Isola bergamasca: acqua, retroattività non dovuta

In quanto cittadino dell'Isola bergamasca è da più di due anni a questa parte che intervengo sul problema delle bollette dell'acqua, a mezzo di lettere alla stampa cittadina, affinché sia fatta chiarezza su quanto avvenuto con il passaggio al gestore unico, previsto dalla legge Galli, tra Hidrogest e Uniacque.

Ricordo che i cittadini dell'Isola si sono visti recapitare, in brevissimo tempo da Uniacque, una bolletta dietro l'altra per il consumo di acqua con tanto di retroattività a partire dal 2019.

Tutto questo ha generato non pochi problemi, specialmente in piena pandemia, per le famiglie in generale, pensionati, cassaintegrati, o persone sole costrette a dover pagare nel giro di pochi mesi consumi aumentati del 30% con l'aggiunta di ulteriori rincari a venire e del 90% per le imprese presenti su questa parte di territorio bergamasco.

Ogni sforzo teso a voler sapere se il tutto fosse avvenuto secondo legge non ha portato a nessun risultato concreto, perlopiù coloro che si sono prodigati sulla vicenda hanno cozzato contro muri di gomma nonostante le normative di riferimento che si dovevano porre in atto, nel caso in specie, fossero sufficientemente esaustive nella loro applicazione.

Ora il cosiddetto muro di gomma si sta piano piano sfaldando avendo appreso, per il tramite dell'associazione ISOLA BENE COMUNE e il Comitato Isola Bene Comune (appena costituitosi), che il pagamento retroattivo del consumo di acqua di cui siamo stati costretti a versare non era dovuto e che pertanto se ne deduce che Uniacque ha introitato somme che non poteva richiedere ai cittadini dell'Isola. Non poca cosa visto che si tratta di una somma che equivale 3.500.000/ 4.000.000 di euro.

Così si è espressa ARERA (Autorità di Regolazione Energia Reti e Ambiente) su sollecito di ISOLA BENE COMUNE e di alcuni Sindaci determinati a sapere con chiarezza su come dovevano essere applicate le norme a fronte dei moltissimi reclami, mugugni o richieste di aiuto di tanti e di coloro che non disponevano di sufficiente denaro per poter ottemperare ai continui pagamenti richiesti. Il disagio e le sofferenze procurate non sono poca cosa a meno di considerare i cittadini al pari di niente.

Chiarito questo, ora sarebbe interessante capire anche se l'applicazione degli aumenti, per uniformare il costo del consumo di acqua alle altre realtà bergamasche, si doveva per forza di cose imporre immediatamente, come di fatto è avvenuto per i cittadini dell'Isola, oppure se si sarebbe dovuto modulare in più anni, attraverso un processo di convergenza verso una unica tariffazione rispettando i limiti da applicarsi al livello inflattivo.

Per il momento credo sia salutare che Uniacque e ATO (Ambito Territoriale Ottimale) diano delle risposte per quanto afferma ARERA e dispongano la restituzione immediata dei soldi versati dai cittadini e non dovuti, a meno che si ritengano superiori a tale organo (ARERA) da poter decidere a loro piacimento ogni utile interpretazione delle normative.

Per il futuro circa i problemi rimasti in sospeso e da chiarire sollecito i Sindaci e L'associazione ISOLA BENE COMUNE e il Comitato di Isola Bene Comune a richiedere ad ARERA ulteriori pareri volti a sciogliere ogni dubbio sull'intera vicenda e su ogni sua applicazione dando modo ai propri rappresentanti (cittadini) di essere trattati con giustizia e rispetto.

Giovanni Mangili - Bonate sopra
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