Fragile, un corpo già indebolito attende inutilmente la terza dose, e ora ha contratto il Covid. Chi risponde? Ats, Medico?

Abbiamo già ospitato lettere di famigliari di persone molto anziane o fragili che attendono di essere vaccinate al domicilio. E l'ATS ha prontamente risposto che le dosi ci sono che il servizio è operativo e così via. Confutando la tesi di alcuni medici di base che invece sostengono non esserci vaccini in numero sufficiente a impostare una campagna domiciliare a propria cura. In questo rimpallo di responsabilità ci vanno di mezzo i pazienti, soprattutto quelli più fragili, maggiormente esposti al maledetto virus che colpisce con violenza proprio le persone già indebolite. E quella che segue è una dura testimonianza della realtà dei fatti. Nella Regione che vanta l'eccellenza sanitaria.

Cari lettori.
Scrivo queste poche righe per DENUNCIARE una situazione che mi sembra giusto debba essere portata all'attenzione di tutti.
Non farò nomi, vi dico solo che questo sta succedendo qui in uno dei nostri paesi.
Parlo di una persona fragile che, come detto dal gen. Figliuolo nel mese di ottobre, avrebbe dovuto essere fra i primi a ricevere la terza dose di vaccino.
Questa persona fin'ora non ha ricevuto la terza dose di vaccino ed oggi è positiva al Covid. Ciò che ci si augura adesso è che l'infezione non infierisca maggiormente su questo corpo già debole che ha meno difese degli altri.
Nell'arco di questo mesi, alle pressanti richieste dei famigliari, un rimpallo di responsabilità: ATS, medico di base, enti preposti.
Risposte: non tocca noi, ci si deve organizzare, non ci danno le dosi di vaccino e di conseguenza questa vaccinazione sempre rimandata.
Ma come può essere che si sta vaccinando dalle persone anziane ai bambini e non si è ancora vaccinato una persona che è al primo posto per la fragilità?
QUESTO NON DOVEVA E NON DEVE SUCCEDERE.
Qualcosa non ha funzionato e non funziona.
Dov'è l'attenzione tanto proclamata verso coloro che sono più fragili, coloro che hanno più bisogno?
Lascio queste domande aperte nella speranza che, soprattutto chi è responsabile dei servizi e che ha la possibilità di agire, s'interroghi e faccia in modo tale che davvero questo non accada più.
Grazie per la vostra attenzione.

G.F.

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