Olgiate: pro quota il debito di Retesalute. Minoranza contraria, se sbagliate pagherete


È ora ufficiale che Olgiate Molgora ripianerà le perdite di Retesalute senza seguire il modello di ripartizione dei quasi 4 milioni proposto dal collegio dei liquidatori. C'era più di un sentore che ciò avvenisse, a riprova di una condotta ostinata e contraria nella partita sul salvataggio dell'azienda che eroga i servizi sociali al territorio. Il Comune metterà, almeno per il momento, 188.392 euro, pari alla quota di partecipazione dell'Ente locale alla compagine aziendale (4,80% fino al 2018 e 4,687% dal 2019, con l'ingresso nell'azienda speciale dei Comuni dell'Oggionese). Ballano circa 35 mila euro rispetto alla ricostruzione fatta dai liquidatori, che attribuivano a Olgiate la copertura di 223.396 euro, in parte imputabile al disavanzo gestionale e in parte al disavanzo dei servizi erogati in passato in base a una rideterminazione delle tariffe.

 

Il Consiglio comunale - uno degli ultimi celebrato per deliberare il ripiano - si è svolto nella serata di martedì 21 dicembre, a meno di 24 ore dall'Assemblea dei soci, prevista per oggi. La linea di Olgiate è motivata dal fatto che solo i bilanci 2018 e 2019 dell'azienda speciale sono stati riformulati. I precedenti si fondano su una tenuta contabile che non consente di quantificare in modo certo e preciso la quota di disavanzo imputabile al singolo Ente, in particolare per i servizi erogati ad ogni Comune socio. Appellarsi allo Statuto di Retesalute, come nella proposta di delibera predisposta dal collegio dei liquidatori, che pone un obbligo ai soci al sostentamento economico dei costi gestionali, viene visto altamente fuori luogo per Olgiate. Un riferimento "privo di fondamento" - è riportato nel testo deliberato ieri a maggioranza in Consiglio comunale - in quanto "attiene alle modalità ordinarie di commisurazione delle tariffe all'interno del normale ciclo ordinario di bilancio e non come criterio di copertura del disavanzo di un'azienda in liquidazione".

 

Anche sulla modalità di riconoscimento delle perdite, Olgiate si discosta da quanto indicato dai liquidatori. Trova che i presupposti siano insussistenti per il riconoscimento del debito fuori bilancio. Ammette invece l'accollo interno al bilancio del Comune, nei limiti del capitale detenuto. La somma di 188 mila e rotti euro era già stata vincolata nell'anno 2020 nel fondo perdite partecipate ed è dunque utilizzabile nell'ambito dell'ordinario ciclo di esercizio.

 

La segretaria Anna Lucia Gaeta

La discussione è stata animata in aula consiliare, con la minoranza di centro-sinistra che ha accusato l'amministrazione di voler far affossare Retesalute. Una visione ampiamente smontata dalla maggioranza che ha ribaltato l'assunto. Il sindaco Giovanni Battista Bernocco ha ricordato di essersi espresso fin da subito contro la messa in liquidazione, indicando invece la strada del ripiano delle perdite, che avrebbe fatto evitare di spendere tra i 300 e i 400 mila euro per sostenere la procedura liquidatoria, soldi "buttati via". Bernocco ha poi rincarato asserendo che le cause intentate dal collegio contro alcuni ex dipendenti del management aziendale - da notizie di stampa in quanto unica forma di informazione in merito - non starebbero andando nel verso previsto. Nel caso in cui si dovessero concludere in nulla Retesalute dovrà pure sostenere le spese legali della difesa, ha ammonito il primo cittadino olgiatese.

Secondo Pierantonio Galbusera, il più critico della minoranza (ben visibile l'assenza del capogruppo di Cambia Passo, Stefano Golfari), con questa linea di azione Olgiate rischia di tirarsi la zappa sui piedi: doppio danno erariale per il mancato introito dei crediti che spettano ad Olgiate.

Pierantonio Galbusera

 

"Per il momento paghiamo quanto ci è dovuto per Legge" ha affermato il sindaco, lasciando intendere che se messo alle strette, con un separato atto, si provvederà a versare anche la differenza. Più ortodossa la posizione della segretaria comunale Anna Lucia Gaeta: "Pagheremo la restante parte se ce lo dirà un giudice indicando una norma che ammetto di non aver trovato". Gaeta ha ribadito che ai sensi di Legge e con una sentenza di Cassazione alla mano l'unica modalità di ripartizione delle perdite sarebbe tramite le quote detenute dai singoli soci.

 

"E nel frattempo? Lei è disposta a pagare se sbaglia?" ha incalzato il consigliere Galbusera. "Qualcuno dovrà dire che ho sbagliato per negligenza. Il problema non è che sbaglia Olgiate. Il problema è che Oggiono, Nibionno, la Provincia non vogliono pagare la loro quota" la replica immediata della segretaria, che in un lungo intervento ha ripercorso l'intera vicenda di Retesalute dall'emersione delle perdite. Ha parlato delle tante contraddizioni. Per la segretaria - versione riportata anche nel deliberato - il Collegio ha da una parte escluso che i disavanzi accertati siano imputabili a fatti diversi dalla gestione ordinaria. Allo stesso tempo ha però intrapreso iniziative legali contro alcuni ex organi di governo e di amministrazione di Retesalute per comportamenti erronei, conferimenti di incarichi e delle indennità senza il rispetto delle procedure, assenza di contratti e via discorrendo. Accuse che, oltre che non circostanziate, sarebbero per la dott.ssa Gaeta in contraddizione con l'attribuzione delle cause delle perdite a meri fatti di gestione.

Giovanni Battista Bernocco

 

Infine ha ribadito la contrarietà alla messa in liquidazione con l'obiettivo del ritorno in bonis, ma che a questo punto, per senso di responsabilità, Olgiate ripianerà. Bernocco ha affermato che il Comune è pronto a pagare la quota indicata in delibera già il giorno successivo, a differenza di altri Enti locali che hanno deliberato da tempo e non hanno ancora corrisposto il versamento. Galbusera ha annunciato il voto contrario del gruppo di minoranza, accusando l'amministrazione di porre in essere un rallentamento sia alla ripresa di Retesalute sia al recupero creditizio di circa 120 mila euro.

M.P.
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