Accadeva 40 anni fa/21, ottobre: ci sono cunicoli sotto la città. Inaugurata la scuola a Sartirana. Via ai lavori del Tennis Roseda

Con una lunga intervista - firmata da chi scrive queste note - si chiude definitivamente la lunga vicenda "Valenzasca", iniziata nel lontano 1977 e culminata con l'archiviazione in istruttoria delle accuse di interesse privato in atti d'ufficio e altri reati di natura urbanistica rivolte al sindaco Giuseppe Ghezzi. La sentenza è pronunciata dal dottor Pasquale Drago, lo stesso che indaga lo scandalo petroli. Ghezzi allora aveva 58 anni, di Pagnano, sposato, impiegato in una grande fabbrica di Sesto San Giovanni quando la cittadina alle porte di Milano era chiamata la Stalingrado d'Italia per l'enorme flusso di tute blu che entravano e uscivano dai cancelli di grandi aziende come Marelli, Pirelli, Breda, Falck. Ma soprattutto Giuseppe Ghezzi era democristiano. Sindaco dal 1975 al 1980, rieletto quasi a furor di popolo nel 1980 in pieno scandalo Valenzasca. Che, per chi non conosce bene la toponomastica cittadina è quella lottizzazione che sta perimetrata tra via San Francesco, via Leopardi e via Frisia. Un grande complesso immobiliare sorto su quello che, a seconda delle fonti, era un ortaglia o un parco urbano. La battaglia era partita da un gruppo di cittadini residenti in palazzi posti attorno all'area verde. Politicamente fu cavalcata dal partito Comunista allora guidato in Aula da Ambrogio Sala. Scontri durissimi, a colpi di manifesti col Psi cauto e la Dc a fare quadrato attorno al proprio sindaco. Accuse archiviate, restava l'uomo, Giuseppe Ghezzi, marito e papà: "Non ho mai avuto paura - mi disse alla fine della lunga intervista - e la mia famiglia ha capito". Se n'è andato da anni e, come altri, è stato presto dimenticato.

Giuseppe Ghezzi

Sin dal 1962 l'agglomerato di case fatiscenti aggrappate sulle pendici di Colle Brianza, frazione Campsirago è senza ospiti. Deserto assoluto. Solo un piccolo edificio di pietra e legno è abitato da quattro ragazzi intenzionati a ridare vita alla frazione partendo dall'agricoltura, l'apicoltura allora del tutto ignota ai più. La proprietà è in gran parte nelle mani di Peppino Fumagalli, patron della Candy che però non è intenzionato a cedere. I ragazzi si iscrivono alla Cooperativa Nuova Agricoltura di Milano e fanno richiesta di ottenere in lavorazione (L. 440) 15 ettari. Richiesta respinta dall'apposita Commissione. Ma qualcuno pensa più per ragioni di opportunità che per motivazioni tecniche. I ragazzi non mollano e si appellano al Comune il quale cerca in qualche modo di offrire un aiuto anche perché la zona appare sempre più come una discarica a cielo aperto. Con audiovisivi i quattro girano presentando il progetto di una agricoltura con allevamento alternativi agli standard consueti. Inizia così la lunga partita per ridare vita all'antico borgo.

Il 3 e 4 ottobre a Lomagna i bambini tra 9 e 14 anni si affrontano in una gara di pesca. Sapete dove? Nel torrente Curone. Elisabetta Meregalli nella classe fino a 9 anni pesca ben 5 trote per 1.200 grammi. Nella classe 10-14 anni vince Giovanni Fumagalli con 8 trote di peso complessivo di 1.800 grammi. Ci saranno ancora trote oggi nel torrente Curone?

Domenica 11 ottobre con la benedizione impartita da don Adriano, Giuseppe Ghezzi sindaco di Merate inaugura la scuola elementare di Sartirana. Iniziata nel 1979 l'opera risulta composta da dieci aule capaci di ospitare fino a 250 scolari di Sartirana e Cassina.

