, la Brianza Energia Ambiente SpA di Desio e la CEM Ambiente SpA di Cavenago, tutte società che operano nel settore rifiuti in tre distinte aree territoriali e che da Seruso ricevono il servizio di selezione e valorizzazione di quanto raccolto quotidianamente.
Io sono presidente dal giugno 2019 ma per due anni, a seguito della mia precedente carica di Assessore presso il comune di Merate, l’attività di gestione è stata portata avanti da un amministratore delegato nominato in seno al consiglio di amministrazione.

Come funziona la selezione dei rifiuti da riciclare?
L’attuale impianto di Verderio, è stato realizzato nel 2006 ed è costituito da un sistema di selezione automatica e manuale.
La selezione automatica è quella principale e suddivide la materia per tipologia, mentre quella manuale rappresenta un passaggio di ulteriore controllo e verifica del non selezionato.
Il grosso del lavoro viene quindi svolto dal segmento di linea produttiva relativo alla selezione automatica, un sistema che richiede costanti aggiornamenti tecnologici per garantire una miglior qualità di separazione dei materiali ed una maggiore capacità produttiva anche in relazione alle specifiche richieste che derivano dal mercato del riciclo.

Quante persone sono addette alle linee di smistamento?
Il personale in azienda è composto da circa 100 unità e il numero varia soprattutto in relazione al possibile ricorso al c.d. personale somministrato cui si ricorre per particolari esigenze o per sostituzioni per ferie o malattie.
Gli addetti all’area amministrativa, che sviluppa una importante mole di lavoro tecnico-contabile, sono 9.
I selezionatori sono 68 e lavorano su due turni, mentre gli altri sono addetti ai settori manutentivi e logistici interni.

Nel 2020 e nei primi 6 mesi del 2021 quanti scarti sono stati lavorati suddivisi per materiale?
Nel 2020 l’impianto ha lavorato circa 39.000 tonnellate di frazione multimateriale e monomateriale plastica da raccolta differenziata.
Le attività di selezione hanno consentito di recuperare circa 13.500 tonnellate di imballaggi plastici, suddivisi per tipologia e colore, 3.000 tonnellate di imballaggi in metallo e 600 tonnellate di imballaggi poliaccoppiati a base cellulosica. Sono state inoltre prodotte circa 12.500 tonnellate di sottoprodotti consegnate ai consorzi oltre a 7.700 tonnellate di scarti di lavorazione destinati ad incenerimento.
Nei primi sei mesi del 2021 sono state conferite 18.500 tonnellate di rifiuti, con una selezione di prodotti percentualmente simile all’anno precedente.

Gli ultimi due bilanci hanno chiuso con una perdita, minore nel 2019, più accentuata nel 2020, come mai?
La principale causa va ricondotta alla vetustà dell’impianto realizzato nel 2006 e che in questi anni ha avuto necessità di numerosi interventi di tipo manutentivo.
Il livello di performance di selezione richiesto dai consorzi nel corso degli anni è progredito in misura maggiore rispetto alla capacità dell’impianto di Verderio.
Ciò oltre a non garantire flussi di materiale diverso da quello conferito direttamente dai soci, ha originato non conformità con conseguente applicazione di penali da parte dei consorzi.
Per far fronte alla vetustà tecnologica e nell’attesa di fare partire il progetto del nuovo impianto, in questi ultimi anni si è reso necessario aumentare la forza lavoro da dedicare al miglioramento del livello di selezione.
Un altro fattore incidente è dipeso dall’uscita della carta dal circuito di selezione, materia che garantiva maggiori rese per l’incidenza sul materiale da selezionare.
Seruso ha pagato questo gap tecnologico non solo in termini di maggiori costi, ma anche di minor materiale lavorato.
La proposta di rinnovamento dell’impianto è datata 2016 ma solo in quest’ultimo anno e mezzo è stato possibile concretizzare l’intervento.

Quali previsioni ci sono per l'esercizio in chiusura?

Anche quest’anno si chiuderà con un passivo ma se negli anni passati ancora vi era incertezza sui tempi di realizzazione del nuovo impianto oggi siamo certi che il 3 gennaio l’attività verrà fermata e per i successivi quattro mesi si procederà con la realizzazione del nuovo impianto e con interventi sui sistemi di sicurezza e sull’edificio.
Per Seruso il 2022 si prospetta ancora come un anno in passivo, ma sarà  di fondamentale importanza perché consentirà alla azienda di riportare la performance di selezione su livelli di eccellenza ed invertire la tendenza di questi ultimi anni.

Quanti investimenti ha pianificato per i prossimi anni?
Il progetto di aggiornamento tecnologico dell’impianto di selezione sito in Verderio, con il quale si intende raggiungere una maggiore efficienza tecnico-economica dell’attività di selezione quota poco meno di 11 milioni di euro con uno sviluppo economico su 12 anni.
Tale intervento consentirà di riportare Seruso in attivo entro il 2023
Con il nuovo impianto si potrà selezionare al meglio la frazione secca recuperabile ottenuta dalla raccolta multimateriale e/o monomateriale dei rifiuti urbani, attraverso la separazione delle frazioni previste dalla composizione merceologica di riferimento e per la selezione per polimero e per colore.
L’innovazione consentirà di aumentare la portata complessiva dell’impianto, raggiungendo il valore obiettivo di 42.000 ton/anno su due turni di lavoro e 12,5 t/ora ottimizzando l’impiego di manodopera;
Per una società come Seruso è importante raggiungere un livello di qualità dei flussi recuperati che sia in linea con le specifiche dei relativi Consorzi di Filiera.
Aumentando il tasso di recupero delle frazioni si limita la frazione di scarto destinata alla termovalorizzazione.
Sarà inoltre il primo passo per garantire l’economia circolare che il mercato richiede.
I soci stanno valutando con grande attenzione le strategie per il futuro e sono fortemente motivati nell’aggiungere una fase di lavorazione post-selezione che sia tale da restituire al mercato materiale di maggior pregio.
Claudio Brambilla
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.