Retesalute, Vivenzio: che le tariffe fossero basse lo si sapeva. Perchè questa inquisizione verso amministratori e funzionari?

L'avvocato Massimiliano Vivenzio
Egregio Direttore,
non vorrei entrare nella vicenda della querela presentata, non competendo al sottoscritto la valutazione sulla fondatezza delle doglianze dei miei assistiti.
Vorrei invece fare alcune considerazioni che sono scaturite dopo aver letto l'intervista resa dal Avvocato Fortunato Riva sull'esito del reclamo.
La decisione collegiale ha confermato - seppur in una sede cautelare - il fatto che le doglianze contabili non sono state adeguatamente dimostrate. Ad oggi non vi è quindi prova di mala gestio.
Il Giudice monocratico prima ed il Collegio poi hanno chiarito che le ragioni del mancato equilibrio di bilancio sono da ricondurre altrove e l'aver allegato le determinazioni delle assemblee tenute dai soci ha evidentemente pesato.
E' un fatto che i Sindaci, pur messi a conoscenza dell'insufficienza delle corresponsioni rispetto al costi dei servizi usufruiti, non siano stati in grado di raggiungere una maggioranza che approvasse il ripiano e ristrutturasse l'azienda speciale anche in termini di una più solida ed adeguata struttura amministrativa.
Pare altrettanto evidente che i dati di cui attualmente si dispone non evidenziano alcun profitto, da parte di chicchessia, né l‘induzione in errore dei sindaci, proprio per la consapevole esigenza di approvare un piano di rilancio aziendale.
Allora ci si chiede il perché di questa "inquisizione" (si passi il termine forte...) verso amministratori e funzionari. Chiarire era doveroso, accusare meno e, nell'attesa della fase di merito, oggi pesano le sconfitte e le spese che si portano dietro.
Chi pagherà questo prezzo?
Prima di tutto i cittadini che in questa fase stanno assistendo ad una risposta meno efficace da parte della Azienda Speciale per effetto dei numerosi cambiamenti interni scaturiti dall'incertezza sulle sorti dell'ente.
A questo si aggiungono i costi di istruttoria e delle scelte (strategiche e giudiziarie) assunte nell'ultimo anno. Non mi stupirei se qualche sindaco si attivasse per richiederne giustificazione.
Da ultimo resta il debito residuo del comune di Merate.
La scelta, sia essa legittima o meno, non rappresenta solo un debito numerico, ma anche di credibilità rispetto al resto del territorio. Arriva dal comune che presiede l'assemblea dei soci e pecca di coerenza perché - se non erro - è stato il comune di Merate ad indicare l'attuale Presidente del collegio dei liquidatori, il quale pur mantenendo una posizione di terzietà, oggi appare sfiduciato.
Mi auguro che la questione si risolva nella prossima assemblea e che torni il legame forte tra i due comuni principali del territorio a difesa dell'Azienda speciale.
In tutto questo susseguirsi di eventi però - e chiudo con un sorriso - è uscito un avviso pubblico per la ricerca dei componenti del CdA.
Fossi stato nei panni dei vecchi componenti del CDA provocatoriamente avrei proposto la candidatura, se non altro perché alla fine di tutta questa storia, potevano veder riconosciuta (con un nuovo incarico) l'attenzione e la dedizione dimostrata nel condurre l'azienda negli anni passati.
La mia, però, è pura provocazione.
In realtà penso che il trovare attraverso un avviso pubblico consiglieri che - gratuitamente - si mettano al servizio come lo hanno fatto i precedenti componenti è pura utopia.
La realtà è che siamo di fronte ad una politica che non vuole o forse non ha il coraggio di fare il suo mestiere e non mi stupirei se tra i nuovi componenti del CDA alla fine dovessimo ritrovare.... gli attuali liquidatori!

Buone feste! A tutti!

Avv.Massimiliano Vivenzio
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