La Pinetta

Di tanto in tanto è piacevole rivolgere lo sguardo al passato. Per chi c'era e anche per coloro che sono arrivati dopo e però sono interessati alla storia e ai personaggi di questa nostra città. Così già nel 1981 molte pagine di giornale erano dedicate alla ricostruzione storica di Merate, alla ricerca di curiosità poco note. Un archeologo per hobby, studioso della vita che gravitava attorno al castello, risalente attorno al XI secolo, racconta la città sotterranea, quella fatta di cunicoli scavati a 8-10 metri di profondità, oggi sotto il livello della rete fognaria. Cunicoli che partendo dal Castello collegavano diversi punti di Merate. Uno sbucava al Vedù quando ancora si accedeva alla vecchia villa circondata solo da prati. Un altro a Brugarolo e da lì fino al Consorzio agrario di Cernusco. Secondo lo studioso, Gino Riva, i cunicoli erano stati molto usati nel medioevo e anche più avanti stante l'usura dei pochi tratti che si era potuto ispezionare. L'altezza andava da 3 a 5 metri, la larghezza fino a 3 metri, lastricati di pietra consentivano rapidi spostamenti. Oggi sono murati ed è difficile anche trovare la muratura dentro il castello. Sicuramente il segreto lo custodiva la Pinetta, la castellana da quarant'anni tenutaria delle chiavi. Allora il castello, con le sue 105 stanze era abitato da una ventina di famiglie, c'era un bar gestito dall'Acli, l'oratorio femminile, sale per attività parrocchiali e la sua chiesetta dedicata San Dionigi, ove ogni giorno alle 17 si celebrava la Messa. E attorno al castello e alla Pinetta si muovevano i personaggi più noti della vecchia Merate: gli Albani, i primi ad aprire un bar-pasticceria, le sorelle Imec, Ersilia e Graziosa Consonni, titolari del primo negozio di intimo e moda femminile, aperto ancora oggi come la pasticceria Albani, condotta da Marco con la moglie e i figli.

Gino Riva


La chiesa di san Dionigi

Le ragazze del softball di Montevecchia entrano nell'élite nazionale grazie alla conquista del secondo posto ai giochi della gioventù. La squadra ha girato l'Italia giocando con la compagine del Lazio, di Pordenone, di Macerata. Le atlete della Vedette di Montevecchia piccola ma organizzatissima associazione di baseball e softball allenate da Airoldi e Pessina, tra le tante promesse ha tra le proprie fila l'atleta più giovane tra le 10mila ragazze che praticano questo sport, Chiara Moiraghi di appena 10 anni.

"In dieci minuti aiuti l'Italia per dieci anni". Con questo slogan all'americana parte il censimento 1981. Ben 80mila rilevatori in tutta Italia che dal 23 ottobre presenteranno il questionario a 18 milioni di famiglie. Nel meratese sono 22 i giovani impegnati a distribuire i questionari (in tutta Italia riempiono 140 autotreni con una spesa complessiva del check-up demografico di 140 miliardi di lire) che saranno poi ritirati tra il 27 ottobre e il 1° novembre.

Allora come ora - anzi ora è pure peggio - lo stagno di San Rocco versa in condizioni pietose. A occuparsene però non è il Comune né la proprietà ma la Cooperativa pescatori di Sartirana guidata da Mario Bellani. Le cannette hanno ricoperto l'invaso artificiale e la melma ha fatto il resto riducendo la profondità da 1,5 - 2 metri a una trentina di centimetri. Il lavoro di asportazione della fanghiglia è affidato all'impresa Biffi di Villa D'Adda, i costi, 4-5 milioni a carico della Cooperativa.

Tutto esaurito al teatro Manzoni di Merate per l'appuntamento con le corali organizzato dall'Usci di Como con la Proloco Merate e il Coro La Torr. Quattro le corali che si sono esibite il 24 ottobre: La Torr guidata dal maestro Giuseppe Caldirola, il coro Stelutis Cai di Rovagnate, diretto dal maestro Benaglio, il coro Isca di Iseo, maestro Allegretti e il coro Alpino Lecchese, maestro Sacchi.

Il 23 ottobre a Merate iniziano i lavori di costruzione del centro tennis Roseda.Le ruspe si sono messe al lavoro per spianare il terreno concesso dal Comune alla Cooperativa Roseda. Il progetto iniziale era di realizzare tre campi entro il 1983 e gli altri due negli anni successivi. Ma i soci sono giunti in numero più elevato del previsto ed è stato così possibile mettere assieme la somma necessaria, circa 350 milioni di lire, per costruire subito cinque campi in terra rossa e in sintetico; più avanti la palazzina che necessita di ulteriori autorizzazioni. Arriviamo ultimi nel territorio - commenta il presidente Rusconi - ma saremo i primi come qualità.

 

21/continua

Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.